BIG MAMA DI ROMA - PROGRAMMA CONCERTI DAL 2 AL 9 MARZO - NICK JACKSON, FEDE ZAMPAGLIONE & BUZZ BAND, BOCEPHUS KING ETC. news inserita su spaghettitaliani da Associazione Spaghettitaliani
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Evento segnalato su musica e teatro da:
Associazione Spaghettitaliani



Evento (Spettacoli) inserito in archivio il giorno 24/02/2011

BIG MAMA DI ROMA - PROGRAMMA CONCERTI DAL 2 AL 9 MARZO - NICK JACKSON, FEDE ZAMPAGLIONE & BUZZ BAND, BOCEPHUS KING ETC.

 

immagine in primo piano

BIG MAMA DI ROMA - PROGRAMMA CONCERTI DAL 2 AL 9 MARZO - NICK JACKSON, FEDE ZAMPAGLIONE & BUZZ BAND, BOCEPHUS KING ETC.

Mercoledì 2 marzo
SURE EXIT
The Robben Ford Tribute

Robben Ford è certamente uno dei chitarristi che più ha segnato la storia del Pop internazionale, dagli esordi nei dischi dei primi Yellow Jackets alle prestigiose collaborazioni con star internazionali come Joni Mitchell, George Harrison, Miles Davis fino ad arrivare alla sua illuminata carriera da solista. Con i suoi 'Blue Line' ha sfornato dei brillanti lavori che lo hanno portato ad essere un importante punto di riferimento per le nuove generazioni musicali.

I SURE EXIT sono:
ELIO VOLPINI - CHITARRA
LENO LANDINI - ARMONICA
MARIO DONATONE - PIANO
ANDREA ROMANAZZO - BASSO
ALESSANDRO BENEDETTI – BATTERIA

giovedì 3 marzo
apertura club ore 21,00 - concerti ore 22,30
Tessera annuale 14 euro

THE BULLDOGS

L'Italia applaudiva il Cagliari campione d'Italia e si divideva per Mazzola e Rivera, Italia-Germania 4-3 aveva riempito le strade di bandiere, si sognava un Mondiale che avrebbe assegnato per la prima volta la Coppa Rimet. Era il 1970, l'anno che aveva abbassato la saracinesca sui favolosi Sessanta e sul gruppo che più di ogni altro li aveva rappresentati, i Beatles. Proprio il 10 aprile del 1970 fu ufficializzto lo scioglimento dei Fab Four. Ma per le hit parade il nome Beatles era ancora vivo. Uscì infatti Let it be, ultima pubblicazione del gruppo. E stasera i Bulldogs proporranno il meglio della musica proposta dai Beatles, insieme e da solisti in quel periodo. Senza trascurare, come al solito, i brani che hanno fatto dei quattro di Liverppol una leggenda.
I Bulldogs sono una cover band che propone una immaginaria reunion dei Beatles quindi, oltre al repertorio del gruppo, esegue anche i brani che hanno caratterizzato la carriera solistica di John, Paul, George e Ringo.

Marco Bellocco: chitarra, basso, voce
Umberto Bruni: batteria
Fabiao De Biagi: basso, tastiere, voce
Fabio Maccheroni: chitarra, voce

venerdì 4 marzo
apertura club ore 21,00 - concerti ore 22,30
Tessera annuale 14 euro

NICK JACKSON BAND

La band nasce a Bolton (Lancashire-Inghilterra) per idea del cantautore Nick Jackson insieme ad un gruppo di musicisti che incontra durante alcune esibizioni in diversi pub locali. Inizialmente questo progetto non viene preso nemmeno troppo sul serio da Jackson che considera la band come un veicolo per le personali sperimentazioni musicali, ma le sempre più frequenti richieste di esibizioni live fanno diventare più serio e professionale l'intero progetto.
Nel gennaio del 2000 la Nick Jackson Band lavora al suo album di debutto che viene registrato nello studio casalingo del leader a Horwith. "Miracles" esce a settembre dello stesso anno per la Meadowland ed è composto da 14 tracce di classiche Northern ed Harley Davidson song. L'album vede Jackson alla voce, chitarra, armonica e mandolino, Nick Bold al basso e Norman Cooke alla batteria. L'artista stesso dichiara: "La nostra musica non vuole seguire alcun trend. Sono giunto alla conclusione che tutto ciò è irrilevante per il mio lavoro come songwriter". Il secondo cd si fa attendere per ben cinque anni ed esce nell'estate 2005, presentato al prestigioso Festival di Edimburgo. Nick rivela: "Lavorare alle nuove canzoni è stato frustrante perché molto spesso ci dovevamo fermare per suonare dal vivo. Inoltre abbiamo coinvolto 11 musicisti come ospiti e ciò ha richiesto tempo per averli tutti disponibili. L'idea di "Secrets" è stata quella di renderlo diverso dal precedente lavoro suonato da un tradizionale gruppo rock di 5 elementi". The Nick Jackson Band sta per lanciare il suo terzo album, "Beautiful Place" dopo aver festeggiato il decimo anno di attività del gruppo.
Dal vivo al Big Mama ci saranno anche PHIL ABRAM, che nell'album ha suonato la chitarre e le tastiere su tre brani, suo fratello BEN JACKSON alla batteria e JOHN WILKINSON al basso.

