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DUSTIN O'HALLORAN (USA - Piano solo - Fat Cat Recs)
Musicista e compositore statunitense, Dustin O'Halloran è, insieme a Sara Lov, l'altra metà dei Devics, band indie-rock in pausa dopo la pubblicazione dell'ultimo fortunato disco, Push The Heart (2006).
Successivamente all'esperienza con i Devics, Dustin O'Halloran comincia ad esplorare nuovi territori sonori, intraprendendo un personale progetto di crescita.
Da un passato immerso nell'indie-rock ad un presente nella musica contemporanea e neo classica, il percorso di Dustin è stato lungo e travagliato ma pieno di soddisfazioni.
Nato negli Stati Uniti, si è trasferito in Italia dopo essersene innamorato in seguito ad un lungo tour con i Devics e ha vissuto in Romagna per qualche anno, prima di trasferirsi a Berlino. Proprio nell'isolamento delle campagne tra il ravennate e il faentino Dustin ha sviluppato la sua passione per il pianoforte e per la ricerca di uno stile personale. Frutto di questo percorso sono le pubblicazioni di Piano Solos I e Piano Solos II (Bella Union). Ad essi seguono lunghi tour in tutto il mondo e importanti collaborazioni quali quella con la regista Sofia Coppola (che sceglie alcuni suoi pezzi per la colonna sonora del film Marie Antoniette), la colonna sonora di An American Affair di William Olsson e la recente colonna sonora per il film Like Crazy di Drake Doremus, candidato come miglior film al Sundance Film Festival 2011.
Al RockER Dustin presenterà il suo nuovo lavoro "Lumiere", uscito per Fat Cat Records. Mixato da Jóhann Jóhannsson, il disco si avvale della collaborazione di Peter Broderick al violino e di Adam Wiltzie alla chitarra. Registrato tra New York, Berlino e Lugo, Lumiere è pura musica delicata, dream pop e minimalismo: un album che rappresenta le emozioni che stanno tra ludito e la vista. With composition, I have always viewed the work as a painter would approach it, adding colors, texture, adding space, painting over the whole thing and maybe leaving just a corner, come dimostra la performance di Dustin al 50° anniversario del Guggenheim Musem, durante una retrospettiva di Kandinsky.
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