Dolci, dolcetti
Ricetta inserita in archivio da Cantina Donini il 22/01/2006 alle ore 19.02.53
Autore della Ricetta:
Cantina Donini
per le fave:
g 200 mandorle dolci
farina g 100
zucchero g 250
due cucchiai di cannella in polvere
½ limone grattugiato
2 chiare d'uovo
per gli stinchetti:
mandorle g 100
cacao g 30
buccia grattugiata di ½ limone
1 o 2 chiare d'uovo
1 foglio colla di pesce
Per preparare le fave, tritare finissime le mandorle precedentemente sbucciate, aggiungere tutti gli altri ingredienti amalgamandoli bene.
Prendere un pezzetto di pasta, farne una pallina e schiacciarla con le dita a guisa di grossa fava.
Disporre tutti i dolcetti sulla placca del forno ben imburrata ed infarinata, ben distanziati l'uno dall'altro.
Cuocere a calore moderato per 20 minuti.
La preparazione degli stinchetti è piuttosto approssimativa, sia perché è difficile trovare la vera originale ricetta, sia perché essendo raro che essi vengano fatti in casa le dosi sono oramai gelosamente conservate dai pasticceri.
Impastare, con le mandorle tritate finemente, metà dello zucchero, il cacao, 1 chiara d'uovo. Montare a neve l'altra chiara, aggiungere lo zucchero rimasto, la colla di pesce (ammorbidita in acqua) e impastare fino a che risulti consistente.
Mettere un pezzetto della pasta al cacao dentro un quadratino ottenuto con la pasta bianca, avvolgere e dare forma di un piccolo stinco di circa 10-12 cm.
Sistemarli su ostie da pasticceria, far riposare per circa 24 ore, quindi cuocere per qualche minuto in forno a calore moderato.
Le fave sono un dolce tipico delle festività dei Santi e dei Morti di origine antichissima ma molto in uso anche oggi. Nell'antica Roma le fave erano considerate cibo sacrale dei morti e sicuramente questi dolcetti si ricollegano, anche nella forma, a quegli antichi riti.
L'origine degli stinchetti si perde nella notte dei tempi; quasi sicuramente possono attribuirsi al periodo etrusco. Sono così chiamati perché fatti a guisa di piccolo osso di stinco, biancastri e di apparenza gessosa.
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