"Mankind", l'umanità ritratta da Tonia Erbino sarà in mostra al PAN, Palazzo delle Arti di Napoli di via De Mille, dal 13 al 23 luglio, vernissage venerdì 13 luglio alle ore 17, personale a cura di Claudia Del Giudice news inserita su spaghettitaliani da La Tavola di Renato
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La Tavola di Renato



Evento (Mostre) inserito in archivio il giorno 10/07/2018

"Mankind", l'umanità ritratta da Tonia Erbino sarà in mostra al PAN, Palazzo delle Arti di Napoli di via De Mille, dal 13 al 23 luglio, vernissage venerdì 13 luglio alle ore 17, personale a cura di Claudia Del Giudice

 

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Dopo il grande successo di "Relations", esposizione che inaugurò a fine 2017 lo spazio del Medì a piazza dei Martiri dedicato agli artisti, è tempo di una nuova mostra per Tonia Erbino, pittrice e artista napoletana.

Venerdì 13 luglio alle ore 17, nello spazio foyer del PAN, Palazzo delle Arti di Napoli, in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, apre al pubblico la personale della Erbino dal titolo "Mankind" stavolta, a cura di Claudia Del Giudice, fotografa e appassionata d'arte e cultura.

Frutto della propria consapevolezza artistica e personale, il progetto espositivo è un incontro con l'interiorità, una riflessione sull'umanità, il mezzo per entrare in relazione con l'invisibile. Ancora una volta l'attenzione, dopo le relazioni della mostra dicembrina, si concentra sull'Humanitas perduta, smarrita, spenta o recondita.

Lo stile pittorico intenso e potente dell'artista, newyorkese di nascita ma napoletana per vissuto e tradizione, propone un rinnovamento rispetto ai classici codici accademici, eludendo gli stereotipi e i cliché più comuni. Simbolismo ed espressionismo, con echi del Der Blau Reiter e della pittura di Munch, si rintracciano nella produzione della Erbino, che partecipa, fin da giovanissima, dopo la laurea a pieni voti all'Accademia di Belle Arti di Napoli, a numerose mostre collettive: la sua è una ricerca artistica continua e incessante. Consegue poi master e attestati, diplomi di corsi di perfezionamento in storia dell'arte e in educazione artistica, facendo di una passione il suo stesso lavoro con l'insegnamento nella scuola secondaria di primo grado, che la vede impegnata dal lontano 1998.

La mostra al PAN, che si articola in sette lavori di dimensioni medio-grandi, oli su tela realizzati negli ultimi sei mesi, sarà visitabile fino a lunedì 23 luglio 2018.

Nelle note della curatrice Del Giudice, che lasciamo nel suo testo integro, emerge subito una citazione importante, quella di Seneca: "Che cosa misera è l'umanità se non si sa elevare oltre l'umano!".

«Luoghi protetti sono le tele di Tonia Erbino, luoghi in cui l'immanenza, la cultura dell'immediato, del superfluo, dell'ambiguità non trovano posto. Mankind riflette la consapevolezza della povertà dell'essere umano e l'ambizione di superarne i limiti temporali, proiettandosi nell'ultra-terreno. Il desiderio di riconciliarsi con la propria umanità per rimarginare le ferite, per superane i limiti proibitivi e consentire la rappresentazione dell'invisibile spinge la pittrice ad operare nella dimensione epifanica che coinvolge non solo l'aspetto fisico ma comprende la sconfinata complessità del "sentire", traducendo in arte il mistero. Erbino, attraverso una sorta di mediazione comunicativa che avvicina alla religione, incontra l'interiorità, realizzando un ciclo pittorico che si articola in sette lavori di medio-grande formato, tutti oli su tela realizzati nel corso del 2018, riconducibili, simbolicamente, alla pienezza generata dallo stato di grazia. Non più, quindi, estraniamento da se stessi, bensì disposizione della mente e del cuore alla sobrietà e all'amore oblativo per tornare all'essenziale (dittico Server-Groom). Aprire uno spazio di accoglienza vitale, abbandonarsi alla contemplazione (Over), seguire un vate (Rabbì) e lasciarsi coinvolgere in un incontro di appartenenza per l'altro si rendono indispensabili per annientare le frustrazioni e iniziare a dar voce al proprio carisma, spesso represso (Vocation).
Le opere di Tonia Erbino sono frutto di un assiduo percorso nel quale si ravvisa la necessità di penetrare la superficie, di infrangere la compattezza e la monotonia delle apparenze, di andare più avanti per varcare la soglia (Truth). I rossi e i marroni intensi che conferiscono sacralità e corporeità alle ampie campiture sono interrotti dalle auree dei soggetti raffigurati e, a tratti, da colature e macchie di colore che dello spirito fanno percepire il respiro. Nell'accordo profondo dei sensi e dello spazio ideale, le armonie incomprensibili della vita si materializzano nell'umanità che incarnano (Mankind)».

 

 

 

 

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