Festeggiamo Halloween, ma non dimentichiamo le nostre tradizioni articolo inserito su spaghettitaliani da Luigi Farina
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Articolo inserito da Luigi Farina il giorno 31/10/2021 alle ore 09.01.12

Festeggiamo Halloween, ma non dimentichiamo le nostre tradizioni

 

immagine in primo piano


Il 31 ottobre ormai è uso comune festeggiare Halloween, festa celtica che negli ultimi tempi si è molto diffusa anche in Italia. La simbologia di questa festa ha origine dalla morte, e vuole essere oggi un modo per esorcizzarla. I festeggiamenti di questa giornata hanno ormai sostituito un po' dappertutto quelli di una ricorrenza legata alle nostre tradizioni, la Festa dei Morti del 2 novembre.
Non voglio entrare in merito a questo dualismo che ormai pende a favore di Halloween, ma sono fermamente convinto che non si devono assolutamente dimenticare le proprie tradizioni.
Io sono di Palermo ed ho ben impresso nella mia memoria quello che era per noi bambini la Festa dei Morti, e sarebbe giusto che i nostri figli o nipoti possano ritrovare le stesse sensazioni ed emozioni.
Intanto questa festa era così importante che a Palermo era in uso lavorare il 1° novembre, gli uffici erano tutti aperti, mentre il 2 novembre si faceva festa, si festeggiavano i nostri defunti, era un modo per fare ricordare ai bambini i parenti che non c'erano più, come per esempio i nonni, in un modo giocoso e festaiolo, per farli sentire ancora presenti.
Per questa ricorrenza un intero quartiere di Palermo si trasformava nella Fiera dei Morti, e si addobbava a festa con bancarelle che vendevano giocattoli di ogni tipo e dolci tipici di questa giornata, come la "Pupaccena" o Pupi di zucchero, statuette cave di zucchero indurito raffiguranti paladini, contadini, o altri personaggi, o i Torroni e la Frutta Martorana, realizzata con pasta di mandorle, che oggi si può trovare nelle pasticcerie per tutto l'anno, o ancora biscotti di mandorle, per non dimenticare il carbone, anch'esso di zucchero.
La Fiera dei Morti rimaneva aperta 24 ore su 24, visto che c'era l'uso che i "grandi" andavano a comprare i doni la sera tardi o di notte, quando i bambini già dormivano, e tornati a casa li nascondevano nei posti più impensati, simulando che li avevano portati i "Morti", preparando quella che sarebbe diventata una vera e propria "caccia al tesoro" la mattina seguente.
Ovviamente appena svegli si andava alla ricerca dei doni che avevano portato durante la notte i "Morti", e quasi sempre la prima cosa che si trovava era il carbone di zucchero.
"Hai visto sei stato monello e invece di regali i nonni ti hanno portato il carbone. Ma cerca meglio, può essere che trovi qualche altra cosa!"
E la ricerca ripartiva fino a trovare giocattoli e dolci, per la felicità di tutti. Quel giorno iniziava così, ed era una grande festa per tutto il giorno, anche perché si andava a casa degli zii per vedere se era arrivato qualche dono anche li.
Facciamo in modo che questi non siano solo ricordi, ma che i nostri figli o nipoti possano vivere questi stessi momenti, ricordando allegramente i parenti che non ci sono più.

Luigi Farina

Fotografie del Pastry Chef Giuseppe Deiana di Palermo


 

 

 

 

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Galleria fotografica:

I dolci della festa dei morti a Palermo (foto di Giuseppe Deiana)

 

 

 

 

 

 

 

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