sabato 5 marzo
ingresso con biglietto 12 Euro
tessera mensile 8 euro

BUZZ BAND

Il Big Mama è lieto di ospitare sul proprio palco la nuova formazione di Federico Zampaglione, cantante e chitarrista romano, cresciuto tra le mura amiche del nostro locale e approdato al successo come frontman della band TIROMANCINO. Insieme a lui un pugno di ottimi musicisti guidati da Mario Donatone, pianista e blues singer, con una ultradecennale carriera alle spalle.
...un telefono squilla nella notte...
- Pronto Federico...ma..a quest'ora...??!!
- Mario, Mr. Blues sta molto male, dobbiamo fare qualcosa!
- Ah, dunque è una cosa seria... Ok ci vediamo domani allora...
- Al solito incrocio... ciao !!
Più o meno nasce così l'idea di far nascere la Buzz Band, un quartetto agguerrito e rigorosamente acustico, con un repertorio del miglior blues di Memphis e del Mississippi, da Sleepin' John Eastes a Dr. John. Il sound di Buzz Band è un viaggio unplugged affascinante, emozionale e senza tempo per le strade di una musica che ha formato generazioni di musicisti.

Federico Zampaglione - insieme a Tiromancino - durante gli anni 90 pubblica quattro album: Tiromancino (1992), Insisto (1994), Alone alieno (1995), Rosa spinto (1997). Nel marzo 2000 i Tiromancino debuttano su Virgin con il loro quinto album, La descrizione di un attimo, che grazie ad un inarrestabile passa-parola tra appassionati e addetti ai lavori e ad un'intensa attività live fa crescere in maniera esponenziale il seguito di pubblico e il consenso della critica. Da Strade, il singolo presentato a Sanremo 2000 e premiato con il secondo posto nella sezione "nuove proposte", a La descrizione di un attimo, affascinante fusione di melodia, ritmo e intensità lirica, fino all'exploit di Due destini, brano poi inserito nella colonna sonora del film di Ferzan Ozpetek "Le fate ignoranti", i Tiromancino vedono concretizzarsi molti dei loro obiettivi, sia sul piano commerciale sia su quello artistico.
Ottengono riconoscimenti importanti, come l'invito dei Morcheeba a suonare in apertura del loro tour in Spagna e Portogallo e conquistano premi di rilievo, tra cui quello come miglior gruppo agli Italian Music Awards; i loro video si avvalgono del contributo di ospiti d'eccezione (Valerio Mastrandrea, Paola Cortellesi e lo stesso Ozpetek) e vengono premiati per l'inventiva e la qualità. il suo sesto album preceduto dal singolo Per me è importante, conquista il primo posto in classifica e si attesta per tutto l'inverno 2002 tra i maggiori successi dell'anno, e vince il doppio disco di platino. Nell'ottobre 2004 i Tiromancino pubblicano Illusioni Parallele.
Il 2005 segna i dieci anni del gruppo, e i Tiromancino pubblicano una raccolta 95-05 che ripercorre la loro musica più rappresentativa. Nella raccolta ci sono alcuni inediti e vecchi brani risuonati e riarrangianti con la nuova formazione. Il primo singolo è Un tempo piccolo, brano registrato da Franco Califano nel 2004 per il suo album Non escludo il ritorno, qui ripreso e riarrangiato (con leggere modifiche al testo) dai Tiromancino. Il singolo viene subito apprezzato anche per il video, che vede lo stesso Federico Zampaglione sceneggiatore e regista.
La pubblicazione di questi brani è stata accolta con grande favore e le vendite hanno riportato i Tiromancino ancora una volta al doppio disco di Platino.
Federico appena concluso l'album 95-05 si impegna in un nuovo progetto; concepisce infatti l'idea di un film, Nero bifamiliare, una commedia nera, ambientata ai nostri giorni, che mette a nudo problemi e difficoltà della convivenza con altre culture uscito nelle sale nel 2007. Il film si rivela un esordio apprezzato da critica e pubblico, e ottiene moltissimi premi e un ottimo risultato al box-office, nonché importanti attestati di stima da parte di veri e propri maestri del cinema italiano e internazionale, quali Monicelli, Moretti, Verdone, Bava, Argento e Paull Haggis, il mitico regista e sceneggiatore di Crash. Si aprono a sorpresa a Federico le porte per una seconda attività artistica alla regia.
