La Pastellessa

È stato selezionato nel 2011 come uno dei 150 piatti tradizionali che più rappresentano le caratteristiche culturali e storiche d'Italia.
Un piatto tipico della cucina povera, "past' e 'llesse", che a Macerata Campania, in provincia di Caserta, terra di musiche e ritmi ancestrali dei bottari, trova la sua esaltazione nel mese di gennaio durante i festeggiamenti in onore di Sant'Antuono.
È qui che si ricorda il santo di origini egiziane con una serie di eventi che raggiungono i tratti più caratteristici della tradizione popolare con l'allestimento dei carri, le Battuglie di Pastellessa (il nome deriva dalla tipica pasta con le castagne lesse), i gruppi di suonatori di botti e di falci, segno della morte ma anche della rinascita. Il ciclo della vita delle stagioni che si ripete.
Un evento culturale, religioso e di interesse artistico riconosciuto nel 2012 dal consiglio comunale di Macerata Campania che ha decretato la Festa e la Pastellessa "patrimonio culturale immateriale", dichiarando la città "Paese della Pastellessa" come nuova denominazione del Comune.
Un evento presentato recentemente in Corea del Sud, insieme con il documentario "Libera nos a malo" dello scrittore-regista Luigi Ferraiuolo, dall'Associazione Sant'Antuono e le Pastellesse nel corso del forum delle Organizzazioni non governative accreditate presso l'Unesco per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale mondiale e che fa della cittadina casertana un luogo di interesse artistico, storico e religioso di estremo interesse. "La Festa, come la musica eseguita dai bottari maceratesi -spiega Vincenzo Capuano, segretario dell'Associazione e autore di un libro sulla fede e le tradizioni legate al Santo - ha un grande potenziale comunicativo ed è d'ispirazione per tante comunità, tanto da essere presa a modello ed emulata. Ma solo a Macerata Campania conserva il suo vero significato religioso".
E la past' e 'llesse è il piatto forte della Festa.
Il piatto tipico dell'Osteria 100 di Francesco Cipro, detto Francuccio Trikki Tracc (dal nome di un vecchio oste dallo stesso nome e cognome che amava nel tempo libero preparare fuochi d'artificio).
Francesco vanta una lunga esperienza nell'ambito della ristorazione, maturata tra Campania e Abruzzo. È lo stesso Francesco che spiega la preparazione del piatto. "Si prepara il soffritto con pancetta tagliata a dadini, aglio, olio e peperoncino. Si fa soffriggere l'aglio nell'olio extravergine di oliva e si aggiunge il preparato. Quindi si aggiungono le castagne lesse, facendo insaporire il tutto a fuoco lento. Nel frattempo si mette a cuocere la pasta, salandola al punto giusto. La si fa scolare per poi saltarla in padella per qualche minuto con il soffritto e le castagne lesse. Va infine servita per il piacere dei buongustai".

Eduardo Cagnazzi