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C’è tutta una serie di ragioni per cui Ed Sheeran è una persona notevole ed un notevole cantautore, qui di seguito ne elenchiamo solo alcune, giusto per cominciare.

Innanzi tutto date un'occhiata al video di “One”, il brano di apertura del suo nuovo album “x”. C'è Ed, c'è la sua nuova chitarra (fatta, si dice, con legno di botte di whisky), c'è quella cristallina voce in falsetto e c'è una Wembley Arena completamente vuota che riverbera dolcemente in sottofondo. E’ la perfetta rappresentazione visiva di questo album: succinto, melodico, del tutto personale ma anche con lo scopo estremamente ambizioso di catturare un pubblico enorme.

Poi passiamo a parlare di successi. "Non credo di avere avuto un vero e proprio singolo di successo in America", dice Ed. "The A Team è andato bene, ma non è stato davvero un successo". Hit single o no (ha venduto oltre 2 milioni di copie negli Stati Uniti), canzoni come 'The A Team', 'Lego House' e 'Little Bump' hanno segnato la vita di tante persone. Di sicuro quella di Ed l’hanno segnata e molto, soprattutto se si riceve anche una nomination ai Grammy per la canzone dell'anno. Anche se si fa un tour sold-out negli Stati Uniti, o anche “solo” 3 esauriti al leggendario Madison Square Garden di New York possono segnarti la vita. Lo possono anche le altre due nomination ai Grammy - tra cui quella per Best New Artist. Cos’altro può cambiarti la vita? Peter Jackson, il regista vincitore di svariati Grammy Awards – la cui figlia è una grandissima fan di Ed – che ti invita a scrivere, produrre e registrare un brano originale per l'ultimo e più grande film della serie de Lo Hobbit. Fatto! Ah sì, anche gli spettacoli dal vivo davanti a milioni di persone in tutto il mondo possono farlo. Quello che però è veramente degno di nota è che, nonostante tutto questo successo vertiginoso, Ed abbia ancora la testa sulle spalle e che sia ancora il ragazzo di un tempo.

Quindi, se dobbiamo trovare un punto di partenza per questo nuovo album, è senz’altro questo. Nella notte del suo 22esimo compleanno Ed stava suonando al Nokia Theatre di Los Angeles - il più grande concerto che aveva fatto in America fino a quel momento. Si sono presentate 9000 persone. Ed era vestito da pirata, “e così anche tutta la gente", ricorda.

Quando è tornato nel backstage dopo lo spettacolo, Elton John era lì. E anche Rick Rubin. Oh, e anche Adele, che in seguito gli ha fregato il pappagallo dalla spalla. "E' stato abbastanza memorabile", sorride. "E poi mi sono ritrovato a suonare al Giubileo della Regina e a bere a Buckingham Palace."

E che ci dici di quando hai suonato alla cerimonia di chiusura delle Olimpiadi con i Genesis e i Pink Floyd?

"Ah!" ride ad alta voce. "Non è stato tanto memorabile, quanto piuttosto pazzesco!".

Le canzoni di “x” sono state composte mentre era in tour con l’album precedente “+” e, così come quest'ultimo era un'istantanea della sua vita e delle relazioni che aveva all’epoca, “x” ci racconta di come siano cambiati la sua vita ed i suoi amori da allora. Solo 'One', la perfetta canzone di apertura dell’album e la prima scritta per “x” nel 2011, mentre era in tour in Australia, guarda indietro a quel tempo ed è il legame tra i due album. Dopo 'One', senza nemmeno accorgersene, si è ritrovato con più di 10 nuovi brani nel cassetto.

Mentre era in tour in Inghilterra, ne ha scritte ancora. Durante il tour con gli Snow Patrol, ha iniziato a comporre – e in seguito a dividere anche la casa - con il loro tastierista, Johnny McDaid.

"Non c'è mai stato un momento in cui ho smesso di scrivere", dice. "Ma c'erano queste piccole illuminazioni ogni tanto".

