Passerina un vitigno Autoctono del Centro Italia

Molti a primo acchito si metteranno a sorridere, ma voglio farvi presente invece delle reali potenzialità e resa di questo vitigno a bacca bianca che dona soddisfazioni come vino ma anche come prodotto nel panorama commerciale vitivinicolo italiano.
Facendo ricerche sul vitigno, dopo avere assaggiato qualche bottiglia, sia spumantizzato sia fermo, ho colto qualche curiosità in giro.
Sembra che un suo antico parente è il Trebbiano Giallo, e infatti anticamente si ritrovano spesso riferimenti a questo vitigno con il nome di Trebbiano di Teramo.
Oltre a questo vi posso raccontare che Il suo nome parrebbe derivare dal fatto che i passeri sembrino manifestare una particolare predilezione per questo tipo di uva, soprattutto proprio per la piccola dimensione degli acini e per la loro polpa particolarmente gustosa.
Una delle caratterisitiche principali è quella di essere un' uva forte e resistente, infatti pare sia sopravvissuta indenne agli anni del dopoguerra, in cui molti vitigni autoctoni furono dimenticati per lasciar posto a vitigni internazionali o di altre regioni molto più produttivi; ma il mio amico Gianluca Giorgi ha ben creduto in questo vitigno, tanto da presentarmi una serie di vini.

Ho iniziato assaggiando Terre di Offida Passerina Spumante DOC.
Bolla fragrante quasi rumorosa appena versato il vino, inizialmente un pò grossolana, poi si espande e diventa sottile e più elegante; colore intenso giallo oro; lo osservo incuriosita da questa tonalità così accesa e profonda, lo annuso.
Al naso è intenso, sento del gelsomino, ginestra e del ribes bianco, pesca gialla, leggera nota di mango, albicocca.
In bocca la bolla divenuta fine e ha la sua discreta persistenza.
Vino rifermentato in autoclave, permanenza sulle fecce fini per 8 a 10 mesi ed è totalmente biologico; infatti già l'intensità del colore mi ha dato delle indicazioni sulla struttura e tipologia di produzione.

Piacevole in bocca, fresco e sapido, ha una chiusura leggermente amarognola, sembra mandorla.
Mi conduce con l'immaginazione in quella terra: " Così Benedetta da Dio di bellezza di varietà di ubertà, tra questo digradare di monti che difendono, tra questo distendersi di mari che abbracciano, tra questo sorgere di colli che salutano, tra questa apertura di valli che arridono " ( Giosuè Carducci ).
Presto potrò visitare questa azienda, tra vigne e il suo agriturismo, nel frattempo proseguo con gli assaggi della linea arrivata.
Grazie Gianluca.

In abbinamento un piccolo tagliere con la Mozzarella di Bufala Campana degli Amici Ernesto Nucci e Francesco Nucci,
della trota salmonata friulana, pesto casareccio Ca' Carol, paté di olive e mandorle dall'enologo e produttore Massimiliano Barbera, pomodori secchi Az. Mase' di Stefano Fulchir.
Per informazioni:
https://www.levignediclementinafabi.it/

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