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Tra il free jazz e la musica elettronica, esiste unarea ancora in gran parte inesplorata, dove la creatività libera si misura con la necessità di produrre i propri limiti. In questa area si muove la ricerca dei Grey Lagoon, che spazia da canzoni e ballate a lunghe cavalcate dal sapore progressive e psichedelico, spesso basate su principi improvvisativi. Ne risultano brani evocativi, quasi delle fotografie in bianco e nero di momenti e situazioni, che lasciano allascoltatore il compito di assemblarle in un percorso coerente, a prescindere dalle sterili categorie di generi. I riferimenti più vicini al sound della band sono comunque i gruppi dellarea Canterbury (Soft Machine, Gong, Robert Wyatt, Richard Sinclair).
I membri fondatori e stabili dei Grey Lagoon sono: Fabrizio Calcabrina (batteria), Roberto Cruciani (basso e seconde voci) e Massimo Calcabrina (tastiere). Attorno a questo nucleo si susseguono continuamente collaborazioni, che spesso si traducono anche in influenze importanti nel sound della band.
Del 2006 è lalbum di esordio, Syncretic, completamente autoprodotto e che vedeva, oltre al nucleo fondante della band, alla voce il cantante finlandese Jukka Salo, al piano Augusto Gozzo e al clarinetto Marco Guidi. In seguito, durante il lungo e proficuo periodo di collaborazione con la cantante Giovanna Strivieri, Syncretic viene ristampato in edizione limitata in una versione con voce femminile.
Dopo aver partecipato come gruppo spalla alle date dei tour italiani di Brainville Three (Daevid Allen, Chris Cutler e Hugh Hopper), nel 2008, e Daevid Allens University of Errors, nel 2009, i Grey Lagoon tornano a pubblicare un nuovo album, Valentine days (2011). Questa volta la line-up vede la collaborazione di Angelo Cascarano (già chitarrista della band italiana di Richard Sinclair) alla voce e alla chitarra, Mattia Del Vecchio allelettronica e del sassofonista olandese Niels Van Hoorn (Legendary Pink Dots, Strange Attractor). Valentine days vede anche una collaborazione illustre: Daevid Allen (Soft Machine, Gong) regala alla band e al disco alcuni interventi di space guitar e un testo che lui stesso recita ad introduzione del brano The Aliens question.
Il cd Valentine days, stampato in edizione limitata, è costituito da una suite composta da sei brani uniti fra loro e della durata complessiva di circa 30 minuti, e da una cover personalizzata di Memories, brano di Hugh Hopper, alla cui memoria è dedicato il disco. Pur presentando una struttura più progressive rispetto al lavoro precedente, le ampie sezioni strumentali e la forte differenziazione dei singoli brani consentono di mantenere il sound evocativo, da fotografia in bianco e nero, tipico della band.
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