Articolo inserito da Carol Agostini il giorno 02/05/2020 alle ore 17.18.19
Gabriele Marchesi mi sta portando in un mondo nuovo fatto di vallate, tra piccole colline e distese nell'Oltrepò Pavese, tra ville e dimore storiche; un verde incontaminato disegnato da questi vigneti ordinati, quasi pettinati, tenuti con cura ed attenzione.
Un territorio che conosco poco quello dell'Olptrepò Pavese, ma che sto iniziando ad assaporare e vivere attraverso la Tenuta Marchesi Montalto, Stefano Milanesi ed altri produttori.
"La Valle del Riesling" nasce sia con l'intento di valorizzare un microterritorio nella parte centrale di questa area produttiva, sia come un doveroso riconoscimento ad una zona storicamente vocata per la coltivazione del vitigno Riesling.
Le volte che ho sentito Gabriele per potere assaggiare i suoi vini, sono stata travolta dal suo entusiasmo nel raccontarmi di questo progetto.
Come in un film mi sono trovata proiettata dentro a questa realtà, assorbita dal continuo scorrere di immagini, avvolta dai profumi di questo territorio e dai sapori dei suoi vini.
Non vedo l'ora di respirare queste emozioni dal vivo, recandomi nella sua Tenuta.
Intanto vi racconto il suo Riesling "è ottenuto nell'omonima vigna impiantata a Riesling Renano, cloni della Mosella, e rappresenta la massima espressione del rapporto vino-territorio, trasmettendo intense emozioni sensoriali anche a distanza di tantissimo tempo".
A livello sensoriale: al naso è verticale, con sentori di fiori bianchi, tra mughetto e geranio, una leggera nota di fieno, pietra, idrocarburi ( ma non invadenti e predominanti ), bella profondità olfattiva, in successione emergono note fruttate di pesca, albicocca e se si aspetta qualche minuto, si aprono altri ventagli di profumi, tra frutta esotica mescolata a degli agrumi quasi caramellati con una piccola percezione di frutta candita.
La stessa profondità e apertura con una vasta complessità gustoolfattiva rende ogni sorso una scoperta.
Entra deciso fresco, sapido quanto basta, troviamo hli stessi sentori nasali; continuando a degustarlo c'è un espansione verso le morbidezze dalle durezze, ecco appunto percepire note si spezie dolci e calde, come la cannella e la noce moscata, un leggero pepe bianco, una percettibile sensazione di tostatura delicata.
Chiude con una sottile nota amarognola, quasi riconducibile alla noce e mandorla, soprattutto al retronasale.
In Bocca rimane la lunghezza della freschezza equilibrata alla morbidezza finale.
Ho abbinato questo vino usando una connessione di colori, sperando di azzeccare l'accostamento; il mio piatto è composto da un soufflè di piselli e mentuccia selvatica, con guancetta di maiale ( cottura da brasato in bianco, con lo stesso vino ho fatto sia la marinatura per 24 h con erbe aromatiche, sia la sfumatura di cottura ), con piselli al vapore.
Sara e Cornelia useranno questo vino per abbinarlo a dei piatti nel mio libro!
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