L'alba di domani, original sountrack del film, è il primo disco prodotto dalla Deriva Produtcion, etichetta discografica di Federico Zampaglione, che conquista il risultato di essere tra le colonne sonore italiane più vendute degli ultimi anni, grazie a singoli di successo come L'alba di domani, Angoli di cielo e Un altro mare.
A inizio 2008 esce il doppio album live Il suono dei chilometri anche questo su etichetta Deriva Production. Il disco, registrato durante il tour 2007, oltre i più grandi successi dei Tiromancino reinterpretati in chiave live, contiene due inediti, Quasi 40 e Il Rubacuori, quest'ultimo presentato al Festival di Sanremo 2008. Il rubacuori è un pezzo che ha suscitato molto clamore e polemiche per il contenuto del testo, incentrato sulla piaga sociale dei licenziamenti di massa. Il ricavato delle vendite on-line della canzone viene devoluto a sostegno degli operai della Thyssen.
In primavera esce il secondo singolo Quasi 40, una canzone autobiografica con un sonorità più rock. Il brano e il video, diretto da Federico, conquistano velocemente il pubblico, sottolineando la capacità comunicativa e il continuo rinnovamento e sperimentazione dei Tiromancino. Il connubio tra musica e immagini è sempre stato importante per Zampaglione sempre stato attento alla realizzazione dei videoclip, a tal punto da curare la sceneggiatura e la regia per il videoclip del brano Un tempo piccolo per il quale ha vinto il primo premio Cinecittà e Cinefestival di Ravello come "Miglior videoclip italiano". A Maggio 2010 è uscito nelle sale il suo secondo film "Shadow".
Mario Donatone pianista, cantante e arrangiatore, ha collaborato con molti artisti blues e soul (Eddie C. Campbell, Linda Young, Peaches, Les Getrex, James Wheeler, Beverly Watson, Michael Allen, Jimmy Holden). Nel 1986 inizia una collaborazione fondamentale per la sua formazione artistica con il jazzista e musicologo Francesco Forti. Il suo primo lavoro discografico è "Blues immaginario", inciso per la Splas(h)! Records nell'89, un LP che viene definito "una sintesi energica, schietta e a tratti originale di blues e jazz "(Luciano Federighi, Musica jazz).
Il suo percorso come solista va in parallelo con le tante collaborazioni. Negli anni '90 si dedica molto al gospel. Oltre al "Roma Spiritual Group" svolge attività didattica, dirige cori e collabora con cantanti e gruppi vocali neroamericani,tra cui Laverne Jackson, Robin Brown, Jubelee Love Train, Bronzville American Gospel, Soul Food To Go. Nel 2000 incide il cd "Mario Donatone's One night band" con la new LM Records. Anche la sua esperienza di arrangiatore di gruppi vocali è testimoniata da due cd:"Roma world spirit"(Isma Records, 2001), e "The Peacemaker-Soul Food To Go"(Time Stretch Recording, 2003), progetti in cui in modi diversi si cerca di contaminare il gospel con il jazz e con la musica etnica.
Questa ricerca sfocia nella creazione del World Spirit Choir insieme a Giò Bosco, un progetto di grande coro multiculturale che fonde la radice afroamericana con filoni africani,afrolatini,afromediterranei e europei, e si è sviluppato parallelamente ad una originale esperienza didattica con gli immigrati nel centro Baobab di Roma,e ad eventi come la Baobab Ethno Kermesse,patrocinata dal comune di Roma. Nel 2004 pubblica due cd solistici in una rigorosa dimensione acustica: il primo è "Verdi in blue", rilettura jazzistica della musica diVerdi con suoi arrangiamenti insieme al Velotti-Battisti Ensemble per la Isma Records, che rappresenta la sua prima incursione nel jazz strumentale in un progetto di grande spessore culturale.
Il secondo è "A long, old lonesome day blues" per la new LM Records; quest'ultimo lavoro, inciso in perfetta solitudine, è un tributo alla dimensione "one piano man show" con un viaggio nella memoria della musica americana che va da Jelly Roll Morton a Norah Jones, passando per Ray Charles e Randy Newman; qui propone tutta la sua gamma di interprete evidenziando il suo pianismo percussivo in debito con tutta la tradizione neroamericana su cui prende forma una vocalità intensa che evoca la più schietta radice blues del grido e del racconto.

