Evento (Degustazioni) inserito in archivio il giorno 07/05/2020
Non si mangia solo per nutrirsi, ma per arricchirci di emozioni.
Da quella che doveva essere una chiacchierata live su una piattaforma online, con lo chef Fabio Ometo e il suo maestro di un tempo, lo chef napoletano Antonio Tecchia, considerato maestro di maestri, precursore di stili e innovazioni, che con semplicità tra i fornelli riesce a dare un'anima al cibo, nasce l'idea de LE TRE GIORNATE D'ITALIA.
Durante l'intervista, si è parlato di quanto sia stato forte e disgregante l'impatto con l'emergenza COVID-19 nell'ambito della ristorazione e soprattutto in quella dedicata agli eventi. Di come possa essere difficile la ripartenza mettendo in atto le tantissime norme di sicurezza e prevenzione imposte. Si è parlato delle competenze del personale destinato ad una continua sanificazione dalla sala alla cucina, della difficoltà nell'ottemperare ai distanziamenti in sala, come in cucina nella realizzazione dei piatti.
La conclusione e che siamo un popolo forte, che accetta le sfide e siamo positivi quanto certi che vinceremo la guerra contro questo virus sconosciuto; in questo modo vincerà anche la cucina italiana, quella che ha fatto sempre sognare.
Alla domanda dello chef Ometo rivolta allo chef Tecchia "Quale sarà il primo piatto che cucinerà una volta ritornato ai fornelli?"
Senza pensarci due volte risponde "Io farò uno spaghetto al pomodoro e basilico, un piatto dai colori del tricolore italiano, dai profumi sinceri nella loro semplicità, quelli che sono un inno alla ripartenza, sono la voce che dice Viva l'Italia!"
Continua poi Tecchia " Invito gli chef italiani a realizzare questo piatto nei giorni dell' 1, 2 e 3 giugno 2020, condividere poi sui social la foto del proprio piatto di spaghetti al pomodoro e basilico, un modo per sentirsi uniti e gridare insieme Viva l'Italia".
Un'intervista da cui si è percepita la grande umanità e saggezza dello chef Tecchia, soprattutto nei passaggi dove invita i suoi colleghi ad essere coesi tra loro, a fare squadra e non lavorare solo per costruire su stessi, poiché non porta lontano.
Ripartire seguendo quelle che sono le linee guida di sempre, ricordandosi che due mesi fa erano già bravi e non c'è bisogno di stravolgere nulla.
Senza dimenticarsi di dare risalto al territorio nei propri menù,tenendo salde le radici della cucina regionale, magari innovandola appena, ma che resti una cucina ricca di profumi della tradizione, perché oggi ne abbiamo bisogno più di prima.
Quindi dopo l'insurrezione delle cinque giornate di Milano e la rivolta delle quattro giornate di Napoli, l'invito agli chef italiani è di rispondere tutti da Nord a Sud tutti con le tre giornate d'Italia postando sui social una foto del piatto di spaghetti al pomodoro e basilico.
Il bianco, il rosso e il verde, con la genuina speranza che miracolosamente tutto possa svanire presto.
comunicato stampa Angela Merolla
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