Basilicata Aglianico IGT "Sacravite" 2020
Casa Vinicola D'Angelo
Rionero in Vulture (PZ)
Scheda Basilicata IGT nel nostro Speciale Vini
15 Marzo 2023
tratto dalla selezione di:
In Basilicata l’aglianico è il re dei vitigni, nobile e antico, ma soprattutto capace di regalare quelle che sono le migliori eccellenze enologiche dell’Italia del sud. Interpretato dalla cantina “D’Angelo” in una versione giovanile e informale, il “Sacravite” è un Aglianico vinificato in purezza, che affronta un brevissimo periodo di riposo in botte grande, per mantenere intatte le caratteristiche più fragranti e più fruttate delle uve. Ne nasce un sorso versatile e profumato, morbido e consistente. È un Aglianico, il “Sacravite”, perfetto per iniziare a scoprire quali sorprese può riservare il territorio della Basilicata se si parla di vino. Da provare!
Tannico
Annata: 2020
Denominazione: Basilicata IGT
Vitigno: Aglianico 100%
Alcol: 13%
Formato: 0.75l
Allergeni: Solfiti
Consumo ideale: 2022/2025
Temperatura di servizio: 16/18 °C
Momento per degustarlo: Occasioni speciali
Tipologia: Rosso
Abbinamenti: Primi di terra, secondi di carne rossa, secondi di terra. Ideale anche a tutto pasto, è ottimo per accompagnare il pollo al vino.
Note di degustazione:
Rosso rubino il colore, intenso alla vista. Fruttato e puntuale il bouquet olfattivo, contraddistinto da sentori che ricordano in particolare la prugna e la ciliegia. L’assaggio è di buon corpo e di buon equilibrio, scorrevole e armonico. Buona anche la lunghezza.
La Casa Vinicola D'Angelo
“Nullam, Vare, sacra vite prius severis arborem”, ovvero “Non piantare alcun albero prima della Sacra Vite”: così recitava il celebre poeta latino Orazio, che nella sua Ode a Varo consigliava di piantare, prima di ogni altra varietà di albero, quella della vitis vinifera, che in Basilicata, terra natia proprio di Orazio, si traduce principalmente in un nome soltanto: aglianico.
Nelle terre lucane, l’aglianico, uno dei vitigni più antichi e nobili d’Italia, ha incontrato condizioni particolarmente favorevoli, dettate dai terreni vulcanici, dall’altitudine e dal ciclo delle stagioni, durante le quali sia gli inverni rigidi che le estati tiepide vedono notevoli escursioni termiche tra il giorno e la notte.
In questo contesto, è negli anni trenta che è nata l’azienda “D’Angelo”, fondata per mano di Rocco D’Angelo, e oggi simbolo, manco a dirlo, di quella che è la massima eccellenza enologica della Basilicata: l’Aglianico del Vulture. Creata inizialmente come azienda attiva nella vendita di uve di aglianico fresche, che dalle cantine del nord Italia erano vinificate e aggiunte ai vini di poco corpo e di poco colore, è nel 1971, con l’istituzione della denominazione di origine controllata, che l’orientamento è cambiato, e si è iniziato a commercializzare direttamente vino in bottiglia sotto il proprio brand. Attualmente, in quella che è la zona più classica di produzione dell’Aglianico del Vulture, tra Rionero, Barile, Ripacandida e Rapolla, sono oltre quaranta gli ettari vitati su cui la cantina può contare. Tra i filari, massimo è il rispetto per l’ambiente e per l’ecosistema, mentre in cantina, dalla vinificazione all’invecchiamento, ogni fase lavorativa e ogni passaggio sono scrupolosamente monitorati. Nascono in questa maniera le circa 400mila bottiglie annue della cantina D’Angelo: vini in cui l’aglianico incontra numerose interpretazioni, per cui arriva a essere anche spumantizzato, esaltandosi puntualmente in tutte quelle che sono le sue migliori peculiarità e le sue più eccellenti caratteristiche intrinseche.