Corpi e paesaggi meridiani all'Istituto Italiano di Cultura di Madrid dal 25 febbraio al 22 aprile 2023 articolo inserito su spaghettitaliani da Renato Aiello
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Articolo inserito da Renato Aiello il giorno 23/02/2023 alle ore 19.33.32

Corpi e paesaggi meridiani all'Istituto Italiano di Cultura di Madrid dal 25 febbraio al 22 aprile 2023

 

immagine in primo piano

La mostra mette a confronto opere degli artisti Marisa Albanese, Umberto Manzo, Roselena Ramistella.

Pur esprimendosi con tecniche e linguaggi molto diversi, i tre artisti attraversano tematiche comuni che ruotano attorno ai concetti di corpo e paesaggio. Le loro opere vibrano di suggestioni autenticamente mediterranee e rivelano in filigrana la ricchezza di un immaginario che può essere definito "meridiano" perché, come è stato scritto «Il pensiero meridiano è quel pensiero che si inizia a sentir dentro laddove inizia il mare, quando si scopre che il confine non è un luogo dove il mondo finisce, ma quello dove i diversi si toccano e la partita del rapporto con l'altro diventa difficile e vera» (F. Cassano, 1996)

Marisa Albanese
Ogni possibile sfaccettatura del lavoro di Marisa Albanese, dalla scultura alle installazioni, dal video al disegno, rivela la sua continua esplorazione dei temi del viaggio, della migrazione, le complesse relazioni tra uomo e luoghi, le discriminazioni di genere e di appartenenza etnica, il potere delle donne di influenzare l'opinione pubblica. Una poetica fondata su temi nodali della modernità e della libertà intellettuale. Impiegando materiali diversi che prediligono i colori materici e tecniche quali la fusione a cera persa, l'artista costruisce un discorso etico ed estetico impegnato a smantellare razzismi e pregiudizi, con uno sguardo attento sull'altro e sulla dimensione sociale dello spazio geografico.

Umberto Manzo
Cifre inconfondibili del linguaggio di Umberto Manzo sono il corpo e la memoria, elementi che l'artista indaga fin dagli anni Ottanta confrontandosi con materiali e tecniche eterogenei come l'emulsione fotografica, la grafite, gli oli, i colori, le colle vegetali e la cera che utilizza su supporti quali la carta o la tela. Nei suoi "archivi della memoria" stratifica i suoi disegni e li colloca nello spessore del telaio creando poi in superficie sagome di figure classiche, profili di volti, paesaggi antropormi, evocando l'idea di una narrazione infinita che tende ponti tra passato e presente.

Roselena Ramistella
Gli scatti di Roselena Ramistella, frutto di una ricerca socio-antropologica, raccontano storie di donne, uomini, animali e dell'invisibile armonia che li unisce. I suoi intensi ritratti mettono a nudo l'anima dei soggetti e i loro volti sono simili ai paesaggi che la fotografa attraversa durante i suoi viaggi.


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Galleria fotografica:

Umberto Manzo, inaugurazione 11 febbraio alle ore 11

 

 

 

 

 

 

 

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