dal 24 al 27 febbraio - C'E' DEL MARCIO IN DANIMARCA, QUATTRO GIORNI DI SPETTACOLI DEDICATI A SHAKESPEARE al Teatro Manzoni di Calenzano (Firenze)

TEATRO MANZONI di Calenzano (Firenze)
stagione 2010/2011
nero su bianco

da giovedì 24 a domenica 27 febbraio

CALENZANO TEATRO FORMAZIONE - SCUOLA NAZIONALE DI SCRITTURA TEATRALE

C'E' DEL MARCIO IN DANIMARCA
riscritture/riletture su da oltre Shakespeare

in scena Giulia Aiazzi, Duccio Baroni, Maria Giulia Ciucci, Elena Cravedi, Claudia De Carolis, Alessandra Giachetti, Valentina Ioannucci, Matayè Lunardi, Giulia Marzuoli, Naresh Coppola Neri, Eugenio Nocciolini, Emanuele Nuti, Edoardo Orlandi, Giacomo Rosa, Sinan Sadalla, Aurora Taiuti, Martina Vianovi
allievi autori Matilde Cigno, Valentina Dugo, Fabio Mazzoni, Giacomo Quinti
coordinamento artistico Stefano Massini - con la collaborazione di Antonio Fazzini
spazio scenico Paolo Li Cinli / costumi Caterina Bottai e J. Micol Medda
organizzazione Teodoro Lanucara

QUATTRO GIORNI DI SPETTACOLI DEDICATI A SHAKESPEARE: UN LAVORO SUL TESTO DELL'AMLETO CONDOTTO DAGLI ALLIEVI DELLA CALENZANO TEATRO FORMAZIONE, QUESTA VOLTA CON L'INTERVENTO SPERIMENTALE DI ALLIEVI AUTORI DELLA SCUOLA NAZIONALE DI SCRITTURA TEATRALE. UN GRUPPO DI OLTRE 20 RAGAZZI DIRETTI DA STEFANO MASSINI ANIMERA' PER QUATTRO GIORNI IL TEATRO MANZONI DI CALENZANO PRESENTANDO UN PROGRAMMA INSOLDITO ED INEDITO CON TRE DIVERSI SPETTACOLI SU, DA, OLTRE SHAKESPEARE...

gio 24 feb ore 21.15
posti limitati con prenotazione obbligatoria. ingresso Euro 5
WORKING ON HAMLET
su Shakespeare prova aperta
C'è del marcio in Danimarca!
Essere o non essere, questo è il problema ...
Fragilità, il tuo nome è donna.
Eccolo lì, l'Amleto.
Quello che tutti conoscono, quello che tutti riconoscono.
A chi non salta in mente il teschio (famigerato!); senza dubbio rammentiamo lo spettro, che appare a sconvolgere menti ed azioni; non potremmo non ricordare la simulata ed ingegnosa follia di Amleto e quella invece - autentica e sventurata - di Ofelia. Ma è davvero tutto qui? Lo sconfinato genio shakespeariano relegato in una (seppur grandiosa) trama? Ridotto ad un qualche (sia pure ben costruito) personaggio? O qualcosa manca?
Ecco allora l'idea, ecco l'offerta. Una lettura [quasi] integrale della tragedia. Una lettura del testo, quello vero. Senza trucchi, senza magie, senza luoghi comuni. Sì con l'ausilio di una parziale riscrittura di talune scene o passaggi, ma al solo fine di offrirne una più docile fruizione alle nostre orecchie poco avvezze, poiché nulla sia tolto alla meraviglia della costruzione e dell'intreccio per come essi stessi si rivelano dalla lettera. Nient'altro che un distillato dei personaggi così come agiscono, interagiscono e parlano. A dirla tutta: nient'altro che il prodigio della parola. In ogni sua più autentica e schietta sfumatura.

