Giusy Persico, sorrentina, sale sul podio più alto del pastry contest "San Gennà...un dolce per San Gennaro".

Con il dolce "San Gennà, aiutame tu" Giusy Persico, pasticcera della brigata stellata del ristorante stellato Il Buco di Sorrento, è la vincitrice della quinta edizione del pastry contest "San Gennà...un dolce per San Gennaro". Ventisei anni di Sorrento, è la prima dona a salire sul podio della manifestazione targata Mulino Caputo. Amore da sempre per il cioccolato si è specializzata benché giovane nell'arte cioccolatiera con un percorso che si inserisce nel nuovo trend di questa professione che, da prevalentemente maschile, sta registrando, negli ultimi anni, l'ingresso e l'affermazione di un numero crescente di donne. Ingredienti con denominazione Igp, il dolce presentato da Giusy Persico è lavorato con crema di ricotta e gelatina di vino rosso Taurasi, confettura agrimontana con bisquit alla vaniglia, il tutto racchiuso da pastafrolla sablè.

"Mi sono ispirata sia alla famiglia alla quale tengo molto, sia alla figura di San Gennaro che è presente in ogni famiglia napoletana", ha esclamato Giusy Persico. "L'unica difficoltà che ho incontrato è stata la scelta del vino giusto con un giusto deciso. La scelta è caduta sul Taurasi che ben risponde a questa esigenza".
Più che soddisfatto della vittoria di Giusy è Peppe Aversa, chef stellato de Il Buco: "E' la conferma che i giovani si fanno largo con le loro idee e la loro freschezza. Tutto questo è reso possibile dalle aziende che, come Mulino Caputo, danno loro la possibilità di rendere concrete le loro idee in un gioco di squadra dove ognuno fa la sua parte".

Il percorso di Giusy, che da poco più di tre anni collabora con la brigata d Peppe Aversa, inizia con il diploma di grafica pubblicitaria conseguito presso l'Istituto d'Arte di Sorrento. Successivamente, definite le sue passioni e forte delle competenze artistiche maturate durante gli studi superiori, decide di frequentare la Etoile Academy, arricchendo le proprie competenze presso le cucine di importanti alberghi.
Eduardo Cagnazzi