Evento (Corsi) inserito in archivio il giorno 15/02/2022
Prenderà il via lunedì 21 febbraio 2022 la prima edizione de La Scena Successiva, un progetto di formazione e perfezionamento teatrale che avrà la sua sede prevalente al Teatro Comunale di Caserta, ma strettamente collegato con la città di Napoli.
Il progetto nasce per iniziativa del Teatro Pubblico Campano in collaborazione con il Comune di Caserta, offrendo nuove opportunità a giovani artisti in cerca di percorsi per affinare le proprie abilità e strutturare professionalmente la propria vocazione.
La direzione del progetto è affidata al regista Claudio Di Palma, ed è rivolto a quindici giovani attrici e attori di età compresa tra i 18 ed i 27 anni, selezionati sulla base di candidature e audizioni.
La Scena Successiva è un'esperienza di scuola-laboratorio teatrale, un percorso di formazione e verifica della durata di quattro mesi, con una successione di stage intensivi, durante i quali si alterneranno pratiche di scena e masterclass, più specificatamente teoriche. Il percorso di lavoro si svolgerà tra il Teatro Comunale di Caserta, il Teatro Nuovo di Napoli e la sede della Fondazione De Filippo, che ospiterà le masterclass della "Monografia De Filippo".
La prima edizione de La Scena Successiva svilupperà il tema della tradizione scenica napoletana (linee di continuità e tradimenti). Il lavoro intende esplorare e verificare direttamente le derivazioni e le deviazioni possibili che la storica, ininterrotta e sempre rigenerata scena teatrale napoletana ha proposto e ancora suggerisce.
L'intero laboratorio è seguito da un drammaturgo che, traducendo in scrittura teatrale l'esperienza creativa, ricompone il lavoro svolto dalla classe. Il testo diventerà anche l'evento rappresentativo di fine percorso.
Il laboratorio si articolerà in due percorsi: Pratiche Di Scena (Docenze permanenti) e Masterclass. Le Docenze permanenti, a cura di Claudio Di Palma, Paolo Coletta, Maurizio Azzurro, Anna Redi, Fabio Pisano, riguarderanno l'esplorazione teorica e le pratiche di scena relative all'ampio repertorio drammaturgico napoletano. Un percorso di perfezionamento che attraverserà necessariamente le fondamentali facoltà creative di ogni allievo. Ricerca e studio di linguaggi ed espressività per la progressiva e collettiva costruzione di una messa in scena.
Nell'articolazione d'incontri e brevissimi stage con artisti prestigiosi, non tutti necessariamente di provenienza teatrale, si profila la dinamica ed il senso formativo delle Masterclass. Distinte per angolazioni e obiettivi, ma naturalmente relate fra loro da logiche e pratiche creative, sigleranno l'eccezionalità di un percorso parallelo ed integrato alle docenze permanenti. Particolare importanza rivestirà , in questo senso, la sezione monografica dedicata all'arte di Eduardo e dei De Filippo.
Le masterclass saranno tenute da Mimmo Borrelli, Lucia Calamaro, Ruggero Cappuccio, Davide Iodice, Eduardo Cicelyn, Mimmo Paladino, Valeria Parrella, Francesco Di Leva, Imma Villa, Angela Pagano, Mariano Rigillo, Roberto Ando', Isa Danieli, Gianfelice Imparato, Carolina Rosi, Sergio Rubini, Lino Musella, Nicola Piovani, Pasquale Scialò.
LA SCENA SUCCESSIVA
I PERCORSI
Pratiche di Scena/Docenze Permanenti
Le docenze permanenti riguarderanno l'esplorazione teorica e le pratiche di scena relative all'ampio repertorio drammaturgico napoletano. Un percorso di perfezionamento che attraverserà necessariamente le fondamentali facoltà creative di ogni allievo.
Ricerca e studio di linguaggi ed espressività per la progressiva e collettiva costruzione di una messa in scena.
• Prove Di Scena: Claudio Di Palma
• La Voce Umana: Paolo Coletta
• Meccaniche: Maurizio Azzurro
• Il Corpo e L'Anima: Anna Redi
• Lettera 22: Fabio Pisano
Masterclass
Nell'articolazione di incontri e brevissimi stage con artisti prestigiosi, non tutti necessariamente di provenienza teatrale, si profila la dinamica ed il senso formativo delle Masterclass.
Distinte per angolazioni ed obiettivi, ma naturalmente relate fra loro da logiche e pratiche creative, sigleranno l'eccezionalità di un percorso parallelo ed integrato alle docenze permanenti. Particolare importanza rivestirà, in questo senso, la sezione monografica dedicata all'arte di Eduardo e dei De Filippo.
