I vincitori della ventottesima edizione del Film Festival della Lessinia news inserita su spaghettitaliani da La Tavola di Renato
Close

ATTENZIONE! Spaghettitaliani utlizza i Cookie. Puoi leggere come li usiamo nella nostra Informativa Cookie. Inoltre puoi leggere l'Informativa per la Privacy e le nostre Condizioni d'uso, tutte raggiungibili in ogni pagina del sito attraverso la voce Contatti e Info del Menù.

× INFO: Tutte le sezioni e i servizi di spaghettitaliani sono gratuiti e quanto viene pubblicato al suo interno non ha una periodicità regolare, quindi spaghettitaliani non può essere considerata una testata giornalistica.

 

Traslate:   francese   giapponese   inglese   portoghese   spagnolo   tedesco



Evento segnalato su musica e teatro da:
La Tavola di Renato



Evento (Spettacoli) inserito in archivio il giorno 27/08/2022

I vincitori della ventottesima edizione del Film Festival della Lessinia

 

visualizza eventi di Verona


immagine in primo piano

Una storia d'amore, ambientata tra le montagne della Svizzera, vince la ventottesima edizione del Film Festival della Lessinia (FFDL). Tra i premi ufficiali, a conquistare la Lessinia d'Oroper la miglior opera cinematografica in assoluto alla rassegna cinematografica internazionale dedicata alla vita, alla storia e alle tradizioni nelle montagne del mondo è stato Drii Winter / Tre inverni (Germania e Svizzera, 2022) di Michael Koch, regista e sceneggiatore di Lucerna che si è formato presso l'Academy of Media Arts di Colonia, in Germania.
"Una tragedia fredda e una profonda storia d'amore, intervallata dalla presenza di un coro che come nella tragedia greca commenta le vicende umane. Un film sulla vita prima della morte. Il film ha degli accenti etnografici precisi, ma si rivela per l'essenzialità dei gesti, la precisione delle inquadrature e i tempi giusti della respirazione cinematografica". Questa la motivazione della Giuria internazionale, che ha visionato le 27 pellicole in Concorso tra le 68 presentate quest'anno al Teatro Vittoria di Bosco Chiesanuova (Verona). Era composta da: Luciano Barisone, critico cinematografico già direttore del Festival dei Popoli di Firenze e di Visions du Réel di Nyon; Mindaugas Survila, regista lituano premiato con la Lessinia d'Oro nel 2018; Susanna Fanzun, regista svizzera; Luca Massa, direttore della fotografia e Pellicola d'Oro alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2021; Eloise Barbieri che è regista, esploratrice e fotografa.

Nel corso della cerimonia di premiazione al Teatro Vittoria, la Lessinia d'Argento per il miglior lungometraggio è stata assegnata a Tardo agosto (Italia, 2021) di Federico Cammarata e Filippo Foscarini. Così si è espressa la Giuria internazionale: "Un film che si segnala per la bella respirazione dello sguardo, per la composizione delle inquadrature e la giusta distanza dei cineasti dal mondo che raccontano. In questo modo Cammarata e Foscarini captano perfettamente l'atmosfera dei luoghi e delle situazioni con la complicità di una luce che si apre e si chiude nel buio. Così la vita e la morte convivono fra impassibilità del mondo e passione degli uomini. Con poche inquadrature e un uso equilibrato della voce il film rivela tutto il dramma dell'esistenza umana".

Il premio Lessinia d'Argento per il miglior cortometraggio è stato consegnato a Gavazn / Cervo (Iran, 2021) di Hadi Babaeifar, al debutto alla regia con questo cortometraggio, presentato alla rassegna veronese in anteprima italiana. Hanno motivato i giurati: "In meno di quindici minuti un mondo si rivela agli occhi della spettatore. Il dramma della malattia di un bambino, la sofferenza della famiglia, la forza dell'amore fraterno, la lenta erosione della consolazione nei metodi antichi di guarigione, sono raccontati con i tempi giusti e si connettono con l'essenzialità del cinema, dove il visibile è là per rivelare l'invisibile".

