Articolo inserito da Luigi Farina il giorno 30/04/2017 alle ore 10.29.15
Per la nostra rubrica "Provato da noi" abbiamo visitato l'Azienda Agricola Vigna delle Ginestre di Giacomo Ascione, che si trova sul Vesuvio in una zona che va da Trecase a Torre Del Greco, da Boscotrecase a Terzigno fino a Sant'Anastasia, in terreni vulcanici ricchi di potassio (sale minerale utilissimo per la salute), su cui le viti sono coltivate a piede franco.
Il nome dell'Azienda riecheggia la poesia di Giacomo Leopardi, perché la loro vigna più antica sorge alle spalle della dimora in cui soggiornò il poeta: Villa delle Ginestre. Questa zona è storicamente caratterizzata da uve da cui si produce il famosissimo Lacryma Christi e l'Azienda segue questo filone concentrandosi sulla produzione di soli due vini, appunto il Lacryma Christi bianco e il Lacryma Christi rosso, che possono essere comparati adeguatamente alla Ginestra. Infatti come la Ginestra è un fiore che riesce a crescere vigoroso nonostante l'aridità del terreno, allo stesso modo le uve da cui si produce il Lacryma Christi hanno la stessa caratteristica, infatti nascono anch'esse dagli stessi terreni.
Chi meglio degli Ascione può spiegare lo spirito che li anima e che li spinge nel loro lavoro:
"Il vino è una lunga tradizione di famiglia per gli Ascione originari di Trecase e viticoltori almeno dal 1883. L'amore per il proprio territorio è la base della produzione, il presupposto irrinunciabile per trasformare un'etichetta in un luogo d'incontro e di conoscenza. Unire passione e innovazione, energia e avanguardia, riscoperta del territorio e attenzione al nuovo mondo globalizzato, tradizione e miglioramento. Con l'obiettivo e il sogno di elevare una cantina e con essa il Vesuvio a simbolo di eccellenza nel panorama vitivinicolo italiano e internazionale. Ponendo grande attenzione alla qualità tecnica e organolettica del prodotto e alla tutela dell'ambiente e della salute del consumatore cercando di ridurre o compensare l'impatto ambientale, orientandosi alla sostenibilità che dimostra il rispetto e l'amore per il territorio. La vinificazione delle uve prodotte in vigneti gestiti direttamente dall'Azienda è condotta con pratiche leali e non invasive, sia in vigna che in cantina. La tipicità enologica del Lacryma Christi Vigna delle Ginestre si basa sulla ricerca di un equilibrio armonico e pulito ottenuto attraverso la conduzione diretta dei vigneti e il mix di uve esprimenti al meglio il territoro vesuviano nella sua ampiezza e differenziazione."
Passiamo adesso alla prova da noi effettuata degustando i loro vini.
Il Lacryma Christi Bianco 2015, prodotto per l'80% da Coda di volpe, detto Caprettone, per il 15% da Greco e per il restante 5% da Falanghina, presenta un piacevole colore giallo paglierino vivace.
Interessante il profumo di frutta a polpa bianca (nespola) ancora acerba, integrato, in seconda battuta, da sensori di erbe aromatiche con spiccate note balsamiche, quasi un piacevolissimo aerosol naturale.
Al gusto è fresco, pieno, di buona sapidità che dona persistenza e piacevolezza al sorso. Interessante la corrispondenza gusto-olfattiva.
Può essere servito ad una temperatura tra gli 8° e i 10°, in calici di moderata ampiezza, su zuppe di pesce, antipasti di mare, verdure e formaggi freschi.
Il Lacryma Christi Rosso 2015, prodotto per l'80% da Piedirosso e dal 20% da Aglianico, di colore rosso rubino intenso dai riflessi violacei.
All'olfatto si evidenziano sentori di lapilli, poi emergono note fruttate di ciliegie unite ad aromi balsamici e sentori erbacei tipici della macchia mediterranea, sentori che si ritrovano all'assaggio.
Il sorso è fresco e piacevole con tannini in via di ammorbidimento che lasciano intravedere piacevoli sorprese.
Si consiglia una temperatura di servizio di 18° - 20° per accompagnare pasta con sughi di carne o arrosti di carni rosse.
L'assaggio di questi vini è stata sicuramente una piacevole sorpresa in un panorama, come quello della terra vesuviana, che non si finisce mai di scoprire e che ci dona sempre emozioni nuove.
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