Articolo inserito da Renato Aiello il giorno 23/02/2023 alle ore 19.26.23
L'orrore ingiustificabile della guerra, le conseguenze del suo perdurare e una fioca speranza dentro il truce orizzonte. La luna di Kiev del collettivo Ribut è la poesia che meglio riesce a raccontare il raccapricciante massacro che devestando l'Ucraina da un anno.
Ispirata alla filastrocca di Gianni Rodari, di cui stravolge totalmente toni e lessico, il componimento paragona la capitale ad una moderna Guernica. Tra i versi, dai sentori squisitamente classici, quello che emerge con maggiore prepotenza è Il fallimento della storia va di passo a quella dell'umanità, incapace di convivere pacificamente sotto la luce riflessa di una luna stanca del sangue versato, avvilita dai continui scontri tra fratelli.
La Luna di Kiev
(Gianni Rodari, La luna di Kiev, 1960)
Chissà se la luna
di Kiev
è bella
come la luna di Mosca,
o se sopra i carri
armati
di gendarmi
fino ai denti
il suo bagliore
(fausto squarcio luminoso s'una nuova Guernica)
è perfino più bugiardo
Ma son sempre quella!
(la luna incostante protesta)
Son candido zucchetto
scettro
conteso tra notti celesti
e vermiglie cecità
Non giurar
sul mio mutevole moto
che inargenta le cime di tutti questi faggi
e querce, pini, abeti, salici e castagni
che così volubile
fu sempre il cuore e il pensiero degli uomini alla guerra
Non lacrimar
sull'immortale sudario
d'ogni tremito esplosivo
sirena d'incendio
furto d'innocenza
genocidio di stato
che come farsa si ripete la storia già caduta.
Oh gentiluomini,
così breve è il sorso!
Non mercenari,
siete nati a
camminar
sulle teste dei re!
Viaggiando quassù
Io faccio luce a tutti quanti:
Caini e Abeli
superstiti, inetti e omicidi
E, dal Cremlino al Mar Morto,
i miei raggi viaggiano
senza pregiudizio
né passaporto
Ma sono solo stanca io,
quanto mi vorrei voltare
e addormire!
Ché questa immobilità vana
mi costringe a dirigere
gli occhi miei fissi
sulla Superficie cangiante.
Il mutamento non chiede
permesso
e non so più distinguere
i punti della Terra
se non dal sangue disperso. -
Prima che Apollo giunga col carro
Soffia, o astro, l'argenteo baleno
Sopra l'iride cerulea degli innocenti,
E dona loro un conforto nel buio
Chissà se la luna
di Kiev
è bella
come la luna di Mosca,
chissà se è la stessa
o soltanto sua sorella...
o se il nevischio di marzo
ha sepolto
anche il barlume
di un'amara
ultima
resistenza.
La poesia chiude Ribut, la nuova raccolta poetica pubblicata da Guida, editore napoletano sempre attento a scovare nuovi talenti. Ribut (trascrizione fonetica di "reboot"), da poco disponibile all'acquisto online e in libreria, racchiude parole, illustrazioni e musiche, che disegnano armonicamente un percorso estremamente complesso e coinvolgente. Ma non solo. Questo libro, un progetto corale degli autori Marcello Affuso, Maria Laura Amendola, Lucia Maritato e Manuel Torre, dell'illustratrice Federica Dias e del cantante Achille Campanile, rappresenta un unicum nel panorama letterario mondiale, poiché è, di fatto, il primo reebot letterario in commercio. Tutte le poesie, infatti, sono riscritture e reinterpretazioni di celebri poesie. Da Saffo ad Alda Merini, passando per Montale e per Rodari, appunto, sono molti gli autori che il collettivo ha destrutturato, accarezzato, citato in una imperdibile trionfo poetico.
In coerenza con gli intenti politico - culturali dell'opera, Il ricavato delle vendite verrà devoluto all'associazione di promozione sociale Patatrac, che sostiene iniziative nel campo dell'educazione non formale e della progettazione sociale, con particolare riguardo alle tematiche relative alla promozione umana e civile.
cs
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