Articolo inserito da Luigi Farina il giorno 02/09/2015 alle ore 22.06.08
Dopo avere ascoltato in anteprima il nuovo CD dei Wonder Vincent, "Fiori", che uscirà il prossimo 23 settembre, abbiamo intervistato il gruppo via mail per la nostra rubrica "Musica con gusto", con cui cerchiamo di scoprire anche i gusti e le abitudini enogastronomiche degli artisti che intervistiamo.
Prima di passare all'intervista inseriamo una breve nota sul CD:
Dalla carcassa meravigliosa di The Amazing Story of Roller Kostner (il loro primo album) sono nate 13 più o meno velenose, allucinogene e splendide varietà di Fiori.. Accompagnati all'altare dal fantasma di Roller Kostner, sposano una nuova forma di scrittura e di suono senza gingilli e fiori d'arancio. Potenza, melodia, autoironia e pezzi di largo respiro, lasciano spazio a carezze devastanti elargite con mano tremula. Fiori è un album senza limiti di composizione, arricchito proprio dalla possibilità di averlo potuto scrivere e registrare "in their Home". Tutti e 13 i pezzi, senza contare la quantità mostruosa di outtakes, sono stati scritti, suonati ed arrangiati dal Wonder Trio nel giro di un anno. Le liriche, spesso improvvisate al momento, è come se già esistessero anni luce prima.
Adesso passiamo all'intervista ai Wonder Vincent:
Spiegateci in sintesi la genesi del disco
Abbiamo cominciato a creare FIORI dopo le date estive del tour del primo disco. Parliamo più o meno di Settembre-Ottobre 2014. Avevamo già affrontato due cambi di line up e da lì a poco ce ne se sarebbe stato un altro. E' stato un periodo vissuto principalmente in trio.
Per sopravvivere musicalmente ci ritrovavamo spesso insieme soltanto a suonare e ad improvvisare. Dopo un pò di tempo abbiamo capito che alcune idee stavano maturando e tutto ciò ci piaceva moltissimo. Abbiamo chiamato Federico Brizi del Jap Perù chiedendogli di registrare dei provini da ascoltare e da li è partito tutto. E' stato un percorso, durato praticamente un anno, fatto di nottate, giornate e settimane passate interamente in studio. Ogni tanto abbiamo continuato anche a fare concerti un pò perchè se ne presentava l'occasione ed un pò perchè non volevamo perdere l'atmosfera del live che in certi momenti senti mancare.
Dopo un concept album sulla vita di un pazzo chiamato Roller Kostner non volevamo replicare o continuare in quella strada, anche se tutt'ora parte di noi, perciò ci siamo limitati a vivere dei momenti insieme e a sopravvivere ad altri che remavano contro miscelando tutto con sudore ed full immersions estreme anticipate da cene insieme. Non c'è nulla che una buona cena delle nostre non possa risolvere.
Gli artisti (non solo musicali, anche arte, letteratura, cinema, fumetti, ...) che vi hanno spinto a fare musica e quelli che ancora ti influenzano
In fila ma non per ordine di importanza: William Burroughs, Mattew Barney, Beatles, Devendra Banhart, Graham Coxon, Walter White, Red Fang, Black Flag, Vincenzo Costantino, Vincenzo Sparagna, Amedeo Modigliani, Jack La Motta, GG Allin, Black Sabbath, Sleep, Kyuss, Electric Wizard, Vincent Van Gogh, The Pogues, Sunn o))), Bachi da Pietra, il Grande Lebowski, Alejandro Jodorowsky, Dumbo, La Spada Nella Roccia, Dumbo, Lucio Fulci e molte persone incontrate durante i concerti ma l'elenco si allungherebbe all'infinito ne dimenticheremmo sicuramente qualcuno di importante.
Ci potete raccontare (in modo comprensibile anche ai non esageratamente tecnici) la strumentazione principale che avete utilizzato per suonare in questo disco?
Tutto ciò che ci piaceva nel determinato momento in cui ascoltavamo le tracce registrate in precedenza. Oltre i classici batteria, chitarra, piano e synth potrete ascoltare strumenti come la balalaika, percussioni fatte di conchiglie, un trapano, la macchina del caffè a cialde dello studio, un orologio a cucù e vari suoni campionati dal mare ad una preghiera direttamente dal medio-oriente. Non ci saranno mai limiti o "scelte artistiche".
La storia del Rock è piena di gruppi che si sono fatti forza con una vera o presunta rivalità... (Beatles/Stones, Blur/Oasis) pensate ad un gruppo della scena italiana di cui vorreste essere rivali e spiegateci perché havete scelto quel gruppo in particolare
E' una domanda molto in voga ultimamente ma per il momento continuiamo ad essere noi stessi i veri e proprio rivali dei Wonder Vincent.
Appena faremo pace con il bipolarismo troveremo il tempo di scegliere un rivale ;)
Cosa pensate di come si ascolta oggi la musica, ovvero con streaming su Spotify e affini. Che idea vi siete fatti?
Abbiamo chiuso metà di tutte le nostre date tramite internet, lo streaming ed i vari mezzi di comunicazione virtuale. Concordiamo con le osservazioni sulla qualità di alcune piattaforme e sulle espressioni contorte quando capisci di aver lavorato mesi per creare un suono e qualcuno dall'altra parte del mondo per colpa di qualche sito lo sta ascoltando a metà della qualità ma al momento rimane il metodo più rapido ed efficace per arrivare a più persone possibile. Fossimo una popolazione di musicisti che non vuole essere ascoltata o che desideri rimanere a vita in sala prove a dirsi "bravo" non faremmo dischi e non passeremmo ore in furgone per arrivare al prossimo palco ed ormai il metodo di massa è questo. Per noi rimane un'ottima cosa nel complesso, abbiamo scoperto molti gruppi che tutt'ora seguiamo tramite spotify o affini. Durante le registrazioni del disco abbiamo passato nottate a girare a caso tra i gruppi presenti su YouTube in cerca di qualcosa mai ascoltato. Come in ogni cosa c'è il rovescio della medaglia e passato il "momento della novità" ci si concentra troppo sul lato negativo per avere materiale del quale discutere.
Parliamo adesso di enogastronomia: quale è il vostro rapporto con il cibo e il vino?
Cibo e vino si incontrano dentro il nostro corpo e nasce l'amore per un possibile mondo migliore.
Volendo fare un confronto fra la vostra musica e l'arte culinaria, a che piatto accostereste il vostro modo di fare musica e perchè?
Sicuramente filetto di maiale con tartufo accompagnato dal vino rosso di Nello (nonno del nostro cantante). Un piatto squisito, un vino formidabile che "alimenta" la scrittura.
Durante le registrazioni del nuovo disco è capitato di concederci certi lussi, specialmente nelle serate ad Uppello per finire di arrangiare le linee melodiche.
Possiamo arrancare lungo la strada in mille modi diversi ma quando si tratta di fare una cena come si deve non c'è storia che tenga.
Ringraziamo i Wonder Vincent per la loro disponibilità e li lasciamo con l'augurio di avere il successo che meritano con questa loro opera veramente interessante.
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