Articolo inserito da Carol Agostini il giorno 11/05/2020 alle ore 19.23.47
Schiava grigia 60%, Schiava gentile 40%,
Dopo un'accurata scelta, le uve vengono diraspate, pigiate e vinificate in rosso a temperatura controllata. Pigiate e fermentate con breve macerazione sulle bucce per 36/48 ore e completamento della fermentazione senza esse a temperatura controllata inferiore a 22°C.
All'affinamento breve in inox, segue l'imbottigliamento.
Lo sapete perchè si chiama Schiava questo vitigno? questo nome deriva dal latino cum vineis sclavis utilizzato nel medioevo (XII secolo) nel territorio longobardo (Veneto e Lombardia del nord) per indicare le viti allevate a filare e quindi in qualche modo "costrette" nel loro sviluppo; uesta espressione si contrapponeva alla coltura classica nella zona delle viti selvatiche che erano lasciate libere di arrampicarsi sugli alberi, e che venivano anche denominate viti maggiori o altane.
Con lo stesso nome venivano indicati più vitigni che avevano in comune alcune caratteristiche: alta fertilità, maturazione precoce, abbondante resa in mosto.
Il risultano sono uve dai grappoli pesanti e precoci che richiedevano l'aiuto di un sostegno per non spezzare i rami (tralci) non ancora strutturati.
Nello stesso periodo compaiono citazioni di una varietà di uva Schlaft (dal tardo-latino sclavenus corrispondente al latino vernaculus = del posto) nel Trentino, da cui derivano rispettivamente i nomi Schiava e Vernatsch con cui viene oggi designata quest'uva in quella regione.
Ora di racconto il vino degustato: al naso abbastanza complesso, bel colore invitante, sento frutta rossa tra ciliegia e fragola, è abbastanza floreale tra violetta e iris, nota di pepe rosa, e anice stellato.
In Bocca, cestino di frutti rossi di bosco con fragole, fresco e sapido quanto basta, sento del finocchietto e asparagina selvatica, una prugra croccante non totalmente matura , con ancora quel sapore di nocciolo, rosa canina, ancora una nota verde.
E' un vino che deve finire il suo percorso, ma a mio parere va bevuto così com'è, fresco e giovane.
L'ho abbinato alla "Sopressa Vicentina Dop" con una mousse di pecorino e noci, pane cereali e saraceno.
Ottimo accostamento per un aperitivo veloce, intrigante i colori e il mix di sapori; ottima pulizia del palato dal grasso della sopressa.
Ho avuto la fortuna di essere invitata alla Manifestazione "I VINI DI BOLZANO" in cui ho assistito a seminari e panel di degustazioni di questa uva, felice di aver fatto questa esperienza e aver conosciuto questo vitigno.
Per informazioni il sito è:http://www.cantinavaldadige.it
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