Evento (Mostre) inserito in archivio il giorno 09/11/2022
Momento di proiezione verso la ripartenza del 2022, il 2021 è raccontato nelle trecentocinquanta pagine del rapporto annuale: una pubblicazione periodica (Electa Editore), che sancisce l'innovativo patto di trasparenza stabilito, sin dal 2016, dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli con il proprio pubblico.
Progettato dal Direttore Paolo Giulierini, curato da Ludovico Solima (professore ordinario presso l'Università della Campania "Luigi Vanvitelli") e redatto da Amelia Menna (Ufficio Scientifico MANN), Elisa Napolitano (Servizi Educativi MANN) e Pasquale Sasso (Università della Campania "Luigi Vanvitelli"), il rapporto annuale 2021 scolpisce alcuni dati di passaggio, significativi alla luce della crisi pandemica del 2020: 235 giorni di apertura al netto delle fasi di lockdown, 195mila ingressi (+51.27% rispetto all'anno precedente), 3.322 abbonamenti annuali venduti, 21 esposizioni al MANN, 639 prestiti per 14 mostre all'estero e 12 in Italia, un incremento tangibile dei seguaci sui social (69mila per Facebook, 83mila per Instagram e 11mila per Twitter).
Anno di rodaggio, dunque, premessa necessaria per il rinnovato desiderio di cultura che ha caratterizzato il 2022: ad oggi, dal 1° gennaio a inizio novembre, le presenze al Museo sono state circa 400mila, segnando già un raddoppio rispetto al 2021.
"Presentiamo anche quest'anno la programmazione per le prossime festività, con la grande mostra sui Bizantini fortemente sostenuta dalla Regione Campania e la significativa riapertura del terzo giardino storico, rinnovando il patto di trasparenza con i cittadini. Lo facciamo con il 'Rapporto annuale' sulle attività svolte lo scorso anno, il secondo della pandemia, in raccordo con il Piano Strategico 20-23. Nonostante l'importante ripresa dei flussi turistici degli ultimi mesi, prima l'emergenza Covid, poi la crisi internazionale per la guerra in Ucraina, hanno avuto ed hanno ancora innegabili riflessi sulla tabella di marcia pianificata sin dal 2016. Le difficoltà, che ci auguriamo alle spalle, hanno reso però ancora più forte e unita la nostra squadra, e un sentito ringraziamento va al Consiglio scientifico, al CdA del Museo e all'Advisory board, oltre che naturalmente a tutti i dipendenti: basti ricordare i restauri e le ricerche che coinvolgono l'immenso patrimonio dei depositi, oggi sempre più fruibile, le nuove sezioni e le tante mostre, la presenza costante del 'MANN per la città', la crescita della sua rete in Italia e nel mondo. E mai si è fermata, come puntualmente rendicontiamo, la complessa attività amministrativa e quindi la corretta spesa dei finanziamenti tra i quali quelli per la digitalizzazione, il medagliere, la sezione tecnologica, così come i cantieri finanziati dal MiC per l'operazione 'Mann at work' che porterà il museo nel 2023 ad essere mai così grande negli spazi e ricco nelle esposizioni. A cominciare dalla riapertura a febbraio delle sale nell'ala occidentale che ospiteranno la grandiosa Campania Romana", commenta il Direttore del MANN, Paolo Giulierini.
Aggiunge Ludovico Solima: "Il sesto rapporto annuale di attività realizzato dal MANN, a partire dal 2016, testimonia la volontà del Direttore, Paolo Giulierini, di proseguire sulla strada della trasparenza, restituendo un quadro nitido e dettagliato delle attività svolte e dei risultati ottenuti nel corso del 2021. Questa del MANN è senza dubbio una 'buona pratica' che spero possa essere quanto prima replicata da tutti i musei italiani, sia pubblici che privati".
