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Nato a Brooklyn, New York nel 1938, Steve Kuhn inizia a prendere lezioni di piano a cinque anni. Studia in seguito con Marguerite Chaloff, celebre insegnante di scuola russa, da cui apprende la tecnica di produzione e proiezione del suono. Il figlio di Marguerite, il baritonista Serge Chaloff, scrittura il tredicenne Kuhn, che ha così modo di suonare nei club di Boston con Coleman Hawkins, Chet Baker, Vic Dickenson. Il forte senso di appartenenza a una tradizione consolidata non lo ha mai ad ogni modo imprigionato in uno stile o cliché, e ciò sin dallinizio della sua vita musicale jazzistica, quando nel 1959 fu testimone diretto degli inizi della rivoluzione del free ancor prima di giungere a New York, come compagno di studi di Ornette Coleman e Don Cherry alla celebre sessione estiva della School of Jazz di Lenox, nel Massachusetts. Dal 1959 al 1963 suona con Kenny Dorham, John Coltrane (della cui prima versione del leggendario quartetto è stato per sei settimane il primo pianista nel corso di una scrittura al club The Jazz Gallery, insieme a Steve Davis e Pete La Roca) e Stan Getz. In seguito suona per due anni con Art Farmer e col proprio trio. Dal 1967 al 1971 si trasferisce a Stoccolma e si esibisce col proprio trio in tutta Europa. Nel 1971 è di ritorno a New York, dove forma un proprio quartetto. Suona in svariati festival con Art Farmer e Stan Getz, tra cui Newport e Monterey, mentre col proprio gruppo continua a compiere tournée in Europa.
Nella sua carriera Steve Kuhn si è anche inoltrato in territori che ricercavano in un certo periodo il superamento della dicotomia tra il jazz ortodosso e il free. In particolare è da segnalare nel 1966 il lavoro The October Suite pubblicato dalla Impulse!. In questo disco il trio di Kuhn improvvisa circondato da due piccoli ensemble strumentali, uno costituito da un quartetto darchi e uno da unarpa e quattro strumenti a fiato, creati dal compositore Gary McFarland. In The October Suite Kuhn e McFarland riescono a raggiungere unintegrazione organica tra gli elementi e le sensibilità tipiche del jazz e della musica da camera, che coesistono in questo lavoro senza mai inibirsi vicendevolmente o risultare artificiosamente abbinate. Lo stesso risultato convincente, in una vena che rifletteva ciò che in seguito sarebbe stato conosciuto come fusion, i due lo raggiunsero nellalbum Steve Kuhn per la Buddha.
Negli anni 80 forma lo All Star Trio, con Ron Carter e Al Foster. Dagli anni 90 fino a oggi ha diretto lo Steve Kuhn Trio con David Finck al basso e Billy Drummond o Joey Baron alla batteria. Ha inciso numerosi dischi per la ECM, tra cui spiccano a suo nome Last Years Waltz, con Harvie Swartz e Bob Moses, Ecstasy, piano solo, Trance con Steve Swallow, Jack DeJohnette e Sue Evans, e la partecipazione insieme a Dave Liebman, Sheila Jordan e Bob Moses a Home, forse il capolavoro di Steve Swallow.
Kuhn ha inoltre inciso numerosi, eccellenti cd per le etichette Venus e Reservoir, dando mostra di una fenomenale maturità interpretativa, che ne fanno uno dei più creativi e affascinanti pianisti sulla scena odierna, discendente diretto della grande tradizione del suo strumento che egli stesso ha peraltro contribuito a definire. Steve Kuhn è un musicista di grande classe e lignaggio, in possesso di una capacità innata di creare idee melodiche scultoreamente indelebili, riuscendo a svilupparle con un sicuro senso della narrazione e una logica mai scontata, anche attraverso un tocco straordinariamente evocativo che è senz'altro uno dei tratti distintivi della sua espressività.
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