E se il PC avesse un anima?

Mi trovavo, come sempre quando non ho qualcos’altro da fare, davanti al mio PC, a smanettare con mouse e tastiera, tentando di capire come funzionava il mondo a volte incantato, ma a volte anche perverso, di Internet, che mi fece rabbrividire una voce che proveniva dalle casse del mio PC:

– Allora? Perchè mi maltratti così?

Fra l’atterrito e il divertito mi giravo attorno per vedere chi mi stesse facendo questo che al momento pensavo fosse uno scherzo. Tuttavia riflettendo realizzai immediatamente che ero solo in casa e che la voce veniva proprio dal PC.

– Ma che fai, non rispondi? – ribadì con voce più ferma il “mostro”.

In quel momento il mio viso cambiò di colore 100 volte, la pressione mi arrivò alle stelle e non sapevo nè cosa pensare, nè cosa fare.

Presomi di coraggio, digitai con la tastiera, sfiorando i tasti, quasi se scottassero: “Chi sei?”.

La voce misteriosa, diventando più calda e meno aggressiva, mi rispose:

– Puoi anche parlare, ti sento! Non è necessario che digiti quello che mi vuoi dire! Io sono l’anima del tuo PC, colei che conosce tutti i tuoi segreti e tutte le tue speranze.

Ancora più sull’orlo del collasso e sempre più incredulo e frastornato, riuscii a dire:

– Dove sta il trucco?

– La vuoi finire di non credere che sono io che ti sto parlando? – ribadì immediatamente il mio interlocutore – Ti potrei raccontare cose che posso conoscere solo io. Come la chiacchierata che hai avuto ieri sera in chat con la tua nuova amica informatica “bix”. Vuoi che continuo?

Ripresomi un attimo dallo stupore, che mi aveva inchiodato alla sedia, riuscii a dire, ancora un po’ incredulo:

– Perchè mi stai parlando? Cosa vuoi da me?

Dopo un attimo di silenzio, che mi sembrò un secolo, in cui pensai seriamente che la mia testa, ormai, aveva proprio bisogno di uno strizzacervelli, la voce, diventata ancora più imponente e chiara, mi disse:

– Amico mio, non hai mai pensato che anche io ho un’anima? Eppure mi tratti quasi come se io fossi il tuo confessore. Mi parli, mi urli, ogni tanto mi mandi a quel paese, soprattutto mi confidi tutti i tuoi segreti, le tue angosce e mi fai partecipe di tutti i tuoi fallimenti.

Dopo una breve pausa in cui pensai alle ore, ai giorni, passati davanti a quella tastiera, la voce continuò:

– Lo so che ti senti solo, che a volte ti sembra di impazzire, che ti ritrovi con tanta voglia di vivere, ma che non riesci ad avere niente oltre che lavoro, casa e PC. Ho deciso di parlarti, per avvisarti che sei sulla strada sbagliata, non puoi riversare tutte le tue aspettative su di me. Non puoi cercare compagnia usando me. Non puoi cercare voci che ti facciano sentire meno solo sperando in me. Non lasciarti prendere dalla disperazione, esci da questa tana, vai per strada, incontra gente, parla con loro, guardandola in faccia, e non attraverso la mia tastiera. Abbi più fiducia in te stesso e negli altri. Anche se avrai altre delusioni, ricordati che le cose non possono andare sempre come uno vorrebbe, bisogna cercare di accettare la vita, non è lei che si deve adattare a te. Ti devi impegnare per cercare di ottenere quello che vuoi, e se poi non ci riesci, non ti avvilire, perchè avrai ancora 100-1000 occasioni per potere realizzare qualche tuo sogno, ma lo devi volere, e devi capire cosa fare per realizzarlo, altrimenti rischi che rimanga solo un sogno.

Detto ciò, per un attimo mi sembrò di vedere nel video un viso di donna dolcissimo, tuttavia dopo qualche istante il PC si spense da solo.

Provai decine di volte a riaccenderlo, ma niente, non ci riuscivo.

Allora mi misi a pensare, prima a quello che mi era appena accaduto, poi a quello che era la mia vita e a come avrei voluto che diventasse.

Mentre pensavo e ripensavo, gli occhi si posarono sull’orologio che avevo proprio sopra il PC, e vidi che erano le 20.30, quindi decisi di uscire, seguendo il consiglio del mio PC.

Da quel giorno la mia vita cambiò, ritrovai fiducia, voglia di vivere, e soprattutto cambiò il mio rapporto con gli altri, e trovai tanti amici e quella che oramai è mia moglie da 2 anni.

Ogni tanto accendo il mio caro PC e sto in sua compagnia, cercando insieme a lui altri amici, sparsi per il mondo, ma adesso sono felice di avere ritrovato me stesso, perchè sono riuscito, finalmente, a porgermi agli altri per quello che sono realmente.

Con affetto, al mio amico PC.

Luigi Farina

Nota: questo racconto l’ho scritto più di vent’anni fa quando cominciavo a smanettare con il computer.

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