Kristin Man espone al PAN, Palazzo delle Arti di Napoli, con una mostra, dal titolo "9_9", aperta al pubblico da giovedì 3 maggio, data del vernissage, ore 18, fino al 21 maggio, a cura della giornalista Chiara Reale news inserita su spaghettitaliani da La Tavola di Renato
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Evento segnalato su spaghettitaliani da:
La Tavola di Renato



Evento (Mostre) inserito in archivio il giorno 20/04/2018

Kristin Man espone al PAN, Palazzo delle Arti di Napoli, con una mostra, dal titolo "9_9", aperta al pubblico da giovedì 3 maggio, data del vernissage, ore 18, fino al 21 maggio, a cura della giornalista Chiara Reale

 

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Inaugura giovedì 3 maggio alle ore 18,00, nello spazio foyer del PAN Palazzo delle Arti di Napoli, la personale di Kristin Man dal titolo "9_9", a cura di Chiara Reale. La mostra, promossa dall'Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, gode del patrocinio morale dell'Istituto Confucio di Napoli, dell'Ambasciata Canadese in Italia e in collaborazione con AICA Andrea Ingenito Contemporary Art Gallery, collaborazione creata in seguito alla presentazione del libro "9_9" presso la sede di Capri lo scorso anno.
La mostra sarà visitabile fino al 21 maggio 2018.

Nata a Hong Kong da madre e padre etnicamente cinesi, Kristin Man, di nazionalità canadese e britannica, vive in Asia, Europa e Nord America in qualità di "artista nomade", con l'intenzione di portare avanti una riflessione, artistica e filosofica, sul concetto di identità. In questa eterno vagabondare Man intercetta il suo personale senso di "comunità", non intrappolata entro confini geografici, ma estesa a tutti coloro che hanno un comune sentire e che condividono con lei sogni, aspirazioni, visione estetica. La comunità di Kristin Man è quella degli artisti. Inizia così un pellegrinaggio in lungo e in largo attraverso il Bel Paese, lì dove arte e ingegno affondano le proprie radici, alla ricerca di contatti fisici ed emozionali con i principali rappresentanti del panorama artistico nazionale. Con la "comunità artistica italiana" l'artista sviluppa, per sua stessa dichiarazione, un "legame speciale", basato sulla voglia di condivisione. A Napoli, in particolar modo, Kristin Man si trova al cospetto di una naturale propensione all'accoglienza dell'altro ed è proprio nella nostra città che riscopre il significato profondo dell'"appartenere": le porte delle case, degli studi, di luoghi deputati al confronto culturale e artistico le vengono aperte nella volontà di includere il diverso da sé in quanto fonte di ricchezza per la collettività.

Per il progetto editoriale, edito da Skira, sono state selezionate 123 doppi auto ritratti, fra le quali si effettuerà un'ulteriore selezione per l'esposizione. In ogni doppio auto ritratto Kristin Man entra in una "mise-en-scene" che immortala se stessa in relazione con "l'altro artista" per esprimere l'essenza "condivisa" al momento del ritratto e l'idea di "una se stessa" come straniera e come artista nell'ambiente di "un altro". Una galleria di doppi ritratti dell'artista in compagnia di personaggi celebri del mondo dell'arte e di giovani artisti, fra i quali Mimmo Paladino, Ferdinando Scianna, Mimmo Jodice, Piero Gilardi, Emilio Isgrò, Enzo Cucchi, Gianni Berengo Gardin, Michelangelo Pistoletto, Arturo Schwarz, Arnaldo Pomodoro, Luigi Mainolfi, Riccardo Dalisi, Lello Esposito e Sergio Fermariello.

Oltre al concetto che vi è dietro il progetto, cosa si può dire di questo corpus di opere?
Si può partire da ciò che dice Henri Cartier - Bresson a proposito del ritratto fotografico:
"Per me la cosa più difficile è un ritratto. Bisogna provare a mettere la macchina fotografica tra la pelle di una persona e la sua camicia."
"I ritratti sono l'unica cosa in cui la fotografia supera la pittura".
Quindi, quanto si può immaginare che possa essere difficile fare un buon ritratto di due persone, cioè, di ognuno dei due e anche di loro due insieme? Kristin Man ha speso molto tempo per riuscire a conoscere i suoi soggetti facendo ricerca e interagendo con loro. Questo ha costruito un rapporto e un modo per entrare nella loro anima. Sono su un set fotografico ma anche nel proprio elemento. In tal modo, le foto servono a testimoniarli come individui e come co-soggetti, con l'atto del ritrarre che è un dialogo tra anime.

Attraverso la mostra e il "romanzo visivo" che insieme rendono nella sua interezza il senso profondo del progetto "9_9", Kristin Man svela un'umanità che ancora persiste nel mondo globalizzato e, al tempo stesso, condivide le sensazioni concepite in un viaggio lungo 3 anni. Oggi la mostra contiene anche alcuni ritratti mai pubblicati prima: un regalo a chi giunge in una città che lei ricorderà per il resto della sua vita.

 

 

 

 

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ostra fotografica
dell'artista Kristin Man dal titolo

 

 

 

 

 

 

 

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