ven 25 feb ore 21.15
LE STANZE DI AMLETO E OFELIA
da Shakespeare drammaturgia aperta
Qual è lo spazio di un'intera esistenza?
Amleto giocoso, Amleto innamorato. Ofelia pura e ottimista. I fili che s'intrecciano e quella tensione che attrae e allontana le persone, come corpi nell'aria che ingaggiano una danza senza sapere come andrà a finire.
Il rancore di Amleto, il timore di Ofelia. E la forza irresistibile che li spinge l'uno incontro all'altra, l'una lontano dall'altro.
Due personaggi soli, a mani nude contro il destino. Liberi di giocare con le promesse, di sferrare attacchi feroci o di lasciarsi deliberatamente distruggere. Entrambi illuminati dall'unica arma che scopriranno di saper impugnare: la pazzia indotta e quella subita.
C'è un luogo dedicato ai sentimenti e riservato alle parole. Un luogo per un corpo, la sua voce e i movimenti che si arrogherà il diritto di compiere.
Qual è lo spazio di una vita intera?
Una stanza. Una per ognuno di noi.

sab 26 feb ore 21.15| dom 27 feb ore 17.00 e ore 21.15
ROSENCRASSO E GHILDESTERNO
una storia a suo modo tragica
oltre Shakespeare parodia ottocentesca
di William Gilbert (1836-1911)
traduzione, adattamento e riduzione di Stefano Massini
Nell'opera di Shakespeare certo due personaggi minori, Rosencrantz e Guildenstern, ma a loro modo affascinanti, magnetici, forse per quello strano modo di porsi come entità unica e doppia al tempo stesso: due personaggi paralleli, spesso indistinguibili tra loro, quasi a segno di un'ulteriore profondità non rivelata all'interno del dramma consumato a corte nella marcia Danimarca. Per alcuni sarà immediato ricollegare queste due figure ai lavori di Tom Stoppard ("Rosencrantz e Guildenstern sono morti", in opera teatrale prima e lungometraggio nel 1990), ma in pochi sanno che fu William Schwenck Gilbert, nel 1874, a scrivere la prima opera che avrebbe trasformato i nostri "eroi" da semplici comparse a veri protagonisti delle vicende di Elsinore: un capovolgimento dunque, alla base di tutta l'operazione.
Ma sarebbe corretto limitarsi ad una semplice visione parodistica nel valutare quest'opera, per la prima volta oggi tradotta nella nostra lingua?
Certamente no, in quanto l'operazione alla base di ogni parodia, ovvero lo "scoronamento dell'eroe", stavolta non solo è felicemente raggiunta ma è addirittura superata grazie ad un espediente dall'effetto deflagrante: non solo infatti i due personaggi da marginali diventano protagonisti, attirando su loro stessi il focus dello spettatore e rendendo necessaria una mutazione grottesca di tutti gli altri personaggi, ma sono le loro azioni, imprevedibili e sciagurate, a divenire il vero ed unico motore (alimentato da un combustibile altamente infiammabile: la filosofia) di tutto ciò che sappiamo accadere nell'Amleto che conosciamo.
E' quindi così che potremo riscoprire, in un crescendo di invenzioni e di comicità, una nuova verità del dramma shakespeariano, in cui comunque lo spettro del Re padre apparirà, come sappiamo, in cui Ofelia impazzirà mentre Amleto fingerà la propria pazzia, in cui i nostri protagonisti saranno chiamati a corte sempre per consolare l'amico Amleto, in cui una compagnia di attori giungerà inevitabilmente a prestare la propria arte al dramma, in cui ognuno dovrà piegarsi al proprio destino; ma con una fortissima meraviglia per il fatto che tutto questo, e molto altro, accadrà per ragioni che fino ad oggi abbiamo (sfortunatamente?) ignorato.
Una domanda qualcuno, comprensibilmente, potrà porsi: e l'Amleto allora? Quello vero, quello di Shakespeare? La risposta: tenetelo bene a mente, e scordatevelo.

info e prenotazioni: 055.8877213 teatro.donne@libero.it | ww.teatrodelledonne.com
ingresso: intero Euro13 - ridotto Euro10 (sopra 60 anni, minori di 25 anni, COOP, ARCI)
ridotto Euro 5 iscritti corsi di formazione dei teatri della rete 4D Teatri
prevendita: Teatro Manzoni (venerdì e sabato ore 17.00 - 20.00)
orario biglietteria teatro: dalle ore 20.00 (tel. 055.8876581)
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