Articolo inserito da Carol Agostini il giorno 12/05/2020 alle ore 19.17.37
Curiosa di assaggiare questo vino che ha attirato subito la mia attenzione quando ho aperto la scatola contenente la gamma di produzione.
L'aglianico potrebbe essere un vitigno etrusco o greco, da cui il nome Hellenico con cui era chiamato, ed essere arrivato con i primi coloni greci che fondarono Cuma, facendo lavorare immaginazione e storia.
Potrebbe fare parte della grande famiglia delle Aminea di cui ci parla Plinio, ma potrebbe anche essere originario della Spagna e giunto nel regno di Napoli con gli Aragonesi, non lo sappiamo.
La prima citazione si trova solo nel 1500, ma tutto ciò non ha molta importanza.
Potremmo continuare a fare ipotesi, sappiamo per certo che l'Agliano è un grande vino rosso, di estrema eleganza, strutturato, tannico, corposo e adatto a sfidare gli anni con un invecchiamento glorioso, longevo e con il quale possiamo ottenere vini rosati di questa grande vivacità.
Uva di carattere con una concentrazione zuccherina molto alta, dà un vino molto longevo, potrebbe far propendere per l'ipotesi del Falerno, ma lasciamo pure correre la fantasia, anche se non fosse lo stesso vitigno-vino, sicuramente la zona di produzione è la stessa, quindi cambia di poco la questione.
Rimane semplicemente tra i vini rossi più importanti e pregiati del Sud Italia, tanto che molti pensano che sia uno dei discendenti di un vino leggendario come il Falerno sopra citato.
Che bel colore vivo!
Al naso sento fiori viola, dalia, ibisco, violetta, iris, frutta rossa fragole, ciliegia, marasca e ribes rosso, note di gesso, di terriccio.
Ossigenandolo arrivano profumi di spezie varie, chiodi di garofano, anice stellato, finocchietto, pepe rosa, bacche di Goji, un mix tra basilico e salvia, aneto e maggiorana.
Basta lasciarlo nel bicchiere ed escono continuamente profumi, con una sequenzialità diversa, altalenante dalla solita, molto curiosa questa cosa.
"Un preludio dell'estate con i toni aggraziati della Primavera", concordo assolutamente con questa descrizione che riporta ai profumi e sapori di questo vino, oltre ad essere il suo "nome" PR.
Al naso si chiude con profumo di arancia amara mescolata alla cannella dolce.
In bocca entra deciso e determinato, di corpo, bella spalla acida, i tannini ancora vivi, avrà una vita lunga questo rosato.
Le parti dure prevaricano ma con eleganza e carattere; ha il sapore di un cestino di frutta rossa, ciliegia sottospirito, rosa canina, leggera piccantezza data dal pepe rosa; un insieme di muschio bianco con questa nota mentolata e arancia amara, anice e vaniglia, fresco e sapito al punto giusto.
Mastico una massa che ha consistenza e corpo, vivace ma vera, fatta di componenti eleganti e avvolgenti.
L'ho abbinato a pizzette, soufflè di patate e formaggio fontina, con sfogliatine varie, ma lo potete abbinare a tantissimi altri piatti, vasta è la sua collocazione in un menù.
Per informazioni il sito è: http://www.casulavinaria.com/
Il Riferimento è Fiorello Iuorio
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