Associazione Produttori Ciliegiolo di Narni

L’Associazione Produttori Ciliegiolo di Narni è nata nel 2014 grazie alla passione e alla tenacia di alcune aziende della zona, con lo scopo di divulgare e dare il giusto risalto a un vitigno, il Ciliegiolo, che nel territorio di Narni è radicato sin dal Medioevo.

Usato spesso come gregario del Sangiovese a cui fornisce colore, profumi e morbidezza, il Ciliegiolo rischiava di non potersi esprimere singolarmente.

Vinificato in purezza, ha ormai dimostrato da qualche anno la capacità di farsi interprete del territorio con una piacevolezza di beva tutta “moderna”, di facile apprezzamento e comprensione a livello organolettico, degustativo, declinato sui toni della leggerezza e della fragranza. L’Associazione Produttori di Narni si prefigge l’obiettivo di incentivare la promozione del vitigno e delle sue potenzialità sia enologiche che culturali legate alla storia e alla bellezza del territorio che lo ospita.

Scopi e struttura dell’Associazione Produttori di Narni

Lo scopo dell’associazione è anche quello di favorire lo sviluppo delle produzioni vinicole autoctone e la condivisione di conoscenze, lo scambio di esperienze e buone pratiche attraverso attività di valorizzazione e promozione, che sappiano porsi a servizio della comunità in cui opera e, per questa via, contribuire allo sviluppo sociale, economico, culturale, turistico e ambientale del territorio a cui le produzioni sono intimamente collegate.

Su queste basi e considerazioni è nato l’evento “Ciliegiolo d’Italia”, la prima manifestazione a livello nazionale interamente dedicata al vitigno Ciliegiolo e a tutte le regioni in cui esso è presente.

Attualmente l’Associazione Produttori di Narni è composta da sei Soci: Leonardo Bussoletti, Ruffo della Scaletta, Sandonna, Tenuta Cavalier Mazzocchi 1919, Tenuta Casale Milli, Tenuta Fabrucciano, l’attuale Presidente è Leonardo Bussoletti.

L’Associazione (che opera in special modo, ma non esclusivamente, con riferimento al settore della produzione di vino del tipo “Ciliegiolo di Narni”) può comprendere aziende insediate nei territori compresi nella zona di produzione delle uve atte a produrre vini ad “Indicazione Geografica Tipica Narni” e si estende sui seguenti Comuni: Attigliano, Giove, Penna in Teverina, Alviano, Amelia, Calvi dell’Umbria, Guardea, Lugnano in Teverina, Montecastrilli, Narni, Otricoli, Sangemini, Stroncone e Terni.

Il Ciliegiolo

Il Ciliegiolo storicamente coltivato nel territorio è stato vinificato e commercializzato in purezza dalla CANTINA DEI COLLI AMERINI fin dalla sua fondazione (1975), prima come novello e poi come vino d’annata, attività questa successivamente seguita da altre aziende locali; divenne successivamente elemento fondamentale di tale IGT, perché rinomato sia sul mercato locale sia su quello nazionale e internazionale, e riconosciuto nella sua origine di produzione, cioè NARNI.

L’incidenza del fattore umano, nel corso della storia, è in particolare riferita alla puntuale definizione degli aspetti tecnico produttivi, che costituiscono parte integrante del vigente disciplinare di produzione: una base ampelografica dei vigneti; cioè i vitigni idonei alla produzione del vino in questione sono quelli tradizionalmente coltivati nell’area geografica considerata.

Dal Disciplinare di produzione dei vini, l’indicazione geografica tipica “NARNI” è riservata ai seguenti vini: Narni bianco, Narni bianco frizzante, Narni bianco passito, Narni rosso, Narni rosso passito, Narni rosso novello, Narni rosato, Narni rosato novello.