Queste illuminazioni nel giro di poco tempo si sono trasformate in più di 70 canzoni e a quel punto Ed si è detto: "bene, ho finito, non ne scrivo più", e si è concentrato sulla registrazione. Qualche tempo dopo, Rick Rubin si è messo in contatto con Ed invitandolo alla sua casa di Malibu per fargli sentire alcune canzoni.

"Avevo già fatto le demo di tutto l’album a quel punto", dice Ed. "Così gli ho fatto sentire le canzoni e lui, accarezzandosi la barba, mi fa 'non so se questo è il modo giusto di fare le cose. Se dovessi lavorare con te, dovremmo fare così…'".

L'elemento centrale di tutte queste nuove canzoni è l'intimità e la forza della performance dal vivo. Si può sentire ovunque, da “Afire Love” - scritta per il nonno di Ed, scomparso lo scorso Natale – a “Photograph” – scritta nel maggio 2012 in una camera d'albergo nel Kansas durante il tour con gli Snow Patrol, a “Bloodstream” (una produzione di Rubin) scritta il giorno dopo una festa di matrimonio particolarmente illuminante a Ibiza. "Mi sono innamorato di una poltrona sacco a quella festa", Ed racconta sorridendo. "Sono andato a casa il giorno dopo e ne ho letteralmente comprate sei ..."

“Thinking out loud”- scritta a Suffolk con il sua vecchia amica Amy Wadge - è la tipica canzone d’amore che dovrebbe davvero essere usata, per gli anni a venire, per il primo ballo degli sposi il giorno delle nozze. Mentre “Sing” (il primo singolo) e “Runaway” sono state scritte in Virginia mentre Ed era lì con Pharrell Williams. "Pharrell ti spinge davvero a fare di più", dice Ed. "Vuole che si faccia sempre la cosa migliore possibile. Quindi la prima versione che si suona la scarta sempre...."

Era forse la 17ma idea che stava valutando Pharrell, pensa Ed, quando ha deciso di smettere di cercarne di nuove.

"Non ho davvero capito", dice. "Non ne capisco molto di accordi jazz e Pharrell è molto jazzy! Mi ha suonato il ritmo e io l’ho subito scartato, ma avevo una chitarra in mano e ho iniziato a suonare quel riff sovrappensiero e, distrattamente, a suonare la canzone. Lui mi guarda e dice: 'Sai cosa stai facendo, amico?' e io dico, 'No', allora lui rimette su la canzone, ricostruiamo tutti i pezzi e il gioco è fatto! "

“I’m a mess”, tormentata e sofferente, l’ha scritta in bagno appena dopo Natale dello scorso anno, mentre “Don’t” - prodotta da Rubin e Benny Blanco - è qualcosa di ancora diverso. È nata come un semplice riff che Ed aveva sul suo cellulare, mentre i testi descrivono una persona che si presenta come una persona innocente, ma che rapidamente si trasforma in tutt’altro.

L'album è pronto per essere pubblicato, Ed non vede l’ora che la gente ascolti la sua musica. Il suo motto è "costante evoluzione e costante umiltà, rimanere fedeli e umili e fare musica su cui le persone possano discutere". Ha intenzione di iniziare daccapo. Nessun Madison Square Garden per cominciare. Vuole entrare in contatto di nuovo con i suoi fan, così ha deciso di concentrarsi solo su piccoli locali, piccole stazioni radiofoniche, quasi come un artista alle prime armi. "In Inghilterra piacciono le persone che fanno buona musica e sono umili", sostiene questo ragazzo che ha fatto tanto pur restando così risoluto e così simpatico.

"Penso che sia davvero il mio lavoro migliore e sono incredibilmente orgoglioso del mio nuovo album." dice. "Sono felice e pronto a condividerlo con tutti".

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Luigi Farina in data: 02/07/2014 21.45

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