L'Arte del pizzaiuolo napoletano è Patrimonio dell'Umanità! Il 12° Comitato per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale ha valutato positivamente la candidatura italiana. articolo inserito su spaghettitaliani da Nicola Rivieccio
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Articolo inserito da Nicola Rivieccio il giorno 08/12/2017 alle ore 22.07.38

L'Arte del pizzaiuolo napoletano è Patrimonio dell'Umanità! Il 12° Comitato per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale ha valutato positivamente la candidatura italiana.

 

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Tutta la città di Napoli, i napoletani e l'Italia intera si stringonoidealmente intorno ai pizzaiuoli, alfieri della tradizione artigianale nata secoli fa sullo sfondo del Vesuvio. Per il Belpaese si tratta del 58° Bene tutelato (7° Patrimonio
immateriale riconosciuto), il 9° in Campania".
   Con grande soddisfazione, ha annunciato la vittoria in diretta Facebook la delegazione italiana che sull'isola sudcoreana ha seguito da vicino i lavori del Comitato UNESCO. A Jeju hanno atteso la proclamazione l'Ambasciatore Vincenza Lomonaco, Rappresentante Permanente d'Italia presso l'UNESCO, il Presidente della Fondazione UniVerde Alfonso Pecoraro Scanio, già Ministro delle Politiche Agricole e dell'Ambiente, il prof. Pierluigi Petrillo, curatore legale del dossier di candidatura.e i presidenti dell'Associazione Verace Pizza Napoletana, Antonio Pace, dell'Associazione Pizzaiuoli Napoletani, Sergio Miccù e di Coldiretti Campania Gennarino Masiello.
I lavori del Comitato UNESCO si concludono tuttavia il 9 dicembre e solo al termine di questa ultima sessione l'Arte del
pizzaiuolo napoletano sarà ufficialmente iscritta nella Lista rappresentativa del Patrimonio culturale immateriale dell'UNESCO.
   Il significato di questo fondamentale riconoscimento lo ha spiegato Alfonso Pecoraro Scanio, promotore della World Petition
#pizzaUnesco che, con oltre 2 milioni di sottoscrizioni mondiali, ha sostenuto la candidatura italiana verso la vittoria finale: "Il riconoscimento dell'Arte del pizzaiuolo napoletano nella prestigiosa Lista del Patrimonio immateriale dell'UNESCO è
la riaffermazione di una tradizione storica che per il nostro Paese rappresenta, da secoli, un vero elemento d'unione culturale. Sono veramente entusiasta del risultato ottenuto perché, seppur la candidatura fosse forte e credibile, si tratta di un successo affatto scontato ma perseguito dopo anni di intensa attività e dedizione, al fine di poter garantire la valutazione positiva da parte del Comitato UNESCO. L'Arte del pizzaiuolo napoletano è un patrimonio di conoscenze artigianali uniche tramandato di padre in figlio, elemento identitario della cultura e del popolo partenopeo che ancora oggi opera in stretta continuità con la tradizione. Dedico questa vittoria agli amici pizzaiuoli, alla loro arte e alla loro creatività, al loro cuore
e alla loro passione".
E' una grande soddisfazione commenta il presidentedell'associazione verace pizza Napoletana Antonio Pace - che
giunge dopo trenta anni di battaglie, una cosa incredibile cheva oltre le nostre più rosee aspettative.  Un'ovazione ha accolto la nostra candidatura, tutta la commissione è stata favorevoleal punto che alcuni componenti dopo ci hanno raggiunto e hanno condiviso con noi i festeggiamenti".
   Pace intravede già le ricadute positive del riconoscimentoUnesco che elegge l'arte del pizzaiolo patrimonio dell'umanità:
"Un simile riconoscimento internazionale, che premia un mestiere umile, spingerà i pizzaioli a migliorarsi, a Napoli ma non solo.
Ma l'unico disciplinare da prendere in considerazione per larealizzazione della pizza sarà quello della pizza napoletana".
   La pizza made in Naples è presente già in 41 paesi, logicoattendersi una ulteriore commercializzazione nel mondo. "Ci sarà una corsa ad imparare l'arte del pizzaiolo napoletano -sottolinea Pace - anche da parte di pizzaioli di altre parti del
mondo". Non solo. Ne esce rafforzato il marchio della pizzapartenopea. "Il disciplinare al quale ci rifacciamo prevede prodotti nostri e non contraffatti. Chi continuerà ad usarli non potrà mai avere il sigillo di pizzaiolo napoletano".
   Ora all'orizzonte si profila una nuova battaglia, quella peril riconoscimento della qualifica di pizzaiolo: "Un mestiere cui
a Napoli abbiamo riconosciuto una sua autonomia sin dagli anni'50, ma che nel resto del Paese viene equiparato a quello dello chef o del lavoratore nell'arte bianca. C'e' una legge che giace al Senato. Ora dovremo fare in modo che ciò che ci è stato riconosciuto dall'Unesco diventi legge anche in Italia". 
 

 

 

 

 

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