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The Music Center
Fitz and the Tantrums





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Biografia

 

In poco meno di un anno Fitz & The Tantrums sono passati dal salotto al palco. La ricetta di questo successo fulmineo? Sei musicisti killer, cinque abiti ben agghindati, canzoni irresistibili, un pò di fortuna e un organo vintage.

Fin dalla loro prima esibizione all’Hollywood’s Hotel Cafè nel Dicembre 2008 Fitz & co. sono stati in tour con I Maroon 5, hanno suonato per migliaia di persone al Red Rocks Amphitheatre, il più famoso del Colorado, hanno condiviso il palco del New Year’s Eve con Sharon Jones e con I Dap Kings, e suonato all’apprezzatissimo show “Morning Becomes Ecletic” della KCRW, tutto ciò grazie al successo del loro stellare EP di 5 canzoni “Songs for a Breakup, Vol. I”.

Per alcune band ci vuole del tempo per raggiungere e costruire questo successo, ma pochi musicisti eseguono una sfrenata esplosione di musica soul-clapping, da ballo scatenato e ritmo per i fianchi come i Fitz & The Tantrums. Dopo il loro album di debutto “Pickin’ Up The Pieces”, che ha ottenuto una recensione da 3 stelle e mezzo su Rolling Stone, la band è pronta per girare le dance hall di tutto l’universo.

Tutto è iniziato quando…[rumore di pellicola che si riavvolge] Ricevetti una chiamata dalla mia ex ragazza – spiega Fitz – che mi disse “Il mio vicino sta cambiando casa di corsa e deve vendere tutto; e ha quest’organo…” Fitz, il frontman Svengali della band, descrive la scena come la scoperta del compasso, o come la mappa del tesoro nei Goonies, che senza ombra di dubbio porta all'avventura. Senza nessun motivo per dire di no, Fitz chiamò dei trasportatori di piano, pagandoli con alcuni favori, e sette ore dopo l'organo passò dal marciapiede al salotto di casa sua. Quella notte Fitz rimase fermo davanti a quel meraviglioso strumento vintage e scrisse un inno ad un'anima triste "Breaking the Chains of Love".

"A volte gli dei della musica ti sono vicini", dice Fitz.

Lo straripare di ispirazione sorprese Fitz. Passò molti anni nell'industria musicale di Los Angeles, scrivendo musica e lavorando in studio col produttore di Beck, Mickey Petralia. Ma su quegli 88 tasti, appena sette ore dopo che l'organo entrò a far parte della sua vita, Fitz finalmente trovò la sua voce.

"Sono sempre stato un cantante" - dice Fitz - "ma con così tanta musica sentivo che stavo provando a spingere un paletto quadrato in un buco rotondo. Non ero stato sincero con me stesso, e non mi ero mai sentito così bene prima che scrivessi quella canzone, e l'ho cantata altrettanto bene. Pensai, è così vero, così naturale.

Fitz condivise i suoi pensieri con un sassofonista e amico di vecchia data, James King, con cui immediatamente condivide il sound. Mentre la chitarra elettrica suonava rock il sassofono riempiva la parte centrale col soul, ed era esattamente lo stato in cui si sentiva Fitz. "Abbiamo voluto trovare una nuova classificazione per il genere, volevo fare un disco senza chitarre. Potremmo ottenere un suono pazzesco senza alcuna chitarra?"

Un suono pazzesco richiede uno studio pazzesco. La Motown ha lo Studio A a Detroit, la Philadelphia International ha gli Studios Sigma, il muro di suono di Phil Spector fu creato nei leggendari Gold Star Studios a Hollywood. Ma quando arrivò il momento di catturare il sentimento e l'anima del soul Fitz aveva in mente lo studio perfetto: casa sua.

In quel salotto registrò "Songs for a Breakup, Vol. I" un'esplosione di swingers effervescenti e saltellanti, mescolato all'energia di canzoni dimenticate da tempo. Il ritmo contagioso e avvincente di "Breaking the Chains of Love", immediatamente ti sconvolge la testa e si radica nel cervello, come dovrebbe fare un buona canzone pop.

Il sound è familiare, ma differente. Questo è ciò che ha conquistato l'attenzione di Adam Levine dei Maroon 5. Levine si stava facendo un tatuaggio a New York quando ad un certo punto il tatuatore gli consigliò di ascoltare una nuova band che aveva scoperto. Dopo un incontro Levine invitò di persona Fitz and the Tantrums ad unirsi al loro tour.

Come per l’EP, Fitz ha registrato l’album di debutto interamente a casa, per mantenere la scintilla che si era scatenata durante quelle prime jam session. Adesso si inoltra in un territorio di testi sempre più ostico, attaccando gli avidi e gli sciacalli sull’incredibile funky “MoneyGrabber”, fino a toccare temi politici sulle note martellanti di piano, e sul battito di mani che incita alla rivolta, di “Dear Mr. President”. “L.O.V.” è una scampagnata attraverso la storia della musica pop che inizia con un intro di organo molto ritmato, insinuandosi attraverso succosi stacchi strumentali da big band e il canticchiare agile di Fitz, fino a concludere con un outro di flauto solista. È un invocazione funk per dare una chance all’amore. Queste canzoni potenti elevano a un altro livello l’energia della band, ma senza perdere mai il controllo nelle loro energiche performances.

Queste esibizioni incredibili hanno dimostrato di meritare qualunque ribalta, da Last Call With Carson Daly all’El Rey Theatre (sold-out) a Novembre, la messa in scena madre di “MoneyGrabber, con un mare di fans dediti al pogo a una manciata di gemme rock eseguite con il veterano del soul Daryl Hall al Live From Daryl’s House. Da non dimenticare, un’onnipresente pubblicità dell’HTC T-Mobile in cui è impossibile non essersi imbattuti anche vedendo la televisione solo per un’ora, nei mesi passati. Ah!

Come non menzionare le apparizioni a Criminal Minds, Desperate Housewives solo per dirne alcuni, e come dimenticarsi dell’incredibile successo radiofonico di “MoneyGrabber”? E non finisce qui…

Per quanto riguarda il loro sound e le loro performance live Fitz and the Tantrums sono dei professionisti di grande classe. Ecco i Tantrums, la band super-cool di Fitz che si dà da fare in perfetto stile 1969. Il batterista funky John Wicks è un fan delle B-side della Motown e prolifico turnista, Jeremy Ruzumna è il tastierista ed è stato direttore artistico per Macy Gray. James King ha suonato con i De La Soul e il bassista Joseph Kames è un musicista ricercatissimo per sessions esclusive. Poi c'è Noelle Scaggs, la potente voce che sta dietro il canticchiare di Fitz. Non sbaglia mai niente, Scaggs non è solo lì per i "doo-wops" e gli handclaps. Lei balla lo Shimmy e flirta, aizza la folla e la fa calmare, e non ha problemi a tenere Fitz sotto controllo. "Non è una seconda voce" - dice Fitz - "Interagiamo sul palco, siamo Ike e Tina".

Sul palco Fitz and the Tantrums non sono solo una band, sono un'esplosione. Scaggs pesta forte sulle tiratissime sezioni ritmiche mentre Fitz sembra un Daryl Hall dei giorni nostri. E' ovvio che questo, per la band, non è un normale appuntamento ma una totale esplosione, è come avere la testa sotto ai tacchi della tua donna.

www.fitzandthetantrums.com

www.dangerbirdrecords.com

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