SCHICCOLATO Rosso IGT Toscana 2017 Tenuta S. Maria Coeli Aula

Quando la giornata inizia bene e la mente ti riporta a profumi e sapori di un'esistenza del passato come se li avessi già vissuti, ma è solo una splendida associazione visiva che mi riporta ad emozioni intense collegate a:

"Alla ricerca dell'equilibrio perfetto dei nostri vini", con questa frase vi presento un'altra azienda che ho degustato qualche tempo fa, tra vitigni autoctoni della zona di San Casciano Val di Pesa (FI), da uve Sangiovese, Colorino, Canaiolo, Ciliegiolo, Pugnitello e Trebbiano.

Le vigne vivono in terreno collinare, argilloso-calcareo, donando ai vini una base ricca di minerali e sali; azienda divenuta nel 2015 interamente biologica, sia cantina che vigna, cura con estrema attenzione il proprio territorio e la scelta di vinificazione per ogni singolo vitigno.

La parola chiave di questi vini a mio parere è l'originalità, termine ormai poco conosciuto visto la tendenza di rendere i vini "commercializzabili" , costruiti a seconda delle richieste di mercato e di aree commerciali.

Il primo vino rosso assaggiato è questo connubio tra Sangiovese 95% + 5% Merlot, potenza del vino data dal primo uvaggio ( tannino deciso, ancora verde ), mentre il secondo dona frutto più maturo e longevità.

Un connubio basato sul gioco degli equilibri olfattivi e gustativi, oltre a quelli chimici.

Al naso è diretto, sento immediatamente un bouquet di fiori viola, piccoli frutti rossi, mi ricorda una macedonia di lamponi e ribes con una spolverata di cannella macerata all'arancia rossa.

Spezie dolci non piccanti, con una leggera nota di pepe rosa, si aprono anche delle note delicate di fumè e tostatura.

In bocca sento gli stessi aromi riconducibili ai profumi oltre al sapore indotto dalla malolattica, che rendono il vino più morbido, con percezione di legno e miele, sapore più rotondo ed armonioso.

Bella etichetta che attrae, ricca di colori e di autenticità, quasi un dipinto antico.

Sono stata personalmente in questa tenuta qualche settimana fa, con il mio compagno di viaggio e responsabile della mia agenzia commerciale di rappresentanza Graziano Pierini, fedele collaboratore e persona molto seria.

Ci siamo inoltrati in una strada di collina pliocenica e sabbiosa di Montespertoli tra olivi, vigna e le piramidi di terra, riportandoci con la mente a tre milioni e mezzo di anni fa, quando il Valdarno era un grande bacino lacustre che ebbe più fasi di sprofondamento, dove i corsi d'acqua che scendevano ripidi dalle montagne depositavano i loro sedimenti formando così conoidi che raccordandosi colmarono il bacino.

Ghiaie, ciottoli e sabbie uniformarono i terreni che vennero poi corrosi dai successivi corsi d'acqua, modellando il paesaggio in colline tondeggianti composte da argille e da pareti verticali formate da limi e fanghi.

Con il passare del tempo tra erosioni, solchi, crollo degli strati sovrastanti con la formazione di coni detritici ecco comparire tra bosco, torrioni, lame, le piramidi di terra.

Uno spettacolo unico agli occhi di chi si sofferma ad ammirare tale bellezza, completata dalla degustazione di un vino che racconta nel calice questo territorio, ove si riscontrano i componenti organolettici delle radici, del terroir, del microclima, sempre moderatamente ventilato, con ottima esposizione al sole, con influssi marini provenienti dalla costa e dalle catene montuose vicine.

Il mio viaggio sensoriale prosegue con la degustazione di tutta la gamma produttiva composta da vini interessanti, di carattere, espressivi di mani sapienti ma soprattutto di uve sane:

CHIANTI COELI AULA DOCG, "CERASUS" CILIEGIOLO IGT Toscana, "I'VE" BIANCO IGT Toscana, EGO Merlot IGT Toscana, ORANJE' Bianco Toscana IGT, SCHICCOLATO Rosso IGT Toscana.

Ad accogliermi sono proprio due giovani cugini, Francesco Desii e Lapo Meucci che portano avanti la tenuta in onore del nonno Pietro Barni, ancora socio dell'azienda, della responsabilità di una terra ereditata che è simbolo di famiglia, di generazioni e di futuro.

Ad accompagnarli in questo percorso vitivinicolo è il padre di Lapo, Stefano Meucci seguendo direttamente la produzione, con occhio attendo alla qualità, resa uva, rispetto del territorio.

Una realtà che vale la pena di visitare, per diversi aspetti: il primo la determinazione di questi due ragazzi giovani, che possono essere i miei figli e come figli del mondo, con il desiderio di realizzare sogni e vini; il secondo motivo è la qualità oggettiva dei vini, che raccontano una complessa espressione di genuinità; il terzo motivo è il legame che hanno questi ragazzi con la terra, le radici, il valore della famiglia e delle tradizioni tramandate nelle generazioni.

Sito di riferimento: https://www.tenutacoeliaula.it/

Sito di riferimento: www.foodandwineangels.com

Carol Agostini