Articolo inserito da Patrizia Piccolo il giorno 05/01/2018 alle ore 21.23.40
Per festeggiare i 100 anni di attività della Pasticceria Capriccio di Raffaele Capparelli, sita in via Carbonara, sono stati presentati i dolci della tradizione natalizia (susamielli, roccocò,struffoli), nella chiesa di San Giovanni a Carbonara.
La presentazione ha avuto un duplice taglio: si è parlato sia delle origini storiche dei dolci napoletani sia della loro produzione odierna. La storia è stata raccontata mirabilmente dallo storico della napoletanità Amedeo Colella.
Ha menzionato i laboratori dei conventi medievali dove si preparavano i dolci che oggi si annoverano nella tradizione napoletana. Perchè i dolci napoletani sono nati nei conventi del centro storico
Ha continuato Raffaele Capparelli, il titolare della pasticceria Capriccio, spiegando che i dolci della sua pasticceria seguono il solco della tradizione. Infatti i roccocò, struffoli e susamielli sono preparati come nel Medioevo,con grani non raffinati dell'azienda Molini Riggi di Caltanissetta, nella fattispecie il grano tenero la" Maiorca", molito a pietra, specifico per dolci. Un grano che, per la sua elevata quantità di fibra, presenta un basso indice glicemico,quindi aiuta a prevenire il diabete.
A questo punto è intervenuta Veronica Dubbio, rappresentante del distributore campano Tailor Food, per illustrare
le caratteristiche delle altre farine dell'azienda Riggi :la farina "PERCIASACCHI", "RUSSELLO" e "TIMILIA", fatte
di grani duri siciliani indicati per pane e pizze, di cui l'azienda Riggi si avvarrà per il progetto "Pizza Maestro" coordinato dal maestro pizzaiolo Vito de Vita.
Al termine della presentazione si è passato alla degustazione dei dolci : tutti ottimi. Ma lo scettro della bontà è
andato a dei particolarissimi struffoli, che fanno un passaggio in forno che li rende morbidissimi.
La manifestazione è proseguita con la visita della Chiesa, guidata da Barbara Blasi dell'associazione Mani e Vulcani.
La chiesa risalente al 1300 presenta sculture di figure allegoriche, monumenti sepolcrali dove riposano gli ultimi re angioini,affreschi di vita quotidiana monacale
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