Evento (Mostre) inserito in archivio il giorno 02/02/2023
Dopo la mostra di Lucia Pescador, alla quale è stato assegnato il Riconoscimento alla Carriera del 17° Premio MorlottiImbersago, LeoGalleries presenta oggi la mostra dei due giovani pittori cui la giuria - composta dai critici Simona Bartolena, Chiara Gatti e Giorgio Seveso - ha attribuito il Primo Premio ex aequo di quella manifestazione. Imbersago, luogo molto amato da Morlotti dove il maestro soggiornò e lavorò a lungo nel dopoguerra, promuove da più di vent'anni il Premio a lui dedicato rivolto in modo specifico ai giovani artisti, soprattutto figurativi, che avvertono come avveniva per Morlotti una linea di responsabilità morale e poetica tra la pittura e il mondo, tra la pittura e la vita.
Tema di questa edizione è il paesaggio. Alternativo perché è da interpretare nel senso più ampio del termine: sia con riferimento all'ambiente naturale e antropico, all'ecologia e alla difesa della terra, da cui dipendono direttamente la sopravvivenza dell'uomo e del pianeta, sia inteso come paesaggio interiore, luogo di relazione e di riflessione emotiva, lirica e etica.
I due artisti vincitori ex aequo del Primo Premio sono Zuzana Pernicová e Maurizio Pometti. Due giovani dallo stile pittorico molto diverso, che hanno convinto unanimemente la giuria.
Le opere di Zuzana Pernicová evocano situazioni instabili e rarefatte in bilico tra intensità emotiva e osservazione a distanza, vissute sempre sul filo della rappresentazione iconica. Nata a Brno (repubblica Ceca) nel 1987, si esprime con una pittura vivida, carnosa e insieme delicata, dove fa confluire atmosfere sognanti e poetiche filtrate da una personale visione del mondo, alla ricerca di un sempre mutevole equilibrio interiore. "La solitudine, il silenzio, la ricerca di un rapporto con le cose e con il mondo tramite la natura: ecco alcuni degli spunti che si mescolano nell'attenzione creativa di questa giovane artista, sospesa tra profondità e contemplazione sul margine delle apparenze, vissute sempre al limite della figuratività. Nel suo lavoro - dice lei stessa in un'intervista di qualche anno fa - circola come un profumo sottopelle delle atmosfere sospese di Tarkovsky, della malinconia rarefatta di Ingmar Bergman, film e libri dell'esistenzialismo... Ma in lei l'intonazione è ben lontana dall'essere libresca, mentale o filosofica, e al contrario si risolve tutta in una pittura ben vivida e fisica per quanto pensosa e gentile, intessuta in filigrana di calore lirico acuto e appassionato, partecipe e interrogante. In lei il simbolo, il sogno, l'allusione sostengono l'immagine con una profonda, sorprendente maturità che ha tutta l'energia interiore di un giudizio sul mondo". (Dal testo Zuzana Pernicová: la natura tra profondità e contemplazione di Giorgio Seveso)
Tra figure incerte, come di vecchie fotografie slabbrate o di polverose cartoline ritrovate in fondo a un cassetto, il lavoro pittorico di Maurizio Pometti (Catania, 1987) è apparentemente classico, ma la sua narrazione, dall'andamento lento, quasi un attimo rubato al trascorrere del tempo, rivela alla distanza una realtà ingannevole, differente, ambiguamente sospesa tra ciò che è stato e ciò che si è percepito o soltanto immaginato. "C'è qualcosa che proviene dal passato nei dipinti di Maurizio Pometti: un'eco, un filo che si intreccia nella memoria (individuale e collettiva) e che appartiene alla storia del nostro Paese. Un racconto tutto italiano. Un'atmosfera e un'iconografia che hanno il sapore di un romanzo storico, di un film neorealista, di qualcosa che ci appartiene, un ricordo sfocato eppure persistente. (...) L'immagine, fissata dall'obiettivo, supera l'esistenza stessa dell'individuo immortalato, si fa assoluta, continua a vivere autonomamente. (...) Il monocromo azzurro, questa particolare gamma cromatica sulla quale Pometti insiste, rende questa sensazione ancor più profonda, proiettando chi osserva il dipinto in una dimensione altra, atemporale, da una parte famigliare, dall'altra distante e immaginifica". (Dal testo Maurizio Pometti di Simona Bartolena)
Biografie
Zuzana Pernicová nasce a Brno, nella Repubblica Ceca, nel 1987.
Nel 2008 si iscrive alla facoltà di Belle Arti all'Università tecnica di Brno, CZ, Rybáĭská e nel 2015 consegue il Master in Arte visuale nello stesso Ateneo. Partecipa a diversi premi tra cui il Premio Carlo Bonatto Minella nel 2015, e vince la diciassettesima edizione del Premio Morlotti - Imbersago "Un paesaggio alternativo" nel 2021. Tra le mostre, si ricordano la personale Ho bisogno di un po' di tempo, CityArt, Milano, 2016, Transiti ininterrotti, Centro Ceco, Milano, 2017, Con le mie radici tocco il cielo, Praga e Brno, 2018, Cicatrici, Spaziotemporaneo, Milano, 2020. Ha partecipato alle residenze d'artista Casa di Falconieri, Sardegna (2016), Casa Toesca, Rivarolo Canavese (2017), Egon Schiele Centrum, Český Krumlov (2018), Associazione Culturale Dendron, Catania (2018).
Maurizio Pometti nasce a Catania nel 1987, dove vive e lavora.
Si diploma in pittura all'Accademia di Belle Arti di Catania. La pittura è per lui il luogo della memoria, ricostruita attraverso antiche foto in cui colloca un illusorio presente. Scegliendo di dipingere ricordi mai vissuti, le sue opere sono un tentativo di modellare una realtà nuova. Partecipa a diversi premi e mostre tra cui Arteam Cup 2016 e nel 2019 è finalista per l'importante Premio Artivisive San Fedele 2019-2021. L'Umano e il Divino. Nel 2021 partecipa alla collettiva di pittura Ligabue, la figura ritrovata alla Fondazione Museo Antonio Ligabue, Palazzo Bentivoglio, Gualtieri e successivamente vince la diciassettesima edizione del Premio Morlotti - Imbersago "Un paesaggio alternativo". Nel 2022 partecipa a "Residenze d'Artista Villa Greppi" Consorzio Brianteo Villa Greppi, Monticello Brianza dove ha modo di approfondire e mettere alla prova la sua ricerca artistica, e nello stesso anno è finalista ad Arteam Cup esponendo presso la Fortezza del Priamar, prestigiosa cornice espositiva nel cuore di Savona.
cs
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