Doppio il Premio della Giuria. È stato assegnato al cortometraggio Idyll / Idillio (Austria e Germania, 2022) della regista tedesca Fanny Rösch, in visione in anteprima per l'Italia al Film Festival della Lessinia. Poi a La Prova (Belgio e Italia, 2021), film di diploma di Toni Isabella Valenzi, presentato in anteprima per l'Europa.
Premi speciali
Tra i riconoscimenti speciali, il Premio del Curatorium Cimbricum Veronense al miglior film di un regista giovane è andato a Looking for horses / Alla ricerca dei cavalli (Bosnia ed Erzegovina, Francia e Paesi Bassi, 2021), lungometraggio d'esordio del regista Stefan Pavlović.
Il Premio della Cassa Rurale Vallagarina al miglior film sulle Alpi è stato consegnato al cortometraggio La vera storia della partita di nascondino più grande del mondo (Italia, 2021) di Paolo Bonfadini, Irene Cotroneo e Davide Morando. Inoltre, la stessa giuria ha attribuito una menzione speciale a Grazie al cielo (Italia, 2021) del regista e produttore cinematografico Remo Schellino.
Il Green Planet Movie Award al miglior film della sezione FFDLgreen è stato dato a Into the ice / Dentro al ghiaccio (Danimarca e Germania, 2022) del regista e fotografo Lars Henrik Ostenfeld.
Il Premio MicroCosmo della Giuria dei detenuti del Carcere di Verona è stato consegnato all'anteprima italiana John. Den siste norske cowboy / John. L'ultimo cowboy norvegese (Norvegia, 2021) del regista, produttore e fotografo Frode Fimland. Con il suo primo documentario per il cinema, Siblings are forever, ottenne il riconoscimento come miglior lungometraggio al Film Festival della Lessinia del 2014.
L'animazione scelta dai bambini è stata Maman pleut des cordes / Mamma piove a dirotto (Francia, 2021) di Hugo De Faucompret.
A completare il palmares del Festival è infine il Premio del pubblico che è andato all'anteprima italiana Virgjëresha shqiptare / La vergine albanese (Germania, Albania, Belgio e Kossovo 2021) del regista Bujar Alimani.

Ricco è stato il programma delle opere cinematografiche e degli eventi collaterali che al Film Festival della Lessinia hanno offerto una prospettiva privilegiata dalla quale osservare la realtà, i cambiamenti climatici e più in generale della società contemporanea. Con lo sguardo rivolto verso i temi del green e della sostenibilità che quest'anno sono stati ulteriormente rimarcati dall'adesione della rassegna al manifesto e al progetto del Verona Green Movie Land (VGML veronagreenmovieland.it).
«In Lessinia abbiamo imparato l'attitudine internazionale: un dialogo profondo con il mondo», commenta il direttore artistico del Film Festival della Lessinia, Alessandro Anderloni. «Abbiamo assistito in questa edizione, come non mai, ad un Festival che è diventato oggi un laboratorio di riflessione sui grandi temi dei popoli e, fra questi, della sostenibilità. Il cinema - conclude - è uno straordinario veicolo di approfondimento culturale, oltre che di scoperta del territorio: è quanto abbiamo capito ed è nella sostanza del Verona Green Movie Land che, in fondo, è partito proprio da qui».

INFO
www.ffdl.it

MATERIALE PER LA STAMPA:
• Trailer edizione 2022:
https://bit.ly/3zqJz6P
• Cerimonia di premiazione:
https://drive.google.com/drive/folders/1_hIanRlRJ1GApRAZxppzZL3VyWFWFtiX?usp=sharing


