Articolo inserito da Nicola Di Lorenzo il giorno 29/08/2013 alle ore 13.08.42
Ormai nel mio girovagare tra pizzerie ho trovato diverse realtà imprenditoriali gastronomiche inerenti al mondo della pizza.
Il mondo della pizza sta vivendo il suo momento alla grande, vuoi perché è un prodotto economico, vuoi perché i produttori di materie prime hanno messo a punto un sistema per garantire la qualità dei loro prodotti.
Grazie anche ad alcune iniziative, messe appunto ad hoc da alcune associazioni del settore e al gran parlare su network mediatici, ma grazie anche ai maestri pizzaioli che con le loro fantasie e innovazioni hanno rivalutato alcuni prodotti di farcitura sulla pizza.
Così facendo ho scoperto molte pizzerie " fantasme " di cui ignoravo l'esistenza, sempre con prodotti di qualità ma sconosciute al mondo "patinato" del business.
È ho scoperto che queste pizzerie a volte hanno dietro dei pizzaioli con una storia che molti "grandi" non hanno, eppure questi ultimi sono famosi solo perché qualcuno scrive di loro sui blog esaltandoli più del dovuto.
Ci sono molte pizzerie fuori Napoli che usano la tecnica Napoletana, ma ci sono anche pizzaioli più capaci di pizzaioli partenopei.
Anche se dobbiamo fare una distinzione tra Pizza margherita napoletana e Pizza margherita classica.
La scuola napoletana vuole una pizza sottile, morbida e con cornicione, con un panetto che varia tra i 190/220 grammi con una stesura del diametro tra 37/40 cm mentre la classica in gergo è più doppia di pasta e croccante infatti il panetto va da 250/280 grammi con stesura tra 35/38 e quindi è di logica che risulta più spessa, ma non per questo meno buona.
È con questo vi lasciò con un augurio di buon appetito e alla prossima.
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