Articolo inserito da Carol Agostini il giorno 09/05/2020 alle ore 14.22.58
Il mio tour toscano l'estate scorsa mi ha portato a visitare la Tenuta Moriniello, accolta da Beniamino e la figlia Tania, una giovane Donna capace e devota al suo lavoro.
Sono stata accolta in famiglia come se fossi un'amica di vecchia data, soggiornando in un Borgo in collina nel Paese che si chiama Montaione, ospite di questa Azienda.
La stima reciproca ci ha condotto in uno scambio profondo e sinergico, tra degustazione e assaggi direttamente dalle vasche di cemento.
La possibilità di potere assaggiare direttamente i " vini atti a divenire" mette nella condizione di immaginarli e di cogliere le potenzialità della struttura, massa, corpo.
Un'esperienza a mio parere imperdibile, ringrazio l'Azienda che me lo ha permesso, non tutti i viticoltori lo concedono, ma quando non c'è nulla da nascondere, perchè omettere tale emozione, anche se può inizialmente avere dei " difetti", è importante cogliere la consapevolezza che è un elemento vivo in espansione ed evoluzione, si muove, gorgheggia, fermenta e " rutta ", insomma ha un suo cammino e va assaporato come tale.
"L'Azienda si estende per quasi 40 ettari tutti biologici, di cui 20 a vigneti e 5 ad uliveti, si trova a Montaione in un luogo ideale per la sua posizione e la morfologia dei terreni. I restanti 15 ettari si presteranno, in futuro, alla nascita di nuovi impianti. Dalle vigne si ricavano le uve sangiovese, canaiolo, ciliegiolo e colorino, nella migliore tradizione del Chianti, affiancati da cabernet sauvignon, cabernet franc, merlot, petit verdot e syrah, prodotti da uve impiantate in terreni con differenti altitudini, dai 250 ai 600 m s.l.m., insieme al sauvignon blanc e gewurztraminer, e tutti, grazie alle calibrate escursioni termiche, godono di aromi ricchi e intensi.
I vigneti sottolineano e contraddistinguono un percorso, che è da considerarsi un modello ideale per il rispetto della natura, iniziato nel 1999 dal precedente proprietario, anno in cui l'azienda ha adottato il "Disciplinare per la Certificazione Biologica", che poi è stata ottenuta nel 2002".
Torno a casa da questa conoscenza, con i loro vini, contenta di poterli riassaggiare.
Oggi vi parlo di questo vino Il Gobbo Nero IGT Toscana, syrah in purezza:
Vinificato in tini di cemento, viene fatto riposare per 12 mesi in barriques di rovere francese, per poi essere sottoposto ad almeno 12 mesi di affinamento in bottiglia prima di essere venduto.
Al naso frutta rossa, ciliegia, ribes rosso, mirtillo nero, con una nota pungente di pepe, cannella dolce e leggero aroma di vaniglia, un sentore di grafite, fiori viola tra cui sento il glicine.
In bocca entra deciso, elegante, di corpo, immediati i sapori di fragole e ciligia, marasca sotto spirito, sembra una marmellata di prugne, successivamente avverto pepe, una nota leggermente piccante, sembra di mangiare un cioccolatino moncherie.
In evoluzione ossigenandolo, mi arriva il sapore di vaniglia, cacao, certi gusti mi ricordano una mousse al cioccolato con uno sciroppo di lamponi.
Fresco, i tannini sono fini e sottili, ma ancora non del tutto morbidi, un vino abbastanza equilibrato, può tranquillamente durare nel tempo, è longevo e deve finire di completare il suo cammino verso le parti morbide.
Vorrei riassaggiarlo tra 5/8 anni per vedere la sua evoluzione.
Ringrazio enormemente questa famiglia che mi ha fatto sentire a mio agio, tra accoglienza e ospitalità, trattandomi come si dice " coi guanti", vi sono riconoscente per la fiducia e affetto.
Per informazioni il sito è: https://www.tenutamoriniello.com
E' una realtà che sta cercando di farsi strada, con sacrifici e dedizione, vi consiglio di recarvi in visita, sarete accolti a braccia aperte.
Ho abbinato questo vino ai miei gnocchi di patate con ragù di cinghiale, tutto fatto tassativamente in casa; binomio armonico!
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