Evento (Spettacoli) inserito in archivio il giorno 18/02/2022
Tutto pronto per un weekend da vivere al Teatro Oberon in Via Tasso 296 a Napoli. Lo spazio esperienziale, ospita infatti il 19 e 20 Febbraio lo spettacolo Juorne con la regia di Diego Sommaripa.
Protagonista dello spettacolo è Chiara Vitiello. Juorne è un trip viscerale e onirico. Da come racconta Sommaripa, scritto in più versioni, in più anni dove oggi finalmente trova il "coraggio" e spera il guizzo giusto per una messa in scena. Non è stato facile fino ad ora perché in Juorne c'è il tema della disabilità, un tema vicino al regista, un tema che scotta ma che anche per questo sento di poter toccare qualche corda inaspettata.
La Vicenda in un flusso di parole porta l'attenzione su una Donna, una Madre, che non appena scopre d'essere incinta viene lasciata dal marito, la coppia già era alla fine della loro storia causa volontà diverse: la Madre Voleva il bambino, il Padre no, ed intanto il Bambino tardava ad arrivare... poi l'arrivo ed il successivo sgretolamento familiare.
Il Bambino nasce disabile, non si racconta il tipo di disabilità, ma la Guerra giornaliera ed il peso che ha questa donna sola nel far crescere questo bambino. A questa guerra sarà contrapposta la Pace ovvero l'amore per il figlio, amore smisurato, il quale porterà conseguenze irreparabili. Juorne è una storia di Rapporti, che si creano, si formano, si rompono, si contorcono, ed anche se si tratta di un monologo e la vicenda si svolge in un solo ambiente grazie ai racconti e ad peso delle parole vivremo i giorni d'amore e d'odio del Rapporto Madre/Figlio, Madre/Padre, Madre/Stato.
Chiara Vitiello, protagonista, è di Salerno ed ho amato riscoprire le poesie del Salernitano Alfonso Gatto, in alcuni punti inoltre, in particolare sul Rapporto Madre/Padre in un passaggio testuale l'autore si è lasciato ispirare da Garcia Lorca e dal suo Immenso e senza Tempo "Yerma".
La Messa in scena è minimalista per le esigenze del festival per dare peso specifico delle parole. Testualmente ci sono tre momenti o quadri: Casa, l'assistente sociale e il Tribunale, ma in un unico ambiente: la casa.
Qui vivono tre sedie, per dividere i tre quadri, lasciando sullo sfondo un altarino (il figlio disabile) a ricordare la pietà di Michelangelo. Spazio quindi alla Parola, al peso, ovvero al "chiummo delle parole", che poi si trasformano in vita.
cs
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