CONTATTI PER LA STAMPA:
Ufficio stampa Film Festival della Lessinia (FFDL)
Marta Bicego | 340.1495248 | mb@ffdl.it
Ufficio stampa Verona Green Movie Land (VGML)
Lorenza Somogyi Bianchi | 333.4915100 | lorenzasomogyi@alfaprom.com
TRAME DEI FILM PREMIATI
Drii Winter / Tre inverni (Germania e Svizzera, 2022) di Michael Koch
Marco vive e lavora in un villaggio sulle montagne del Canton Uri. Robusto, abbronzato, con le mani segnate dalla fatica. A trent'anni vive una tenera storia d'amore con Anne e l'affetto per Julia, la figlia che Anne ha avuto da un altro uomo. La vita sulle montagne svizzere è dipinta con rude essenzialità. Le lunghe sequenze disegnano il ripetersi di gesti quotidiani come lo spaccare la legna, il fieno segato con la falce, le pesanti pietre trascinate sul prato, la violenta monta del toro. A commentare, quasi per suggerire un bisogno di distacco emotivo, sono le armonie di un coro "di montagna" che canta, in posa, su un prato o sul ponte nel mezzo di un bosco. Marco scoprirà che il destino ha i suoi piani. La sua vita subisce un cambiamento che, a poco a poco, gli farà perdere tutto. Anne gli sta accanto con tenerezza, ma il regista non ci nasconde nemmeno la fatica e la rabbia. Gli attori non professionisti, che parlano la stretta lingua svizzero-tedesca, contribuiscono a dare ai personaggi e alla storia un coinvolgente realismo.

Tardo agosto (Italia, 2021) di Federico Cammarata e Filippo Foscarini
Immobili sagome di cavalli emergono a poco a poco dalle nebbie. L'arido sottobosco è bruciato dal fuoco. Il vento viene a spezzare via l'estate. Un elicottero porta l'acqua del mare a domare il fuoco alle porte della città. Intanto la camera segue, da lontano, quasi a non intromettersi troppo nella sua vita, il pastore nero che in un vecchio casolare prega il suo Dio, ara la terra riarsa prima dell'arrivo del temporale, ascolta la voce che gli annuncia la nascita di una figlia che non può vedere. Campi lunghi, inquadrature insistite, lenti movimenti di macchina e un ricco commento sonoro, senza una nota musicale e poche e lontane voci, ci immergono con prepotenza poetica lo spettatore nel paesaggio di un'isola ferita, la Sicilia.

Gavazn / Cervo (Iran, 2021) di Hadi Babaeifar
Il dramma di un bambino gravemente ammalato è tutto negli occhi del fratello, Eshan, che lo guarda soffrire nel suo letto. Tra le montagne del nord dell'Iran nevica e le mandrie di pecore si muovono con fatica sulla distesa bianca. Dentro la casa gli adulti parlano e cercano di guarire il ragazzo con rimedi naturali, come il sale sulla pancia. Negli occhi di Eshan c'è l'attesa di veder giungere l'angelo della morte che, secondo una leggenda di quelle terre, può assumere diverse forme. Quando, misteriosamente, appare un cervo alla finestra, nel cuore della notte, Eshan decide di partire per salvare suo fratello. La sua corsa tra gli adulti, assumendo il suo punto di vista, fa vivere il suo stesso affanno, l'ansia di perdere chi gli è più caro, la sua impotenza, al cospetto di una montagna che è tanto bella quanto struggente, che protegge e opprime insieme.

Idyll / Idillio (Austria e Germania, 2022) di Fanny Rösch
Davanti al tipico chalet di legno, sulle montagne austriache del Tirolo, la famiglia è riunita per una idilliaca colazione all'aperto. Si sorseggia caffè, si spalma burro e marmellata e si assaggiano frutti di bosco ascoltando, nientemeno, l'austriaco compositore per eccellenza: Mozart. Dietro ai sorrisi, tra la premurosa madre, l'indolente padre e le due figlie mascherate dagli occhiali e attaccate all'inseparabile cellulare, si nascondono distanza, incomprensioni, invidie e, naturalmente, amore. Ogni cosa concorre a far emergere piccoli conflitti: il sale dimenticato, le mosche sulla marmellata, il sudore per il sole cocente finché, a rompere l'idillio, non ci penserà un invadente e rumoroso tagliaerba. La regista gira un cortometraggio che ridicolizza, con sapiente ironia, una certa visione oleografica della montagna e i nostri piccoli riti di quotidiana ipocrisia.