• Drama: Mimmo Borrelli, Lucia Calamaro, Ruggero Cappuccio, Davide Iodice
• Lo sguardo fuori: Eduardo Cicelyn, Mimmo Paladino, Valeria Parrella
• Testimoni di scena: Francesco Di Leva, Imma Villa, Angela Pagano, Mariano
Rigillo
• Monografia De Filippo: Roberto Ando', Isa Danieli, Gianfelice Imparato, Carolina
Rosi, Sergio Rubini, Lino Musella
• La musica d'intorno: Nicola Piovani, Pasquale Scialò
Il percorso di lavoro si svolgerà tra il Teatro Comunale di Caserta, il Teatro Nuovo di Napoli e la sede della Fondazione De Filippo che ospiterà le masterclass della Monografia De Filippo.
Nei giorni scorsi ho avuto occasione di rivedere il Teatro Comunale Parravano di nuovo pieno per uno spettacolo organizzato nell'ambito di una delle nostre kermesse cittadine. E' stata una grande emozione.
Gli anni della pandemia ci hanno costretto a rinunce pesanti nelle nostra vita quotidiana e conosco le gravi ripercussioni che ha subito il settore del teatro e della cultura in generale. Anche per questo motivo abbiamo deciso di puntare con forza negli ultimi mesi sul nostro Teatro Comunale, con l'obiettivo di renderlo il cuore pulsante della vita culturale cittadina, punto di riferimento delle compagnie teatrali del capoluogo ma anche delle altre arti dello spettacolo, dalla musica alla danza.
Ed è per questo motivo che ho immediatamente condiviso l'idea di rendere il Comunale anche un luogo di formazione per giovani attrici e attori. Il mio augurio è che partendo da Caserta e dalla Campania, possano imparare e perfezionare il loro talento e seguire la propria "vocazione", portando la loro arte e la nostra grande tradizione teatrale sui palcoscenici più importanti dell'Italia e del mondo intero.
Avv. Carlo Marino
Sindaco di Caserta
Come ho già ripetuto molte volte in questi ultimi mesi, per me, come credo per tanti operatori teatrali, il lockdown, e tutto quello che ne è conseguito, ha rappresentato, pur tra mille criticità , un'occasione di riflessione, attenzione e rinnovata disponibilità per le esigenze ulteriori che tutto il settore ha fatto emergere con urgenza.
E sono state tante le iniziative che il Teatro Pubblico Campano ha messo in atto in seguito a tali considerazioni, tra queste l'idea di creare un nuovo spazio di alta formazione teatrale per moltiplicare le occasioni di professionalizzazione artistica nella nostra regione.
In particolare, di questo progetto, mi ha convinto, appassionato ed interessato il tema di lavoro individuato da Claudio Di Palma cioè la tradizione scenica napoletana che a mio avviso resta una fonte ispirativa inestimabile e che costituisce un patrimonio di creatività da tramandare necessariamente alle nuove generazioni.
Alfredo Balsamo
Direttore Teatro Pubblico Campano
La parola tradizione identifica quella linea di continuità tracciata dal passaggio ereditario (culturale e genetico) di conoscenze e nature espressive. È naturalmente legata all'ambiguità del verbo tradire: dall'iniziale atto fiduciario del tradere (consegnare) o trasmettere (traditio è consegna, ma anche racconto), si è, infatti, passati ad un significato diametralmente opposto.
La tradizione teatrale è però in grado di risolvere il paradosso. Il suo tradimento, infatti,
è da considerare la necessaria azione di in-fedeltà che ne garantisce la permanenza, la trasmissione.
Quanto al teatro e agli attori napoletani contemporanei la linea di discendenza che li relaziona addirittura ai mimi oschi sembra caratterizzata da continuità assoluta. Una tradizione (appunto) unica al mondo che ha radicato ed espresso istinti, sapienze sceniche, drammaturgie ed artefici che hanno fatto e continuano a determinare la storia del teatro.
La scena successiva nel rappresentare uno strumento di crescita artistica (tecnica e motivazionale) per le nuove generazioni di attori, intende lavorare su questa Storia e sulla necessità di conoscenza, di coscienza e trasgressione che ne deriva.
Claudio Di Palma
Chiunque scriva, chiunque legga, chiunque si muova su queste strade, osservi gli esseri umani e i loro comportamenti. Chiunque guardi le città come corpi vivi, o i corpi come città, chiunque abbia a che fare con la poesia, che lo sappia o meno, che riconosca o no una terzina, chiunque abbia steso una mano in una direzione sconosciuta, abbia compiuto un passo oltre il limite, abbia desiderato un giorno e abbia guardato negli occhi il suo desiderio: ecco, chiunque, loro tutti sanno cosa è il teatro.
Noi, donne e uomini occidentali, sappiamo, anche quando non ce l'hanno detto, che dal teatro si viene e al teatro si torna: che dalla parola incarnata, da una voce che la declamava nasce la nostra letteratura, che dal desiderio di riprodurre il mondo facendogli attraversare il nostro stare al mondo, nascono le arti.
Il teatro è di esse la più sfuggente, quella più difficile da fissare, quella che per vivere può essere solo viva, dal vivo. E anche a chi fa teoria non deve esser chiesto di far teoria, ma di provarsi a non farla: di lasciarsi trar fuori per riconoscersi nel presente, il punto da cui arriviamo e verso cui andiamo, e nel quale è impossibile fermarsi.
Valeria Parrella
cs
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