Evento (Mostre) inserito in archivio il giorno 28/05/2019
Ci sono le statuette di un presepe napoletano del '700 che raffigurano pazienti sofferenti di malattie tra le più gravi di un tempo ma anche ferri chirurgici e stampe mediche che testimoniano la vocazione per la dissezione fine dell'anatomia. E ancora, tecniche di preparazione di medicine dalle straordinarie proprietà terapeutiche contenute nei preziosi vasi in maiolica della Farmacia storica dell'Ospedale Incurabili, capolavoro di barocco-roccocò dove mirabilmente si intrecciano scienza ed arte. E' l'evento 'Scienza, Carità e Arte negli antichi ospedali d'Italia' che si svolgerà dal 1 al 27 giugno nell'ex ospedale San Rocco di Matera realizzato dal Museo delle Arti Sanitarie di Napoli, in collaborazione con il Corpo Militare della Croce Rossa Italiana e Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani nell'ambito delle iniziative per Matera Capitale europea della cultura 2019. Un percorso espositivo che vuole diffondere, a partire dal Meridione d'Italia, la storia della gloriosa tradizione ospedaliera peninsulare che attraverso l'esperienza nella cura delle malattie e la formazione medica ha rappresentato uno dei pilastri della cultura sanitaria europea. Accanto alla tradizione medica e scientifica che proprio a Napoli ha visto punte di eccellenza, la mostra offre uno spaccato della storia dell'assistenza sanitaria e sociale del nostro Paese: dagli antichi nosocomi dove la cura dei pazienti era affidata alla carità e alla beneficenza fino alla presa in carico da parte dello Stato nell'800. Un focus sarà incentrato sugli ospedali come monumenti d'arte, la cui bellezza architettonica aiuta a guarire, veri e propri luoghi di cultura dove sono contenute biblioteche, musei, anfiteatri e luoghi di formazione nei quali hanno avuto origine tutte le arti sanitarie. Altro tema affrontato nella mostra è il destino degli ospedali: la vetustà delle strutture architettoniche e le mutate esigenze assistenziali hanno reso inadatti molti nosocomi che sono stati dismessi o adibiti ad altre funzioni. Ed ecco che antiche corsie ospedaliere tornano a nuova vita pur nella mutata funzione. La sede individuata per la mostra è l'ex Ospedale San Rocco di Matera, gestito dai Padri Ospedalieri dell'Ordine di San Giovanni di Dio fino al 1749, quando la struttura divenne un carcere, subendo profonde trasformazioni architettoniche. In seguito, dismesso il carcere, il luogo fu sede della Croce Rossa. Attualmente, grazie all'efficace intervento di recupero operato dalla Soprintendenza di Matera, è divenuto un' affascinante area espositiva. ''Verrà presentata la storia di tutti gli ospedali italiani, molti hanno cessato di esserlo altri sono diventati musei'' dice il direttore del Museo delle Arti Sanitarie di Napoli e direttore della mostra, Gennaro Rispoli ''Un libro aiuterà a far luce su questi aspetti, un'opera omnia su ospedali come luogo di scienza, dove nacquero prime biblioteche già nel '500 e la storia della carità collegata alla parabola del Buon Samaritano''. Una sezione del percorso espositivo è dedicata alla storia della sanità militare durante il primo conflitto mondiale che vide la partecipazione in prima linea della Croce Rossa. Inoltre, un settore curato dal Corpo Militare Sanitario dell'Aeronautica illustra le nuove frontiere della medicina nello spazio.
Convegni ed eventi integrano la mostra. La storia medico-scientifica del Meridione d'Italia sarà oggetto del convegno inaugurale dedicato alla medicina lucana sabato 1 giugno alle 10.30. Il 10 giugno alle 18.00, con ingresso su invito, sarà presentato dal prof. Pierluigi Marini il libro di Gennaro Rispoli 'Scienza, Carità, Arte negli antichi Ospedali d'Italia' che vuole essere anche il catalogo della mostra, nella quale verranno esposti strumenti medici, libri, stampe e i pastori malati della collezione del Museo delle Arti Sanitarie nel Complesso Ospedaliero degli Incurabili di Napoli, uno dei più antichi del Mezzogiorno. Tra i pezzi più interessanti in esposizione figurano un cavadenti ovvero un ciarlatano nell'atto di tirare un dente a un paziente sotto lo sguardo di una piccola scimmia, uomini e donne appestati, figure legate alla superstizione come un nano e un gobbo, persino un chiosco con boccette contenenti spezie da vendere agli ammalati. Inaugurato il 23 marzo 1522, l'Ospedale degli Incurabili fu fortemente voluto dalla nobildonna catalana Maria Lorenza Longo, per ringraziamento dopo una guarigione miracolosa. Il presidio nel corso dei secoli ha prestato cure e dato sollievo in particolare agli indigenti e agli ammalati incurabili. Tra le più note personalità religiose che hanno prestato la loro opera nel corso dei secoli, vi sono San Luigi Gonzaga, Sant'Alfonso de' Liguori, il beato Bartolo Longo e San Giuseppe Moscati. Al suo interno sono nati il Collegio Medico Cerusico, la Scuola Medica Napoletana, che si sviluppò ad opera di Gabriele Tedeschi, l'anatomia patologica grazie a Giovanni Antonelli e Luciano Armanni.
Il Museo delle Arti Sanitarie di Napoli è situato all'interno del cortile degli Incurabili e contiene testimonianze e storia dell'antico ospedale e di tutta la rete degli ospedali monumentali, specialmente del Sud del Paese.
La mostra è ad ingresso libero. L'intero progetto è stato reso possibile grazie al contributo della Regione Basilicata e dell'Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Basilicata.
Orario visite alla mostra: da lunedì a domenica dalle 10.00 alle 13.30 - dalle 16.30 alle 21.00
Una nota: Sul libro 'Scienza, Carità, Arte negli antichi Ospedali d'Italia' è impresso il logo che raffigura il malato del passato spesso povero, infermo, piagato e incurabile e, accanto a lui, vi è l'ammalato di oggi che negli ospedali è diventato curabile anche se sezionato con organi sostituiti.
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