Articolo inserito da Antonella Orsini il giorno 05/01/2015 alle ore 09.40.23
"Napule è mille culure, Napule è mille paure
Napule è a voce de' creature che saglie chianu chianu
E tu sai ca nun si sule
Napule è nu sole amaro Napule è addore e mare
Napule è na carta sporca e nisciuno se ne importa
E ognuno aspetta a 'ciorta......"
Napule è mille culure cantava Pino, ma stanotte Napoli ha un colore in meno : il grande cantautore si è spento dopo un improvviso malore nella sua casa in Toscana, stroncato da un infarto.
Ci lascia la sua musica, la sua voce in canzoni che amo definirle delle vere poesie in musica. La sua era una voce particolare, tecnicamente definita da Giancarlo Sanduzzi
"tenore leggero con tendenza al falsetto". (...) Un esempio estremo di voce sottile sta, oggi, nello stile di Pino Daniele che però, scrivendo da sé i suoi brani, riesce a valorizzare il suo timbro vocale in modo originale e personalissimo.
La voce di Pino è proprio così sospesa fra il blues e il rock ed i toni acuti del falsetto, grande chitarrista, appassionato fan di Eric Clapton che Pino amava definire il signore del Blues, nel giugno 2011 si esibì con Slowhand (come veniva chiamato Clapton) sul palco di Cava dei Tirreni per una raccolta fondi destinati alle cure per i bambini malati di cancro del centro di Oncologia Pediatrica dell'Ospedale Pausilipon di Napoli. Un concerto per 16.000 spettatori che accorsero per questo spettacolo definito indimenticabile nel mondo della musica."Ho fatto qualcosa per la mia città , disse Pino , di questi tempi così scamazzata (schiacciata) . [Foto 1]
Grande il cuore di Pino, uomo generoso con tutti gli artisti con cui ebbe felici collaborazioni. I twitter si stanno moltiplicano a macchia d'olio, il primo è stato lanciato da Eros Ramazzotti che ha paralizzato il web fra l'attonito ed il diffidente verso le innumerevoli "bufale", ma purtroppo la notizia è stata confermata quasi subito dalla stessa famiglia di Pino Daniele.
Oggi non c'è una stazione radio televisiva che non abbia come soundtrack la canzone Tu Dimmi quando... che Pino scrisse per il suo grandissimo amico Massimo Troisi, per il film Credevo fosse amore...invece era un calesse.
Mi piace immaginarlo così, come nella foto, con la sua chitarra in viaggio verso altre mete.
Pino, Massimo, due amici portati via dallo stesso male cardiaco, due persone che come altre poche non se ne vanno mai, ma restano sempre ad un passo dal cielo.
[Foto 0]
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