Articolo inserito da Eduardo Cagnazzi il giorno 08/03/2023 alle ore 11.48.25
Rovesciare convinzioni codificate, respingere gli stereotipi, sconfiggere i tabù che persistono nel mondo agricolo. Superare la convinzione che in campo agricolo la donna possa svolgere solo funzioni poco specializzate.
Sono i concetti cardine che "Donne in campo" (Confederazione italiana agricoltori) pone al centro dell'8 marzo, giornata internazionale della donna, istituita per ricordare sia le conquiste sociali, economiche e politiche, sia le discriminazioni e le violenze sulle donne. "Lotte e conquiste -dice Jessica Malerba, presidente campana- che vogliamo commemorare anche con il "Manifesto delle donne per la terra", e che invitiamo a sottoscrivere chiedendo l'adesione da parte di tutte le donne, non solo di quelle impegnate in agricoltura".
Più di un quarto della popolazione mondiale è costituito dalle donne rurali. Collaborano al benessere familiare e sono al tempo stesso baluardo nella lotta alla povertà. In Europa le donne sono il 42% della forza lavoro e tre aziende agricole su dieci sono guidate da donne. I dati Eurostat sulla forza lavoro del 2016 dicono ancora che nell'Unione europea le donne rappresentano il 35,1% della forza lavoro agricola.
"A lungo il lavoro contadino è stato concepito come prerogativa maschile perché il lavoro nei campi era una volta particolarmente duro. Nel secolo scorso due guerre mondiali hanno strappato dai campi per portarli al fronte generazioni di uomini. Oggi non è più pensabile lo sviluppo dell'agricoltura senza il loro pieno coinvolgimento", aggiunge.
Il Manifesto si presenta come occasione che resta al di là della giornata dell'8 marzo. Una "carta dei valori" che si ispira liberamente alle parole di Albertina Soliani, presidente dell'Istituto Cervi e speciale "Madrina" del Manifesto. Una bandiera di una battaglia in favore delle donne chiamate a svolgere un ruolo di primo piano dove si decide. Partecipando alla vita produttiva e sociale con i modi e i tempi che sono in linea con la natura delle donne. Insomma, uno strumento per far sentire la nostra voce.
Un testo al centro del dibattito pubblico, importante per costruire una coscienza diffusa, una partecipazione sia di mente e di cuore a un indirizzo di pensiero, per rimarcare l'esigenza di una maggiore rappresentatività femminile non solo comparto agricolo. Creare connessioni, anche con gli uomini, attorno all'esigenza di superare la disparità di genere.
Eduardo Cagnazzi
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