Presentato lo spettacolo Io non sono un numero di Laura Bussani e Sabrina Morena, mercoledì 24 novembre a Pordenone va in scena la violenza sulle donne dietro ai numeri delle statistiche news inserita su spaghettitaliani da La Tavola di Renato
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Evento segnalato su musica e teatro da:
La Tavola di Renato



Evento (Spettacoli) inserito in archivio il giorno 18/11/2021

Presentato lo spettacolo Io non sono un numero di Laura Bussani e Sabrina Morena, mercoledì 24 novembre a Pordenone va in scena la violenza sulle donne dietro ai numeri delle statistiche

 

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In occasione della Giornata nazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne istituita da calendario il 25 novembre, non poteva mancare l'omaggio della Compagnia di Arti e Mestieri diretta da Bruna Braidotti, impegnata dal 1987 nella lotta a favore dei diritti delle donne attraverso il teatro, e che diciassette anni fa fondò il festival internazionale di teatro "La scena delle donne", il quale, per la sua forte valenza sociale e culturale, fece meritare il riconoscimento da parte del Presidente della Repubblica e l'assegnazione di una medaglia. A festival appena conclusosi, la lotta prosegue. "La scena contro la violenza sulle donne" è infatti il titolo che la Compagnia di Arti e Mestieri ha dato agli spettacoli programmati a novembre, sostenuti, oltre che dai Comuni ospitanti, da Regione Autonoma del Friuli Venezia Giulia e Fondazione Friuli, e inseriti nel programma coordinato dall'Assessorato alle Pari opportunità del Comune di Pordenone "Uniti contro la violenza sulle donne", con il patrocinio del centro anti violenza Voce Donna Onlus e s/paesati.

Nell'ambito di "La scena contro la violenza sulle donne" e in collaborazione con il centro anti violenza Voce Donna Onlus e il Comune di Pordenone, va in scena così al Teatro Capitol (ore 20.45) mercoledì 24 novembre, "Io non sono un numero", scritto da Laura Bussani, interprete, e Sabrina Morena, regista. Lo spettacolo, prodotto da Bonawentura, nasce per indagare che cosa si nasconde dietro ai numeri delle statistiche, in particolare quelle riguardanti la violenza sulle donne e le ricadute sulle famiglie e sulla società. Alla base del fenomeno si riscontra la tendenza all'oggettivizzazione della vittima, ovvero il considerare l'essere umano come un oggetto, privo quindi di capacità di autodeterminazione, di sentimenti e di emozioni, il classico processo secondo il quale molte categorie, oggetto di tale denigrazione, possono essere escluse dalla società. Così, Rosa Paola Ellero, operatrice volontaria dell'Associazione Voce Donna Onlus - Pordenone: «A partire dal titolo capiamo che al centro dello spettacolo c'è una donna che rivendica la sua soggettività, che non vuole essere nominata con il numero al quale era arrivato l'elenco delle donne uccise il giorno in cui le è toccato di essere ammazzata da colui che diceva di amarla, espressione ormai divenuta abituale dal momento che "una ogni tre giorni" è la percentuale delle donne vittime di femminicidio in Italia ogni anno. Dal numero singolo ai parziali e ai totali il passo è breve. Le donne vittime di femminicidio sono state, secondo i dati raccolti dalla Casa delle donne per non subire violenza di Bologna, 69 nel 2019 e altrettante nel 2020, mentre sono 54 nel 2021, dal 1°gennaio al 20 ottobre».

Nelle parole delle autrici: «Dietro la violenza c'è una mentalità, una visione culturale secondo la quale la donna è da considerarsi un oggetto, una proprietà su cui esercitare potere e violenza. Nella nostra società manca il rispetto per la persona, in particolare per le donne che pagano anche il prezzo dell'invisibilità, sempre perché il loro valore non è visto in modo adeguato e pari a quello maschile».

La battaglia per l'eliminazione della violenza sulle donne della Compagnia di Arti e Mestieri prosegue giovedì 25 novembre a Sestri Levante (Ge), dove sarà ospite del Festival dell'eccellenza al femminile. Proprio in coincidenza con la Giornata nazionale andrà in scena "Luisa" di e con Bruna Braidotti, nel ruolo di una donna davanti allo specchio, che va a ritroso nella sua esistenza per ritornare all'origine delle sue difficoltà relazionali, ovvero l'abuso sessuale da parte del padre subìto da bambina. Già selezionato al premio Women Playwrigths International e presentato a Città del Capo in Sudafrica nel 2015, lo spettacolo volerà nel 2022 a New York, dove sarà presentato nell'ambito di In Scena! Italian Theater Festival NY 2020, che era stato rimandato a causa della pandemia.

cs

 

 

 

 

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