Articolo inserito da Celeste Ferrari il giorno 28/11/2014 alle ore 20.24.59
E' possibile ascoltare il cibo? O mangiare le note? Avete mai composto ai fornelli? Ispirazione, genio, talento e dedizione sono i tratti comuni di uno chef, ma anche della musica che dell'alta cucina.
Partendo dal design di un piatto bellissimo, vogliamo arrivare alla componente estetica del cibo, alla sostanza, al palato, alla sua presentazione, alla sua disposizione, alla veste contemporanea che simboleggia il connubio fra cibo e musica.
Il percorso che porta uno chef fra i "fornelli è lungo e si lega al concetto di musica come nutrimento. Coltivare la musica è nutrire l'anima.
Lo chef come il musicista semina note associate a emozioni e immagini, nel terreno fertile e ricco del loro mondo interiore.
Intenzioni che diventano note da innaffiare, da associare ad altre note, per creare contesti melodici e armonici da far crescere con un ritmo preciso.
Al termine del tutto non ci saranno solo piatti, ma brani musicali.
Alla base della cucina e della musica c'è un atto creativo il musicista è il cuoco di quella particolare materia vibrante e vitale fatta di suoni e timbri.
Quando mangiamo del buon cibo il nostro cervello risponde attivandosi come quando ascoltiamo della musica, tali da favorire la crescita della nostra autostima.
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