Il 2022 si chiude con una ricca offerta natalizia dedicata a cittadini e turisti:
UN GRANDE ITINERARIO ARCHEOLOGICO: dal 7 dicembre 2022 al 13 febbraio 2023, nel Salone della Meridiana, è in programma l'esposizione "Bizantini. Luoghi, simboli e comunità di un impero millenario" che, sulla scia dell'allestimento dedicato ai Longobardi, sviluppa il tema delle fasi storiche successive all'impero romano d'Occidente, con un focus particolare sulla Grecia, su Napoli (città "bizantina" per circa cinque secoli dopo la conquista da parte delle armate guidate da Belisario nel 536 d.C.) e sull'Italia meridionale. Curata da Federico Marazzi (Università Suor Orsola Benincasa di Napoli), la mostra racconta "il millennio bizantino", approfondendo diversi temi: la struttura del potere e dello Stato, l'insediamento urbano e rurale, gli scambi culturali, la religiosità e le espressioni della cultura scritta, letteraria e amministrativa. In allestimento, circa cinquecento reperti concessi in prestito dai principali musei e siti archeologici che custodiscono, in Italia e in Grecia, materiali bizantini: anche grazie alla sinergia con il Ministero greco della Cultura, molti manufatti sono visibili per la prima volta e provengono dagli scavi della linea metropolitana a Napoli e Salonicco. Il progetto scientifico dell'esposizione è stato sviluppato da un gruppo di studiosi italiani della civiltà bizantina, gruppo coordinato dallo stesso Federico Marazzi e composto da Lucia Arcifa, Ermanno Arslan, Isabella Baldini, Salvatore Cosentino, Edoardo Crisci, Alessandra Guiglia, Marilena Maniaci, Rossana Martorelli, Andrea Paribeni ed Enrico Zanini. La mostra, coordinata da Laura Forte (Responsabile Ufficio Mostre al MANN) e organizzata da Villaggio Globale International, è realizzata con il sostegno della Regione Campania e in collaborazione con l'Università "Suor Orsola Benincasa" di Napoli. Il progetto di allestimento è di Andrea Mandara e quello grafico di Francesca Pavese. L'esposizione, infine, prevede un ricco apparato editoriale, che include il catalogo, la guida breve, la pubblicazione sugli itinerari bizantini della Campania e il volume per bambini;
IL CUORE VERDE DEL MANN BATTE PIU' FORTE. Dal 19 dicembre, riapre il Giardino della Vanella del MANN, presentato al pubblico secondo una prospettiva di armonizzazione con i lavori di riallestimento del cosiddetto Braccio Nuovo. Superando i criteri allestitivi otto-novecenteschi, il terzo cuore verde del Museo assume un aspetto diverso: lo sviluppo del Giardino segue un asse principale, al cui centro vi è la peschiera voluta da Amedeo Maiuri nel 1932; da qui si dipartono viali secondari più piccoli, che conducono verso l'edificio del Braccio Nuovo, dove oggi sono ospitati Auditorium, area didattica e laboratori di restauro. Le aree che nascono da questo intreccio di linee sono spazi liberi, trattati a prato o con arbusti e fioriture. La parte centrale del giardino è completamente pavimentata in modo da permettere una maggiore libertà di fruizione. In prospettiva, parallelamente al rinnovamento dell'Atrio, anche il Giardino della Vanella sarà concepito come spazio ad accesso libero e gratuito per la cittadinanza. Il progetto di recupero del Giardino della Vanella è curato dall'architetto e paesaggista Silvia Neri;
IL TEMA NATALIZIO DELLA PROGRAMMAZIONE. Non manca, anche per il 2022, il classico appuntamento con il presepe del Museo Archeologico Nazionale di Napoli: dal 7 dicembre, nelle sale della Villa dei Papiri, ecco il nuovo allestimento firmato dall'Associazione Presepistica Napoletana e dedicato alla figura di Carlo III di Borbone. L'inaugurazione è accompagnata dalla presentazione del nuovo libro (Il Mulino) di Marino Niola ed Elisabetta Moro che, con lo sguardo degli antropologi, raccontano il patrimonio culturale (non più soltanto esclusivamente napoletano) espresso dal presepe. Per quest'anno, il Museo ospita, dal 1° dicembre, un percorso multimediale che, partendo dalla ricostruzione di una notte alla corte di Carlo III di Borbone, presenta, anche con il sussidio delle nuove tecnologie, i principali personaggi e le caratteristiche scenografie del presepe. L'allestimento è curato da Fabrizia Fiore e i contenuti multimediali sono realizzati da Marco Capasso- studio creativo. In atmosfera festiva, da non perdere la partenza della nuova stagione concertistica del Festival Barocco Napoletano (12 dicembre) e la presentazione degli scacchi del MANN (21 dicembre). Rinnovata, anche per Natale 2022, la promozione dell'abbonamento annuale OpenMANN, la card che consente accessi illimitati a collezioni permanenti ed esposizioni del Museo dalla data di prima attivazione.
cs
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