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Lo Chef Pasquale Palamaro è nato nella splendida isola di Ischia nel 1978 da sempre è legato ad una passione, quella di cucinare, trasformandola in un lavoro, facendo suo un antico proverbio che recitava...."trova un lavoro che ami e non lavorerai più". Dopo varie esperienze lavorative il 15 maggio del 2009, per lo Chef Palamaro si è aperta una importante finestra, sul panorama incantevole del famosissimo albergo Regina Isabella di Ischia dal colore indaco da cui prende il nome il ristorante al suo interno, ovvero "Indaco", ricevendo il prestigioso riconoscimento della Guida Michelin 2013 con una stella.
Da questo momento lo Chef Pasquale Palamato è considerato la sesta stella de L'Albergo Regina Isabella di Ischia, Chef di Indaco. Con la sua cucina moderna e creativa porta un nuovo tributo alla tradizione culinaria della Campania, la regione più dinamica nella Guida Michelin 2013.
Orgoglio della famiglia Carriero proprietaria dell'albergo che decise di offrire ai propri ospiti un secondo ristorante per affiancare ad una cucina di tradizione una cucina più moderna, apprezzata dai palati sempre più esigenti della propria clientela e di quella internazionale. La cucina dell' Indaco, guidata brillantemente dallo Chef Pasquale Palamaro insieme allo Chef Luigi Castagna è riuscita a rispondere a questi obiettivi. L'esperienza di Palamaro è stata suggellata dalla collaborazione con nomi illustri del panorama culinario italiano ed internazionale come gli Chef stellati Aimo e Nadia, Ugo Alciati, Alfonso Iaccarino, Emanuele Scarello. Questa impegnativa ma gratificante esperienza si trasformò per lo Chef Palamaro in una proficua palestra che gli rubò il cuore e l'anima, stimolandolo ancora di più e facendolo, da allora, dedicare con tenacia ed energia alla ricerca di nuove tecniche e materie prime che gli consentissero di esprimere al meglio i sapori e i colori della sua terra.
Inoltre, l'arricchimento formativo continua nel periodo invernale al fianco di Chef del calibro di Antonio Cannavacciuolo dell'Hotel Villa Crespi di Orta San Giulio e di Anthony Genovese del Pagliaccio di Roma è diventata uno scambio continuo che porta Pasquale a rendere la sua cucina sempre più identificativa di un territorio ricco di risorse com'è il nostro meridione d'Italia. La sua cucina è composta dall'80% di prodotti del mare, quindi una cucina marinara ma anche territoriale. Quello che considera il suo "lato estremo" è la presentazione dei piatti perchè lo reputa un elemento che non danneggia il palato ma valorizza il piatto. Se può essere considerato un difetto di Pasquale e quello di "non sentirsi mai soddisfatto anche davanti ad un grande piatto, sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo". Nella sua cucina trionfano anche le verdurine del suo orto coltivato con passione, in cui ama condurre gli ospiti dell'albergo per rubare e degustare insieme qualche primizia di stagione.
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