Che Dio ti benedica – Pino Daniele

Secondo articolo inserito nella rubrica MusicVintage

Con questo nuovo articolo vogliamo parlare di “Che Dio ti benedica“, uno dei dischi del compianto Pino Daniele, fra gli artisti italiani più amati, soprattutto a Napoli.
Disco che fa un po’ da ponte fra il primo Pino Daniele e quello che tira fuori la sua anima jazz-blues, con collaborazioni eccellenti come Massimo Troisi e Chick Corea.
Luigi Farina

Che Dio ti benedica – Pino Daniele

Che Dio ti benedica è il tredicesimo album in studio di Pino Daniele, pubblicato nel marzo 1993.

Questo disco si distacca dalle sonorità degli anni 70/80, mettendo in mostra la sua vocazione e la timbrica prettamente pop, senza allontanarsi dalla sua tipica impronta armonica.

Oltre al singolo “Che Dio ti benedica” che dà il titolo all’album, sono da segnalare le love ballads “Mal di te“, “Allora si” e “Un Angelo vero“, le divagazioni nel blues dei brani “Fatte ‘na pizza“, “Sono un cantante di blues” e “T’aggia vedé morta” scritta in collaborazione con Massimo Troisi che ha scritto il testo.

Nell’album è anche presente una reinterpretazione di “Sicily” (brano, scritto da Chick Corea, eseguito negli anni ottanta dalla Chick Corea Elektric Band), con il testo scritto dallo stesso Pino Daniele e con al piano lo stesso Chick Corea.

Che Dio ti benedica fu il 17º disco più venduto del 1993, e ha raggiunto il 3º posto in classifica in Italia.

Tracce:

1 – Che Dio ti benedica – 4:17
2 – Questa primavera – 5:01
3 – Fatte ‘na pizza – 3:28
4 – Mal di te – 4:51
5 – Sono un cantante di blues – 4:52
6 – Sicily – 4:17
7 – Two pisces in alto mare – 1:02
8 – Allora sì – 3:08
9 – Nuda – 4:14
10 – T’aggia vedé morta – 3:47
11 – Un angelo vero – 4:32
12 – Occhi blu non mi mollare – 4:06
13 – Pace e serenità – 1:44
14 – Soleado up and down – 3:30

Nota sull’album scritta da Pino Daniele:

«“Sicily” è uno dei pezzi jazz strumentali più conosciuti di Chick Corea, io sono riuscito a farla diventare una canzone, ad esprimere così il mio pensiero su una terra che ho sempre amato. “T’aggia vede’ morta” fu scritta da me e Massimo Troisi mentre eravamo in macchina da Roma a Viareggio dove ci aspettava la registrazione di “Alta classe”. Non potrò mai dimenticare l’espressione di Massimo quando cantava con me quella canzone… vorrei tanto che quel viaggio continuasse ancora…». Pino Daniele

Credits:

Pino Daniele, guitar and vocal

Special guests:
Ralph Towner, acoustic guitar nelle tracce: 2-7-8-11
Chick Corea, acoustic piano and keyboards nelle tracce: 6-13-14

Lele Melotti, drums
Jimmy Earl, electric bass
Bruno De Filippi, harmonica
Antonio Annona, Keyboards
Carol Steele, percussion nelle tracce 1-3-4-5-8-10-11-12
Rosario Jermano, percussion nelle tracce 2-4-6-9-11-12-13

Computer programmers: Pino Daniele and Antonio Annona
Recorded in Formia at Studio Zero; Roma at Suono di Ripetta; Milano at Logic Studio
Recording engineers: Martin Webster, Fabrizio Facioni
Mixing engineer: Martin Webster
Art Design: Luca Angeli, Giuseppe D’Angelo

Produced and arranged by Pino Daniele, except “Soleado up and down” and “Sicily”, arranged and produced by Chick Corea and Pino Daniele

Pino Daniele

(Napoli, 19 marzo 1955 – Roma, 4 gennaio 2015)

dal sito ufficiale di Pino Daniele:

Il nero a metà, l’americano della nuova Napoli che sognava di veder passare la nuttata, il mascalzone latino, il Lazzaro felice, l’uomo in blues, il musicante on the road, il neomadrigalista, cantautore che negli anni in cui dominava il messaggio non mise mai in secondo piano la musica, pur avendo cose da dire, e che cose.
A cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta Pino inventa una nuova lingua, anzi un lingo, gioca con le melodie assimilate in piazza Santa Maria La Nova, i racconti di munacielli e belle ‘mbriane delle zie, il rock e il jazz come sogno americano, il vento di rivoluzione che scuote Napoli negli anni dell’impegno che naufragherà nel disimpegno poi detto riflusso.
Come Carosone riflette sull’America che è in lui e nella sua musica, utilizzando la rabbia al posto dell’ironia, un piglio da capopolo newpolitano al posto dello sfottò, che pure permea il suo canzoniere da Masaniello ma non troppo. Il suo leggendario supergruppo mostra all’Italia che nella canzone c’è un Sud competitivo, che sa parlare alla nazione intera anche usando il dialetto, segna l’apice del neapolitan power, ma anche la fine: quando il sogno collettivo dell’orgoglio vesuviano lascia il passo alle carriere soliste, Daniele prende il volo, ma ha già scritto pagine destinate a rimanere, fondendo la melodia partenopea con il rock-blues, la canzone di protesta con la saudade del Vesuvio.

Album in studio di Pino Daniele:

1977 – Terra mia
1979 – Pino Daniele
1980 – Nero a metà
1981 – Vai mo’
1982 – Bella ‘mbriana
1984 – Musicante
1985 – Ferryboat
1987 – Bonne soirée
1988 – Schizzechea with Love
1989 – Mascalzone latino
1991 – Un uomo in blues
1991 – Sotto ‘o sole
1993 – Che Dio ti benedica
1995 – Non calpestare i fiori nel deserto
1997 – Dimmi cosa succede sulla terra
1999 – Come un gelato all’equatore
2001 – Medina
2004 – Passi d’autore
2005 – Iguana cafè – Latin blues e melodie
2007 – Il mio nome è Pino Daniele e vivo qui
2012 – La grande madre

Album dal vivo di Pino Daniele:

1984 – Sció live
1993 – E sona mo’
2001 – I concerti live @ RTSI
2002 – Concerto Medina Tour 2001
2003 – In tour (con Francesco De Gregori, Fiorella Mannoia e Ron)
2013 – Tutta n’ata storia – Vai mo’ – Live in Napoli
2015 – Nero a metà Live

Luigi Farina

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