Pastasciutte
Ricetta inserita in archivio da Pasquale Franzese il 09/08/2018 alle ore 13.55.29
Autore della Ricetta:
Pasquale Franzese
Chef/Docente di enogastronomia
800 gr di spaghetti
2 l passata di pomodoro ciliegino
10 gr aglio
100 ml olio extravergine di oliva
10 n° foglie di basilico fresco
Soffriggere in padella l'aglio in camicia.
Quando e dorato, togliere dall'olio e versare il pomodoro.
Cuocere a fiamma vivace per circa 10 min.
Mantecare gli spaghetti già cotti in acqua e sale "cottura abbastanza ardente".
Durante la mantecazione aggiungere un pò dell'acqua di cottura.
Servire con una bella foglia di basilico fresco.
Jaccia è un è un vino rosso a Denominazione di Origine Controllata, Monica di Sardegna ottenuto da uve Monica in purezza.
Nell'antica Roma, come testimoniato nelle Satire di Orazio, si preparavano le laganà, sfoglie di pasta tagliate a strisce, antesignane delle lasagne. Marziale, nei suoi Epigrammi, utilizza spesso la parola pastilla, piccola pasta.
Era pasta fresca, di quella del tipo fatta e mangiata, prodotta con il grano tenero delle nostre campagne. Buona e versatile, si prestava a tante ricette. La pasta è arrivata in Sicilia, all'inizio degli anni 1000, con gli arabi provenienti dal nord Africa, a Trabia, un piccolo borgo a 30 km da Palermo, ha avuto il suo luogo di lavorazione perché all'epoca c'erano tanti mulini, la chiamano triyaed era fatta col grano duro .Risultava dorata, profumata e invitante, si poteva essiccare e, quindi, si poteva conservare, e quindi era facile trasportarla per consentire il suo commercio, ancora oggi, in Puglia si chiama così.
Intorno al 1100, dalla Sicilia la pasta viaggia attraverso tutto il Mediterraneo lungo "la rotta degli spaghetti" e a Venezia è già largamente in uso quando Marco Polo parte per la Cina. E' quindi un falso storico la leggenda che vuole che sia stato lui a portare gli spaghetti dall'Oriente: probabilmente lì li ha assaggiati, ma non ha ritenuto utile segnarlo nel suo manoscritto, visto che a "casa sua" erano già conosciuti. Durante il Medioevo, Lei prende il nome macaroni e la chiamano così fino a circa due secoli fa, quando nell'opera Li maccheroni di Napoli di Antonio Viviani, poeta e commediografo napoletano, compare per la prima volta un altro suo nome: "spaghetti", era il 1824.
Il pomodoro, nasce, cresce e si sviluppa tra il centro ed il sud America, viene coltivato già dagli Aztechi, che lo chiamano xitomatl. I Conquistadores lo chiamano tumatle, da qui poi è diventato tomate per gli Spagnoli e tomato per gli Inglesi, i Francesi lo chiamano prima tomate e poi pomme d'amour. Arriva in Europa insieme al mais, al peperoncino ed alla patata dolce, grazie a Cristoforo Colombo. Inizialmente gli Europei e per i Nord-Americani, non è stato apprezzato come la melanzana. Nel XVI secolo comincia ad essere coltivato e venduto come pianta ornamentale, veniva considerato un potente afrodisiaco, usato per questo negli elisir d'amore.
Solo nel sud Italia a cavallo tra il 1500 e il 1600, il pomodoro comincia ad essere consumato sia crudo che cotto.
il mio primo libro pubblicato:
http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=914360
il mio secondo libro pubblicato:
http://ilmiolibro.kataweb.it/libro/cucina/88462/i-segreti-del-pizzaiolo/
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