Articolo inserito da Carol Agostini il giorno 16/08/2020 alle ore 11.11.39
Qualche giorno fa ho accettato la sfida "da champagnista di visitare il territorio prosecchista", ovviamente su mia curiosità, dopo aver dialogato con Nicola Menin, un esperto del settore e della zona.
Nicola con maestria, conoscenza e devozione ha saputo intrigarmi parecchio sulla realtà produttiva ed ampelografica, espositiva, con annesso microclima e storia.
Sono state due le tappe affrontate, oltre ad un tour tra le vigne, in cui ho potuto ammirare le differenti pendenze di produzione, viti arroccate come la Valtellina, in alcune zone effettivamente si può parlare di viticoltura eroica anche a Valdobbiadene, strano ma vero!
Vi racconto della visita all'azienda Roccat, storia di una famiglia di Valdobbiadene, la famiglia Codello, che nel 1929 si trasferisce nel podere in via Rocat e Ferrari; questa era un'antica strada, costruita alle fine del Settecento dalle omonime famiglie, per poter accedere ai rispettivi terreni.
La casa colonica della famiglia Codello si trovava proprio a ridosso della Crosera ai Santi, il crocevia che prendeva il nome dalle immagini votive dipinte sui due alberi di carpino ai lati della strada: Sant'Antonio da Padova e la Sacra Famiglia.
La famiglia nuove i primi passi non solo nel mondo del vino ma anche attraverso l'osteria dei Codello, chiamata "Betola ai Santi" in cui veniva venduto il vino prodotto nei terreni circostanti, accogliendo valdobbiadenesi e viandanti con l'ospitalità che è ancora oggi una caratteristica di famiglia e che ha accolto anche me.
Mezza giornata fatta di scambio, assaggi da cisterna, racconti e chiacchiere, in funzione della vita, del mondo vino ma soprattutto dell'entusiasmo di poter fare nella quotidianità il lavoro che tanto si ama.
Tra una risata e l'altra, tra una descrizione produttiva e la degustazione, ho avuto il piacere di essere intrattenuta davanti a bolle di prosecco da Manuel Codello.
Oltre ad essere enologo, produttore è anche un suonatore di pianoforte, momento spensierato e gradevole della giornata.
Gli assaggi sono stati completati da una trasferta con un mezzo "atipico" lo vedete nella foto, in cui è uscito tutto il mio aspetto fanciullesco, grande divertimento, tra lo svolazzare del mio vestito lungo il corso del piave, ammirando il panorama, con l'aria tra i capelli, la voglia di condividere i nostri saperi e di imparare attraverso i sensi e gli altri.
Un'azienda che punta da sempre al rapporto umano, all'accoglienza e vendita diretta, con l'esplicita volontà di guardare in faccia tutti quelli che acquistano i loro vini.
Una scelta lodevole ed impegnativa, ma che regala ai componenti della famiglia lo stimolo e la forza della realtà costruita.
Mi sono ripromessa di esplorare maggiormente questo territorio, attraverso la guida di Nicola, lui sta portando avanti dei progetti di sviluppo interessanti per il territorio, lo ringrazio per avermi resa partecipe della conoscenza ed esperienza.
Per riferimenti il sito è: https://www.roccat.com/
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