Looking for horses / Alla ricerca dei cavalli (Bosnia ed Erzegovina, Francia e Paesi Bassi, 2021) di Stefan Pavlović
Zdravko, vecchio pescatore sordo per le ferite riportate nella guerra in ex Jugoslavia, vive da solo, incapace di qualsiasi socialità, su un'isoletta di un lago tra le montagne della Bosnia. Stefan, giovane regista, è tornato nella sua terra nativa, parla con fatica a causa della balbuzie e ricorda a malapena la sua lingua madre. I due stanno insieme per giorni sulle rive del lago o navigando su una piccola barca alla ricerca di un fantomatico branco di cavalli selvaggi che, secondo Zdravko, apparirebbe di tanto sulle rive del lago. Zdravko apre il suo mondo di ricordi e scelte di vita mentre, dietro alla telecamera, si sentono le poche e incerte parole di Stefan. Quando il pescatore invita il regista a condurre la barca, allora i ruoli si invertono, o si fondono, e si scopre che il soggetto del film è l'intimità che cresce tra i due, la fraterna amicizia che sfocia nel pianto di Stefan appoggiato sulla spalla di Zdravko. I due attendono, e gli spettatori con loro, quei meravigliosi cavalli che talvolta appaiono, all'improvviso. E questo è il loro segreto.

Into the ice / Dentro al ghiaccio(Danimarca e Germania, 2022) di Lars Henrik Ostenfeld
Il segreto sul futuro che ci aspetta è nascosto anche nelle profondità del ghiaccio. Il regista Lars Ostenfeld accompagna tre dei principali glaciologi del mondo in una spedizione scientifica dentro a ciò che rimane della calotta glaciale della Groenlandia. Dorthe Dahl-Jensen, Jason Box e Alun Hubbard stanno lavorando per raccogliere dati che possono aiutarci a rispondere alle domande chiave del nostro tempo: quanto velocemente si scioglie il ghiaccio? Quanto velocemente si alza il livello del mare? Quanto tempo ci resta per fronteggiare gli effetti dei cambiamenti climatici che stanno sconvolgendo il pianeta? Immagini spettacolari documentano la rischiosa discesa degli scienziati nelle impressionanti cavità di ghiaccio, dove il rombo dell'acqua che si scioglie è rotto da continui boati del ghiaccio che si stacca dalle pareti e crolla. Scenario che, tra non molti anni, potrebbe restare visibile solo in queste immagini che lo documentano.

La vera storia della partita di nascondino più grande del mondo (Italia, 2021) di Paolo Bonfadini, Irene Cotroneo e Davide Morando
Per primo il sindaco del paese e poi tutti gli abitanti dai diciotto anni in su, ogni anno da più di settant'anni giocano la partita di nascondino più grande del mondo. Siamo a Serravalle Langhe, nella provincia di Cuneo. Su queste montagne, durante la Resistenza, scelsero di darsi alla macchia e di nascondersi molti partigiani, tra cui Beppe Fenoglio di cui nel 2022 si ricordano i cento anni dalla nascita. Il vincitore dell'edizione precedente, che detiene la preziosa Nocciola d'Oro, ha il compito di scovare a uno a uno tutti i giocatori, fino all'ultimo che erediterà il premio e a cui spetterà lo stesso compito l'anno dopo. C'è chi cerca ogni anno un nuovo e introvabile nascondiglio, c'è chi, per onorare la memoria di un partigiano, sceglie sempre lo stesso luogo. Il breve documentario è costruito sul filo dell'autoironia collettiva di un paese che, attraverso il gioco, compie un gesto di memoria storica e tramanda al futuro il ricordo di uomini e donne che combatterono una guerra che non era affatto un gioco.

Grazie al cielo (Italia, 2021) di Remo Schellino
Franco Dalmasso potrebbe essere etichettato come eremita o illuso anarchico-comunista che, dopo la militanza politica degli anni Settanta e Ottanta, ha scelto di ritirarsi e vivere appartato. Sarebbe riduttivo etichettare come "personaggio" un uomo la cui scelta di vita non sembra affatto dettata dalla moda, né dal desiderio di nascondersi o, con una vita tanto estrema, di mettersi in mostra, ma da un bisogno profondo di «addormentarsi quando fa buio e svegliarsi con il chiarore dell'alba e guardare il cielo», come racconta in questo lungo dialogo con Remo Schellino. Della sua casa sulle montagne di Boves, nel Cuneese, utilizza solo l'esterno: il cortile, il portico e il balcone dove dorme tutto l'anno. Coltiva l'orto e cerca erbe spontanee per curarsi, legge e si informa con una radio alimentata a batterie sintonizzata su Radio Popolare di Milano. Lassù lo chiamano "Politica". Nel film non fa che camminare, raccontarsi e riflettere sui grandi temi della vita, scavando nelle parole, esprimendo la sua visione del mondo alla ricerca dell'essere e non dell'avere.

John. Den siste norske cowboy / John. L'ultimo cowboy norvegese (Norvegia, 2021) di Frode Fimland
John Hoiland ha 92 anni. Vive sulle montagne del Montana dove gestisce da solo il suo enorme ranch. Figlio di immigrati norvegesi negli Usa, ha imparato fin da giovane a lavorare sodo e a risparmiare, per questo non butta mai via niente e ripara da solo le sue vecchie auto, che sono una delle sue passioni, i camion e i trattori. La vita nella Natura e con i suoi animali è dura, tra la legna da portare in casa e il badare ai grandi tori negli inverni di neve, ma è quella che desidera. Il regista Frode Fimland racconta "l'ultimo cowboy norvegese" accompagnandolo nelle sue occupazioni quotidiane, mentre si prepara la piadina di patate e farina o chiacchiera con il suo migliore amico, Jim, che viene a trovarlo ogni giorno. Si conoscono da 75 anni. E se John dice di essere un tipo modesto con poca esperienza con le donne e con «le dolci tentazioni della vita», Jim giura di aver provato prima di tutto e «poi qualcosa». I due condividono anche l'amore per la musica e vanno a suonare insieme la fisarmonica alle feste del paese.

Maman pleut des cordes / Mamma piove a dirotto (Francia, 2021) di Hugo De Faucompret
La mamma di Jane è sempre triste e ha bisogno di cure. Per questo la bambina viene affidata alla strampalata nonna che vive in campagna e cucina sempre le torte di cipolla. Grazie a lei e all'aiuto di un vicino di casa burbero, ma con un grande cuore, Jane potrà riabbracciare presto la mamma.

Virgjëresha shqiptare / La vergine albanese (Germania, Albania, Belgio e Kossovo 2021) di Bujar Alimani
Le "vergini giurate" (burrnesh in lingua albanese) sono donne che si votano alla castità, indossano abiti maschili e si comportano in tutto e per tutto da uomo. È una tradizione antichissima, facente parte del Kanun, l'antico codice di diritto non scritto albanese. Luana è innamorata di Agim. È cresciuta con lui fin da bambina, ma il padre l'ha destinata a un altro ragazzo, in un matrimonio combinato senza chiedere nulla alla ragazza. Per vendicare la morte del padre, ucciso dal suo promesso sposo per coprire il tentativo di violenza su di lei, Luana decide di vivere il resto della sua vita come un maschio. La vicenda è ambientata sulle montagne dell'Albania negli anni Sessanta, pur sembrando una storia di secoli prima. L'omicidio del padre di Luana scatena una catena di sangue e orrore che sembra non potersi fermare se non con la morte dei protagonisti e dei loro discendenti, o con un atto eroico di chi decidere di rompere l'ultimo anello di una società arcaica e patriarcale. Il film racconta fedelmente, pur nella trasposizione di finzione, usanze e tradizioni ancora vive in alcune zone isolate delle montagne Albania.

cs

 

 

 

 

  • Commenti
  • Aggiungi un commento


Non sono presenti commenti in questo Evento


Buon giorno anonimo


Per aggiungere un commento devi essere registrato/a e loggarti


Fai il Login

Non hai un account? registrati o registra la tua attività.

 


 

Galleria fotografica:

 

I vincitori della ventottesima edizione del Film Festival della Lessinia

 

 

 

 

 

 

 

Pacchetto Ristorazione

Menù digitale multilingue e Servizio QRCode, Assistenza Marketing, Tenuta del Registro delle Presenze, ...

nuove opportunità e servizi innovativi per aumentare il tuo business