Caratteristiche del Narni

Curiose sono le “caratteristiche sensoriali” dei vini IGT “Narni” all’atto dell’immissione al consumo, anche accompagnati con la specificazione del vitigno:

  • “Narni” bianco, il colore giallo paglierino, con odore gradevole e caratteristico, mentre il sapore dall’asciutto al dolce, fresco, di gusto leggermente fruttato.
  • “Narni” rosso, il colore rosso rubino più o meno intenso, con odore vinoso (mosto), delicato, con profumo caratteristico, mentre il sapore dall’asciutto al dolce, sapido, di buon corpo.
  • “Narni” rosso novello, il colore rosso rubino più o meno intenso, con odore: vinoso (mosto), delicato, con profumo caratteristico, mentre il sapore dall’asciutto al dolce, sapido, di buon corpo.
  • “Narni” rosato, il colore rosato più o meno intenso, con odore vinoso delicato, mentre il sapore dall’asciutto al dolce, armonico, fresco.
  • “Narni” rosato novello, il colore rosato più o meno intenso, con odore vinoso delicato, mentre il sapore dall’asciutto al dolce, armonico, fresco.
  • “Narni” bianco frizzante, il colore giallo paglierino, con odore gradevole, caratteristico, mentre il sapore dall’asciutto al dolce, fresco, di gusto leggermente fruttato.
  • “Narni” rosso passito, il colore rosso più o meno carico tendente al granato, con odore caratteristico ed intenso, mentre il sapore dall’asciutto al dolce, armonico e vellutato.
  • “Narni” bianco passito, il colore giallo tendente all’ambra a seconda dell’invecchiamento, con odore intenso, fruttato, mentre il sapore dall’asciutto al dolce, caratteristico.

I vini a Indicazione Geografica Tipica “Narni” con la specificazione del nome del vitigno, all’atto dell’immissione al consumo, oltre alle caratteristiche sopra specificate per i vini del corrispondente colore, devono presentare le caratteristiche organolettiche proprie del vitigno.

Origine del nome e del vitigno

Questa IGT prende il nome dalla cittadina di Narni, borgo in provincia di Terni di origine antichissima.

Fu insediamento preromano con il nome di Nequinum, quindi nel 300 a.C. divenne al centro degli interessi di Roma, che la fece assediare con il console Quinto Appuleio Pansa ottenendo tuttavia risultati infruttuosi vista la sua impervia posizione, tra colline, saliscendi, con piccoli borghi arroccati nelle alture abruzzesi.

Dai testi risulta che ci volle oltre un anno per compiere l’impresa, avvenuta nel 299 a.C. grazie al tradimento di due personalità locali che permisero ai Romani l’ingresso tra le mura.

Divenne così colonia romana col nome latino di Narnia.

Si pensa che la città potesse aver avuto un ruolo di una certa importanza durante il corso della prima e della seconda Guerra Punica.

Lungo il fiume Nera, nei pressi della frazione di Stifone, dove anticamente si trovava il porto della città romana, è stato infatti recentemente individuato il sito archeologico di quello che appare come un cantiere navale romano.

Storia affascinante di questo borgo di cui però non si conosce con certezza quando la città di Narnia cambiò il suo nome in Narni, ma probabilmente questo avvenne gradualmente nel tempo a partire dal XIII secolo, per poi divenire effettivo dopo la rivoluzione francese, anche se fino alla fine del XIX secolo si trovavano ancora nelle lapidi e negli scritti ufficiali iscrizioni con l’antico nome di Narnia.

Qualche impressione

Un vitigno, sinonimo ufficiale di Morettone, di pronta beva come si dice in gergo tecnico degustativo, uva gradita anche per la sua consumazione diretta, visto la sua precoce maturazione, nella seconda o terza decade di agosto.

Assaggiando quest’uva ci si può accorgere di quanto sia succosa e ricca di pirazine, visto quel sentore “verde” che in bocca offre quella sensazione acerba, dando un tocco di vivacità e interesse al bouquet del vino.

Nel passato nelle colline del pisano gli esportatori spedivano quantità considerevoli di cassette di “Chasselas dorè” (Bordeaux “tramezzato” con grappoli di Ciliegiolo che chiamavano “mascherine”) in Germania.

Il Ciliegiolo di Narni è dunque un vitigno da scoprire grazie anche all’organizzazione di eventi come il citato “Ciliegiolo d’Italia”, organizzato dall’Associazione Produttori Ciliegiolo di Narni, da Francesca Mordacchini Alfani e dal giornalista Carlo Zucchetti.

Carol Agostini

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