Sarai regina se Dio lo vuole

“Sarai regina se Dio lo vuole”, era una frase che mia madre mi esclamava sin dalla mia tenera età, quando già mi aggrovigliavo nelle tende bianche ricamate e con i suoi tacchi a spillo giocavo a fare la sposa nell’attesa di quel principe azzurro che ogni mamma augura alla propria figlia.

Intanto gli anni correvano ed io abbandonai abbastanza presto le tende bianche e i tacchi a spillo della mamma; nella sua ombra cercavo di camminare su i miei passi tremanti e insicuri, finchè un giorno, il destino, proprio quel destino divino che decide ogni cosa, me la portò via.

Quelli che seguirono furono anni difficili, mi buttai a capofitto nel lavoro, ma non bastava, e così decisi di dedicare tempo a nuove attività e arricchire le mie amicizie, fu così che conobbi Virgy, con la quale mi trovai catapultata in un altro mondo di cui fui rapita completamente.

“Ragazze, ci vediamo domani alle 16, mi raccomando la puntualità”, era Enzo, il nostro regista, che ci invitava ad arrivare un bel po’ in anticipo in teatro dove debuttavamo con la commedia ‘ Le mamme’ di Annibale Ruccello. Tre mesi di preparazione, sei donne adulte, ad ognuna la sua parte ben studiata nei particolari, ed ognuna di noi col suo bagaglio di esperienza di vita e qualcuna anche artistico. Per me era la prima volta in assoluto, mai avevo recitato, neanche alle elementari per le recite scolastiche natalizie, non ero scelta ne mi proponevo, ero troppo timida e arrossivo, meglio se restavo da parte come spettatore.

Però la vita cambia, i tempi maturano e quel rossore che mi aveva accompagnato negli anni scolastici scomparve, ed eccomi sul palco pronta a recitare una parte, che poteva essere la qualsiasi ma che avevo incamerata e fatta mia.

“MERDA! MERDA! MERDA!” è il grido unisono propiziatorio. Ed ora ognuno al suo posto, sedute al buio col tendone ancora chiuso, le lacrime agli occhi, il cuore a 3000, ma pronta e sicura di farcela quando sento una mano poggiarsi sulla mia spalla destra, mi volto, dietro non c’era e non poteva esserci nessuno, eppure qualcuno mi stava vicino, pensai immediatamente a mia madre, e si aprì il tendone.

Quella fu una serata speciale, recitai senza errori e sbavature.

Mi senti regina per una sera.

Angela Viola

Tratto dal libro: Le mie prime volte prodotto dall’Associazione Gunaike, cordinatrice: Paola Pierotti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *