Venezia Giulia Rosso IGT "Vertigo" 2021
Azienda Livio Felluga
Corno di Rosazzo (UD)
Scheda Venezia Giulia IGT nel nostro Speciale Vini

11 Febbraio 2023
tratto dalla selezione di:
Tradizione e modernità, ecco come sintetizzare un rosso che ha fatto la storia recente del Friuli e dei suoi vini. Equilibrio, potenza, complessità ed eleganza per un assemblaggio di merlot e cabernet sauvignon figlio di una vinificazione in acciaio ed una maturazione di circa un anno in barrique. Il Venezia Giulia Rosso IGT “Vertigo” dell'Azienda Livio Felluga è un rosso capace di sorprendere grazie ad un’intelaiatura di grande classe, che lo rende oggi apprezzabilissimo e capace di sorprendere anche a distanza di anni dalla vendemmia.
Tannico

Annata: 2021
Denominazione: Venezia Giulia IGT
Vitigni: merlot, cabernet sauvignon
Alcol: 13%
Formato: 0.75l
Allergeni: Solfiti
Consumo ideale: 2022/2025
Temperatura di servizio: 16/18 °C
Momento per degustarlo: Cena tra amici
Tipologia: Rosso
Abbinamenti: A tutto pasto, ben si abbina a primi piatti saporiti, secondi di carne, arrosti di manzo e di maiale, formaggi di media stagionatura.
Note di degustazione:
Rosso violaceo quasi impenetrabile, al naso è intenso, vivace e fresco, con aromi di frutti di bosco, more, mirtilli, richiami di pepe e fiori di ciliegio. Al palato è pieno e avvolgente, note di prugna e spezie si amalgamano ad accenni di vaniglia e amarena prima di un finale di ottima persistenza.
L'Azienda Livio Felluga
Nome unico nel panorama produttivo italiano, nonché simbolo stesso di una regione e dei suoi vini, è facile intuire quanto la storia di Livio Felluga si intrecci con quella di tutto un territorio.
Una storia, questa, che ha come protagonista una famiglia sopravvissuta a due guerre mondiali, la quale ha assistito al cambiamento dei confini intorno a sé, per poi decidere di stabilirsi sui dolci contrafforti delle colline del Friuli. È qui che, non lontano da Cormòns in provincia di Gorizia, Livio Felluga dovette intraprendere una nuova battaglia per far risorgere la collina, convinto che solo la rinascita della coltivazione di qualità poteva riportare la vita nella campagna friulana.
Con grande coraggio cominciò a risistemare i vecchi vigneti e a impiantarne di nuovi, introducendo idee e metodi innovativi. Un lavoro duro, fatto di caparbietà e passione, che lo porteranno nel corso degli anni a creare una delle più belle e significative realtà aziendali della Penisola, acquisendo a pieno diritto il titolo unanimemente riconosciutogli di rifondatore della tradizione vitivinicola friulana.
Attualmente l’azienda può contare su una vasta superficie vitata, che dalla denominazione del Collio fino ad arrivare a quella dei Colli Orientali del Friuli, copre circa 155 ettari. In vigna, le varietà che si incontrano sono sia autoctone che internazionali, per cui abbiamo il friulano e il pinot bianco, lo chardonnay e la ribolla gialla, il sauvignon blanc e il pinot grigio, il picolit e il refosco, il pignolo e il merlot. Uve che sono trasformate in quelli che vengono ormai chiamati come i “vini della carta geografica”, da sempre riprodotta in etichetta e raffigurante una vecchia mappa dei poderi aziendali.
E allora ecco prendere vita il “Vertigo”, il “Nuaré” e lo “Sharis”, poi via via tutti gli altri, fino ad arrivare al “Terre Alte”: vini figli di una cantina che ancora oggi brilla per la qualità e per il carattere territoriale che riesce a esprimere, vera e propria ambasciatrice dei migliori bianchi friulani - e quindi italiani - in tutto il mondo.