Posillipo deriva da "Pausilypon", termine greco che vuol dire "tregua dal dolore", luogo di delizia e di pace. Proprio qui nel 1933 Gelsomina Rosiello, con l'aiuto delle giovanissime figlie Concetta e Raffaella, fondò questo ristorante.
Posillipo, in quell'epoca, sembrava molto distante da Napoli. Era un luogo di villeggiatura e di gite. Si raggiungeva con il tram che faceva stazionamento in piazzetta o con le carrozzelle col cocchiere che faceva da cicerone ai turisti e agli sposi in luna di miele o per i più ricchi, con le prime Balilla.
Nonna Gelsomina, in questo angolo di paradiso, con uno meraviglioso panorama che spazia dal Vesuvio a Capri, cucinava saporitissimi ragù, minestre maritate e zuppe con i prodotti della propria campagna sottostante il ristorante e li serviva sotto un pergolato di glicine, insieme ad un buon vinello fatto con l'uva "rosa", un'uva famosa che Murolo e Gambardella menzionano nella canzone "Pusilleco addiruso". Questa tradizione familiare non è stata mai interrotta, ma anzi tramandata da madre in figlia. Così questo locale, premiato con diversi riconoscimenti ufficiali, continua la sua storia con Carmela e Salvatore, figli di Concetta e l'aiuto di Cinzia, Marina e Ennio, figli di Salvatore.
Rosiello è ben noto anche per le persone di spicco da cui è frequentato: giornalisti, politici, personaggi dello spettacolo e dello sport. Sulle sue terrazze, ricoperte da viti di "sanginella" e "catalanesca", tutto concorre a riportarci indietro nel tempo, riscoprendo tra i profumi di limoni, mandarini, cedri e uva fragola, i sapori di una volta , altrove ormai dimenticati.
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