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The Music Center
Ezio





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Concerti

 

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Biografia

 

EZIO LUNEDEI, in arte semplicemente EZIO, è un musicista corpulento quanto l’enorme energia che tira fuori dalla sua chitarra acustica. Lo stile è influenzato da Van Morrison, Jeff Buckley, Tracy Chapman, Springsteen, artisti dai quali cattura l’enorme carica espressiva.

Nato in Inghilterra, Ezio cresce in Italia fino ai tredici anni, ma poi ritorna definitivamente in terra d’Albione e qui inizia a muovere i primi passi nel mondo della musica, suggellato dal “fatale” incontro con Mark “Booga” Fowell con il quale ben presto formerà una band. I due infatti frequentano la stessa scuola ed inizialmente sono anche “rivali” poiché entrambi eccellenti chitarristi in diverse gruppi rock. Ma la sfida ben presto si trasforma in amicizia e le loro prime performance in duo avvengono nelle strade attigue al Flambards Café, e la leggenda racconta che loro stessi fotocopiassero e distribuissero i posters delle esibizioni. Il pubblico viene subito travolto dal loro sound che unisce l’intensità emotiva di Ezio con le qualità ritmiche di Mark “Booga” Fowell, grande amante di Al Di Meola e Santana. Velocemente formano una vera propria band denominata Ezio Lunedei e la loro prima uscita è The angel song, un’autoproduzione a cui seguono più di 200 date in patria, un’intensa attività che attira le attenzioni delle più importanti case discografiche. La Bmg/Arista li mette sotto contratto lanciando nel ’94 Black boots on latin feet, lavoro prodotto da Rupert Hine (Steve Nicks, Tina Turner, Noa, Dunkan Shiek). L’album viene ben accolto dalla critica e l’attività promozionale li porta a suonare in tour con Paul Young, Les Negresses Vertes, Joan Armatrading, Big Country. Apprezzati in patria, ottengono un bel successo anche in Sud Africa ed in Germania con ben 150 applaudite esibizioni a cui segue l’invito a suonare nel più prestigioso festival nazionale, il Park Pop Festival. Ma proprio pochi giorni prima dell’attesa esibizione la band si scioglie lasciando i due leader soli. Ma invece di andare allo sbando, Ezio e Fowell saldano ancor più il loro legame artistico e le loro due chitarre vanno a creare un vitale sound acustico arricchito da un’incontenibile esuberanza che li vede saltare e agitarsi su palco, trascinando letteralmente il pubblico.

Nel 1997 cambiano etichetta e si accasano presso la Mca/Universal per la quale incidono Diesel Vanilla prodotto questa volta da Rod Argent (Tanita Tikaram) e Peter Van Hooke (Van Morrison, Mike and the Mechanics). Registrato come duo, dal vivo introducono la sezione ritmica con lo stesso Van Hooke alla batteria e Lidia Cascarino al basso. E proprio con questa nuova formazione realizzano nel ’99 il cd Higher, suonato quasi fosse un concerto, con le canzoni che danno perfettamente l’idea di quanto sia forte la loro carica dal vivo e quanto sia sempre più in crescita il loro livello musicale. Il disco viene distribuito in Germania, Svizzera, Austria, Inghilterra e Olanda e guadagna sempre maggiori estimatori tra cui il regista Joe Dante.

E’ invece del 2003 The making of Mr.Spoons che, al contrario del precedente, è un vero e proprio studio album, assai curato nei suoni, con coinvolgenti groove e piccole concessioni all’elettronica.

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