FEDERICO ZAMPAGLIONE (CHITARRA ACUSTICA, DOBRO E VOCE)
MARIO DONATONE (PIANO E VOCE)
DANILO BIGIONI (BASSO ELETTRICO)
ROBERTO FERRANTE (BATTERIA E CORI)

martedì 8 marzo
apertura club ore 21,00 - concerti ore 22,30
Tessera annuale 14 euro

MARCO CINELLI TRIO

La passione per il soul ed il funk non pone affatto limiti sulla ricerca di un sound che sia ad essi eguagliabile; un settaggio tipicamente rock, o rock-blues, capace di poter esprimere ugualmente la generosa influenza per la musica black americana, è la caratteristica principale del Marco Cinelli Trio. E così si scopre che anche i più classici dei classici di questa tradizione sono un bellissimo veicolo per poter tirar fuori al meglio la propria personalità ed il proprio talento musicale, così come avviene naturalmente quando si suona un po' di Blues.
E poi c'è la veste del power trio, che praticamente significa andare dalla sacrosanta ricerca della semplicità alla psichedelia più folle.
Marco Cinelli, chitarrista cantante, leader della band Growlin' Love & Pain, residente e praticante in Olanda; Bas Bouma, batterista, uno dei più rispettati giovani talenti dei Paesi Bassi. Andert Tijsma al basso elettrico, dottore di giorno e figlio illegittimo di J. Jamerson di notte.
Ospite d'eccezione Anan Den Boer alla tastiera, il piu' giovane (21 anni) ma di gran lunga la punta di diamante del quartetto.

mercoledì 9 marzo
ingresso con biglietto 12 Euro
tessera mensile 8 euro

BOCEPHUS KING

Il canadese trapiantato in America Bocephus King (pseudonimo di Jamie Perry) è uno straordinario e poliedrico songwriter. Difficile catalogarlo in un genere specifico, anzi impossibile. Country, blues, soul, vaudeville, swing, burlesque, Motown, roots, King si muove tra tutti questi generi senza incarnarne veramente nessuno, ma traendo da ognuno di essi ciò che meglio si armonizza con la sua sensibilità di artista originale e indipendente. Il suo odio dichiarato per il "music business", che ha bisogno di incasellare ogni artista in un genere per renderlo un prodotto appetibile a un target di mercato, gli ha chiuso molte porte, confinandolo a un apprezzamento di nicchia, per pochi eletti, ma lo ha mantenuto vero, genuino, incorruttibile.
Il suo primo e perduto (è oggi introvabile) disco Joco Music risale al 1996, è tirato in pochissime copie, quante bastano però a imporlo all'attenzione di uno dei sancta sanctorum della musica americana: Austin. Viene così chiamato in Texas dalla New West Records, con la quale pubblica nel ‘98 A small good thing. Numerosi critici, in tutti gli Stati Uniti, lo collocano tra i 10 migliori dischi dell'anno. Il successivo Blue sickness (2000), contiene sonorità più cupe ...più Motown che cow town... commenta un critico, e ottiene un buon successo, venendo recensito su Billboard e Mojo. È il disco che gli apre le porte dell'Europa, dove è spesso in tour, viene apprezzato più che oltreoceano, e Buscadero gli dedica una copertina. I continui tour e la nascita di un figlio lo tengono lontano dello studio di registrazione fino al 2004, quando esce All Children believe in heaven. Un cd dedicato alla memoria di alcuni eroi di Jamie, come Montgomery Clift, Henry Miller, Jack Kerouac. Il disco rilancia l'attività live di King, ed è definito da Fast Forward "paradisiaco". Segue un periodo di inattività, durante il quale Bocephus King è alle prese con alcuni problemi personali, risolti i quali eccolo di nuovo on the road, con la sua voce e la sua chitarra, accompagnato da Sean Cronin (basso), Robin Layne (percussioni), Paul Townsend (batteria), Mary Ancheta (tastiere).

 

 

 

 

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