Inserisci ricetta Stampa ricetta
Cacio all’argentiera

ATTENZIONE! Spaghettitaliani utlizza i Cookie. Puoi leggere come li usiamo nella nostra Informativa Cookie. Inoltre puoi leggere l'Informativa per la Privacy e le nostre Condizioni d'uso.

Inserisci ricetta Stampa ricetta
Cacio all’argentiera
ricette siciliane - Antipasti - Cacio all'argentiera, piatto tipico della cucina palermitana, con storia del nome estratta da un'intervista allo storico Gaetano Basile

Autore della Ricetta: Luigi Farina

Ricetta inserita su Le Ricette d'Autore

ricette siciliane

Le Ricette d'Autore su Telegramvisualizza statistiche
Cacio all'argentiera

Cacio all'argentiera

Luigi Farina
Portata Antipasto caldo
Cucina Italiana, Siciliana
Porzioni 4 persone

Ingredienti
  

  • 500 gr caciocavallo semistagionato
  • farina bianca q.b.
  • ½ dl olio extra-vergine d'oliva
  • 2 spicchi aglio
  • origano q.b.
  • 1 spruzzata aceto

Istruzioni
 

  • Riscaldate bene l'olio in una padella, aggiungete l'aglio e fatelo colorire.
  • Infarinate il formaggio e rosolarlo su entrambe le facce a fuoco medio in modo da formare una leggera crosticina.
  • Togliete la padella dal fuoco e spruzzate l'aceto, rimettete sul fuoco per qualche istante, profumate con l'origano.
  • Servite caldo con la salsetta di cottura.

Note

STORIA (da una intervista di Luigi Farina a Gaetano Basile):
Gli argentieri erano considerati ricchissimi, perchè lavoravano oro e argento, in realtà erano poverissimi perchè era il committente a fornire la materia prima, poi si doveva consegnare il lavoro finito, più i ritagli e le limature.
Il tizio veniva pagato solo per l'opera. Però all'occhio di tutto il vicinato erano ricchi.
L'unica cosa che li distingueva dal popolo minuto era che questi avevano sempre il luce addrumato (ndr: il fuoco acceso), perchè il fuoco serviva per lavorare, mentre gli altri non se lo potevano permettere.
Pensa che fino agli anni '50 nelle informazioni prematrimoniali per definire il ceto, la solidità economica di una famiglia, si diceva per esempio, "cuoce una volta al giorno", o "cuoce una volta alla settimana", perchè oltre alle spese del cibo c'erano pure quelle della legna e del carbone, che non erano indifferenti, quindi basta pensare a questo artigiano che aveva sempre il fuoco acceso, e allora la moglie di uno di questi argentieri per fare schiattare (ndr: morire) di invidia le vicine inventò un piatto che si fa a bagnomaria, si mette una fetta di caciocavallo fresco, un filo parsimonioso d'olio, un pochino di aglio, origano e due gocce d'aceto, ora che cosa succede, che l'odore che sprigiona è identico a quello del coniglio alla cacciatora, per cui tutte le vicine, pensavano che l'argentiera cucinasse coniglio, invece era solo formaggio, da qui nacque il cacio all'argentiera.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Recipe Rating




Translate »
Scroll to Top