Articolo inserito da Patrizia Zinno il giorno 25/11/2016 alle ore 00.40.03
"Segni di Luce" è la mostra personale di Claudia Meyer, promossa dall'Istituzione culturale Art 1307 e a cura di Cynthia Penna, che si terrà da Giovedì 24 novembre 2016 fino al 3 Gennaio 2017, presso Villa di Donato a Piazza S. Eframo Vecchio a Napoli.
Un'occasione che ci permetterà permetterà di conoscere l'artista e le sue opere nel nostro paese.
Claudia Meyer è di origine Svizzera, vive e lavora tra Lucerna, Parigi e Los Angeles e queste tre città, questi paesi hanno profondamente influenzato il suo modo di esprimersi e di comunicare.
"Il suo segno grafico incide superfici sempre diverse , metacrilati come carta, in un una sorta di scrittura e grafismo dinamico, un nuovo alfabeto dell'anima, un flusso continuo di parole che vanno a comporre, più che un discorso, una musica - spiega l'artista Cynthia Penna.
Come la "musicalità" della prosa di Proust, composta da un inarrestabile susseguirsi di immagini in movimento che sconfinano in onde sonore più che in parola scritta, cosi' la musicalità del segno di Meyer invade lo spettatore e lo avvolge in un crescendo sensoriale di Raveliana memoria. La componente "francese" della sua personalità emerge prepotentemente nella poetica e nella musicalità della sua arte. Il segno grafico dei materiali metacrilati che ha appreso dalla tradizione Europea, si fonde e si connette alla matrice americana dell'arte. Una spinta di energia allo stato puro, accentuata dall'uso della luce che illumina la scena condensandone e orientando la visione solo verso alcuni punti focali.
La luce occorre all'artista come elemento concettuale di epifania di una scoperta, come ulteriore possibilità di visione. Luce e luminosità possono essere ricondotti all'esperienza americana, presente in tutte le sue componenti che svolge un ruolo fondamentale nella creazione dell'arte Californiana.
Stasera alle ore 18,30, il via all' inaugurazione della mostra "Segni di Luce" e presentazione delle sue opere, che ha permesso una esperienza sensoriale complessa. La sorpresa e l'attrazione verso questi segni che appaiono come segnali comunicativi, che si fondono, si susseguono e si agitano, hanno creato una musicalità che hanno comunicato e trasmesso energia a chi stasera ha ammirato le opere dell'artista. Lo spazio pittorico osserviamo che è sezionato in scomparti o imbrigliato in una griglia, in modo da formare una composizione grafica geometrica che ingloba l'intero "racconto". Questa costruzione appare come la necessita' di Meyer di connettersi alla lezione costruttivista di stampo decisamente mitteleuropeo e specificamente svizzero, dove l'eredità dei Mondrian e dei Malevich è stata sviluppata da una intera generazione di artisti quali Max Bill o Richard Paul Lohse.
Il rigore di questa componente la induce a creare una sorta di schema di quadrati in successione che diventano la base strutturale dell'opera.
L'arte di Claudia Meyer e' pura energia che scorre, flussi di energia in movimento che interagiscono tra loro, imbrigliati il più delle volte entro una costruzione geometrica della scena, segno grafico che segue a sua volta l'energia che lo muove, lo sospinge e lo fa volare.
Gli ospiti della serata sono stati accolti calorosamente quali oltre all'atmosfera magica delle opere luminose sono state offerte degustazione di profumati rustici napoletani cotti al forno, con prosciutto, friggiarelli e ricotta, caldi e serviti in delle elegantissime ceste di paglia. In abbinamento Vini della Tenuta Cavaliere Pepe, una selezione dei migliori dell'Azienda tra cui il Fiano, l'Aglianico e Coda di Volpe DOC.
Prelibatezze dell'Irpinia da sempre una terra ricca di vigneti che presenta caratteristiche pedoclimatiche uniche. Ricca di terreni di origine vulcanica con tessitura argillosa, microclima caratterizzato da estati assolate e da inverni abbastanza rigidi, una buona ventilazione, caratteristiche che portano una vendemmia tardiva ed una produzione di grande prestigio.
24 Novembre 2016
di P.Zinno
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